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3 Giugno 2023
10:00

La fiaba di Biancaneve: trama, curiosità e cosa ci insegna

Tutti conosciamo la storia di Biancaneve, tuttavia la versione originale nasconde dettagli un po' cruenti che non compaiono nelle versioni moderne. Ecco qual è la storia di Biancaneve e cosa può insegnare ai nostri bambini.

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La fiaba di Biancaneve: trama, curiosità e cosa ci insegna
Biancaneve

La fiaba di Biancaneve è uno dei racconti per bambini più famosi di sempre, soprattutto grazie al film animato della Disney. Ma la versione originale della storia è altrettanto affascinante e ricca d'insegnamenti,

Storia della fiaba

La storia originale Biancaneve e i sette nani risale al 1812, quando i celebri fratelli Grimm la inserirono nella settima edizione della raccolta Le fiabe del focolare. La fiaba attinge da molti elementi del folklore tedesco e nel corso degli anni la storia subì diverse modifiche, come la sostituzione della madre cattiva di Biancaneve con una matrigna ugualmente malvagia e gelosa.

Tutte le varie edizioni della storia però – come da tradizione per i fratelli Grimm – presentano episodi piuttosto truculenti che si sono del tutto persi nelle versioni moderne (come quella regalataci da Walt Disney nella sua rivisitazione animata). Dopotutto ai tempi dei Grimm la società era ben più abituata ad un certo tipo di comportamenti e di violenza, tanto che anche i racconti per bambini potevano presentare elementi decisamente macabri.

Trama

La versione più della storia nota inizia con una bellissima regina che, dopo essersi punta mentre stava cucendo, osserva le gocce di sangue cadere sulla neve ed esprime il desiderio di avere una figlia dai capelli color d'ebano, la pelle candida come la neve e le labbra rosse come il sangue.

Il desiderio si avverò e la bambina che nacque venne chiamata Biancaneve. La regina però morì appena dopo il parto e dopo qualche tempo il re e padre di Biancaneve si risposò con un'altra donna, tanto bella d'aspetta quanto cattiva d'animo.

Questa matrigna era anche molto vanitosa, tanto da avere uno specchio magico cui chiede ogni giorno chi sia la donna più bella del regno. Per molto tempo la risposta dello specchio è sempre la stessa: "Sei tu". Un giorno però, lo specchio afferma che Biancaneve è ormai cresciuta e l'ha superata in grazia e beltà.

La regina, accecata dalla gelosia, decide così di uccidere la ragazza. Convoca un cacciatore e gli ordina di portare Biancaneve nel bosco, ucciderla e portare il suo cuore in uno scrigno come prova dell'omicidio.

Il cacciatore accetta e conduce Biancaneve nel bosco, ma momento fatidico decide di non macchiarsi di un simile delitto e lascia che la fanciulla scappi tra gli alberi, portando alla regina il cuore di un cervo al posto di quello della ragazza.

Biancaneve si ritrova così sola nella foresta, ma per fortuna s'imbatte in una casetta abitata da sette nani che decidono di darle rifugio. Biancaneve passa così molto tempo con i nani – Dotto, Cucciolo, Brontolo, Mammolo, Eolo, Pisolo e Gongolo – i quali si affezionano alla splendida giovane.

La regina però scopre di essere stata ingannata e medita vendetta. Prima si finge una mercante e cerca di avvelenare la ragazza con un pettine avvelenato, poi si traveste da vecchia venditrice di frutta e porge a Biancaneve una mela avvelenata. Il secondo tentativo è quello buono e la principessa cade in un sonno che sembra mortale.

I nani, travolti dal dolore, decidono di mettere Biancaneve dentro una teca di cristallo, così da poterla ammirare e onorare anche da defunta. Un giorno però, un principe a cavallo passa davanti alla casa dei nani e scorge la ragazza addormentata. Colpito dalla bellezza della fanciulla, il principe implora i nani di poter portare la teca al suo castello per poterla ammirare ogni giorno.

La decisione dei nani di accettare la richiesta salverà inaspettatamente la vita di Biancaneve: durante il tragitto infatti, il carro che trasporta la teca incespica contro una radice e l'urto fa uscire dalla bocca della giovane il pezzetto di mela avvelenata. Biancaneve così si sveglia e, puntualmente, si innamora del principe.

Arriva così il giorno delle nozze e, sorpresa, sorpresa, anche la regina cattiva viene invitata. La donna però non sa cosa l'aspetta: arrivata al castello infatti, viene costretta ad indossare delle scarpe di ferro arroventate e a ballare fino alla morte.

Cosa ci insegna

Il racconto – che viene tramandato anche con un finale meno cruento dove la regina finisce in prigione consolata dalla stessa Biancaneve –  insegna ai bambini le conseguenze della gelosia e della vanità, sentimenti spesso ingannevoli e chi fanno assumere dei comportamenti negativi.

Non solo, le vicende di Biancaneve – anche nella versione disneyana – ricorda ai più piccolo che non sempre è bene fidarsi degli sconosciuti e suggerisce l'importanza di valori com l'amicizia la gentilezza.

Curiosità

La storia di Biancaneve è stata eternata dal capolavoro firmato da Walt Disney nel 1938, che poi è stato anche il primo lungometraggio animato a colori di questo tipo. Il film ha reso immortali i personaggi della fiaba, ma ha anche dato luogo ad uno strano effetto Mandela, ossia un fenomeno che induce un ricordo collettivo su qualcosa che però non è mai accaduto.

Quasi nessuno infatti si ricorda che la celebre frase che la regina cattiva rivolge allo specchio magico non è «Specchio, specchio delle mie brame», ma «Specchio, servo delle mie brame»!

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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