La favola del lupo e i sette capretti arriva dalla tradizione tedesca. Il racconto, inizialmente un po' cruento, si risolve per il meglio, così che i nostri piccoli possano fare sogni tranquilli e imparare un'importante lezione.
Storia della fiaba
La fiaba ha origini tedesche, tramandata per anni a voce, di generazione in generazione, fino a che tra il 1812 e il 1815 i fratelli Grimm la inserirono nella loro raccolta "Le fiabe del focolare", grazie alla quale è arrivata fino a noi.
Trama
Un tempo una mamma capra viveva allegramente insieme ai suoi 7 piccoli capretti in una casa luminosa e accogliente.
Un giorno decise di addentrarsi nel bosco per cercare delle provviste di cibo per l'inverno, e come ogni mamma prima di uscire fece delle raccomandazione ai suoi capretti. «Piccoli non aprite a nessuno mentre sono via, soprattutto al lupo, quel mattacchione si traveste, ma lo riconoscerete ha le zampe nere e la voce rauca». I piccoli fecero segno di sì con la testa e salutarono la mamma.
Ad un certo punto bussò qualcuno alla porta scimmiottando la voce della loro mamma, ma allora in coro dissero:«Non sei la nostra mamma, lei ha una voce dolcissima tu rauca, sei il lupo» e non aprirono.
L'astuto lupo allora si rivolse a una bottega dicendo che gli serviva qualcosa che gli addolcisse la voce, il bottegaio gli diede della creta e il lupo tornò dai capretti. La voce era come quella della mamma dei piccoli ma i capretti si accorsero che la zampa che poggiava sul balcone era nera e gli dissero:«Non ti apriamo, la nostra mamma ha le zampe bianche non nere come le tue». Il lupo allora si recò in un panificio e chiese dell'impasto da mettere sulla zampa, fingendo di essersi fatto male. Una volta spalmata la zampa, corse dal mugnaio chiedendogli di spalmargli sopra della farina. Con la zampa bianca e la voce zuccherina andò dai caprettini.
Questa volta i piccoli, convinti fosse la loro mamma, purtroppo gli aprirono. Il lupo entrò e nonostante ciascuno cercasse di nascondersi in un angolo diverso della casa, il lupo li sbranò tutti in un sol boccone. Tutti tranne uno che si era nascosto nella cassa dell'orologio a pendolo.
Quando la mamma tornò dalla sua uscita, vedendo la casa sottosopra si spaventò molto. L'unico capretto scampato alla fame del lupo, uscì dalla cassa dell'orologio e le raccontò l'accaduto. I due corsero nel bosco per vedere se il lupo era ancora nei paraggi e lo trovarono ronfante sotto un albero con la pancia piena.
Dall'ingordigia, però, aveva mangiato i capretti interi, che ancora si dimenavano. La mamma aprì la pancia del lupo e tutti i capretti felici balzarono fuori, riempì la pancia con dei sassi e richiuse con ago e filo.
Quando il lupo si svegliò la mamma e i capretti erano ormai a casa, i sassi nello stomaco gli provocavano una gran sete, così si diresse vicino al pozzo, ma vi finì dentro e non potè mai più infastidire nessuno.
Cosa ci insegna?
Tantissimi sono i simboli e gli insegnamenti raccolti in questa favola. Innanzitutto la mamma avvisa i piccoli delle insidie che il mondo esterno nasconde. É importantissimo non aver paura di mostrare ai bimbi anche le cose brutte che potrebbero loro accadere, per prepararli. Poi un altro insegnamento è quello di fidarsi di chi ci vuole bene, i piccoli ubbidiscono alla mamma e per due volte scampano il pericolo, e non si fidano del lupo, che è malintenzionato.
Un'altra importante lezione è che le apparenze, in questo caso i travestimenti del lupo, ingannano.
Ma c'è anche un bellissimo significato simbolico, i piccoli sperimentano per la prima volta il distacco dalla figura materna e non è un caso che l'unico capretto che si salva, inizialmente stia proprio dentro un orologio, simbolo del tempo che scorre.
Curiosità
Il racconto del lupo e dei sette capretti è stato citato nel cartone Heidi, dove Clara, l'amica di città della piccola montanara, le racconta questa favola. Non solo ma anche la serie animata "Tre gemelle e una strega" ha raccontato questa storia in una delle puntate.