La Sirenetta è una delle fiabe più famose di Hans Christian Andersen e la sua fama deve molto a una trasposizione animata targata Disney. La storia è stata amata da generazioni di lettori e lettrici per la sua bellezza e la sua trama affascinante, che esplora temi come l'amore, il sacrificio e l'identità, ma anche la frustrazione di non poter esprimere il proprio vero io.
Storia della fiaba
La Sirenetta è una fiaba scritta da uno degli scrittori di favole più noti al mondo: Hans Christian Andersen. Nato a Odense nel 1805 e morto a Copenhagen nel 1875, Andersen è stato anche poeta e autore teatrale, ma è noto soprattutto per Il brutto anatroccolo, La principessa sul pisello e, su tutte, La Sirenetta. La fiaba, dunque, è un'opera ottocentesca (è stata pubblicata nel 1837), figlia di un'epoca in cui le fiabe erano molto popolari in Europa.
La storia riflette molte delle idee romantiche e idealizzate del tempo, inclusi il desiderio di un amore perfetto e quello di una vita migliore. Tuttavia, la fiaba di Andersen si distingue per il modo in cui affronta temi più complessi come l'identità, il sacrificio e la morte.
Inizialmente, infatti, La Sirenetta doveva intitolarsi Le figlie dell'aria. Si ispirava a un racconto di Friedrich de la Motte Fouqué: qui una ninfa acquatica acquisiva un'anima dopo aver sposato un essere umano. Secondo Andersen, tuttavia, il percorso con il quale la sirena guadagnava un'anima era troppo terreno (e legato all'amore di un uomo), e decise quindi di scrivere una fiaba con un finale più spirituale.
Trama
La Sirenetta, figlia del Re del Mare, vive in fondo agli abissi insieme a lui (rimasto vedovo), alla nonna e a cinque sorelle. Quando compie 15 anni, le viene accordato di nuotare fino alla superficie del mare per dare uno sguardo al mondo terreste: la tradizione, infatti, vuole così. È qui che la Sirenetta avvista una nave comandata da un bellissimo principe umano, di cui si innamora all'istante. Una tempesta mette però a repentaglio la nave, e la Sirenetta si trova a salvare il principe, portandolo su una spiaggia dove lo lascia privo di sensi. E ignaro del suo ruolo: lui, infatti, non l'ha vista.
Nei giorni seguenti, la Sirenetta sogna il principe, ma soprattutto inizia ad agognare un'anima e una vita eterna come quella degli esseri umani. Quando non resiste più, decide di rivolgersi alla Strega del Mare. Quest'ultima, ascoltati i desideri della Sirenetta, le dà una pozione: avrà delle gambe umane, ma in cambio dovrà lasciare alla Strega la sua voce e sopportare dolori taglienti alle gambe ogni volta che camminerà. La Sirenetta accetta, nonostante la pozione porti con sé un altro cavillo: se entro un anno il principe si innamorerà di lei, sposandola, la Sirenetta riceverà un'anima e rimarrà con lui; se sposerà un'altra donna, la Sirenetta morirà di crepacuore trasformandosi in schiuma di mare come tutte le altre sirene.
La Sirenetta incontra così il principe, che ne rimane affascinato ma che purtroppo non la può comprendere, non avendo lei la voce. Il vero amore, quindi, resta irraggiungibile. Nel frattempo, egli conosce la ragazza che l'aveva trovato sulla spiaggia, innamorandosene e convincendosi che fosse lei ad averlo salvato.
La Sirenetta, devastata dal dolore, la notte delle nozze del principe riceve dalle sue sorelle un pugnale magico con cui uccidere il principe per poi bagnare i propri piedi con il suo sangue, per tornare alla sua forma di sirena e vivere così in fondo al mare. A frenarla è però l'amore vero il principe: decide quindi di gettare il pugnale in mare, arrendendosi al suo destino. Questo gesto di bontà e amore non cade vano: invece di morire e trasformarsi in schiuma, la Sirenetta diventa una figlia dell'aria, con la promessa di ottenere un'anima e volare in paradiso in seguito a trecento anni di buone azioni.
Cosa ci insegna?
Hans Christian Andersen affrontò sempre nelle sue opere un tema a lui caro, quello del "diverso". E così anche nella Sirenetta, all'interno della quale uno dei pilastri narrativi è proprio la ricerca dell'accettazione e dell'appartenenza a un mondo.
La morale de La Sirenetta è infatti da ricercare nella biografia di Andersen: lo scrittore si sentì "diverso" per tutta la vita, ma soprattutto – essendo innamorato del suo migliore amico Edvard Collin – visse per moltissimi anni un amore non corrisposto e (al tempo) inaccettabile. La voce spezzata della Sirenetta, la sua impossibilità a parlare e la frustrazione di non potersi esprimere ricalcano perfettamente i sentimenti di Andersen, messo a tacere dalla società e costretto a un amore impossibile.
Nel gesto ultimo della Sirenetta, che rinuncia alla violenza nonostante il personale tornaconto, si può poi leggere l'importanza della coscienza, dell'altruismo e della pace.
Curiosità
Ariel, la Sirenetta dell'omonimo lungometraggio Disney uscito in sala nel 1989, si ispira alla fiaba di Andersen, ma come si noterà dalla trama diverge in molti punti. Più edulcorata (come accade spesso nei film Disney) e adattata ai tempi, presenta numerosi punti in comune, ma altrettante differenze.
In generale, comunque, La Sirenetta ha ispirato moltissime altre opere nel corso del tempo, a partire da un film per la tivù con protagonista Shirley Temple fino ad arrivare a una puntata della serie tv Once upon a time, passando per il balletto composto da Lera Auerbach e coreografato da John Neumeier per il Balletto Reale Danese nel 2005. Esistono poi un'opera lirica (del 1901, andata in scena al Teatro Nazionale di Praga) e una composizione per pianoforte del maestro Vieri Tosatti, ma anche un'opera musicale in tre atti (La petit sirène della compositrice Germaine Talleferre, del 1957).
E per quanto riguarda le opere d'arte plastica, la Sirenetta bronzea posizionata su uno scoglio all'ingresso del porto di Copenaghen – simbolo della capitale danese – non è l'unica scultura ispirata alla fiaba. Anche il Principato di Monaco ne ha una: si trova nei Giardini di Lavrotto, è del 2000 e fu inaugurata in occasione del cinquantesimo anno di regno del Principe Ranieri III.