Una tenera nipote avvolta in una mantellina rossa, una nonna premurosa, un lupo cattivo e un cacciatore coraggioso. Sono i protagonisti dell’intramontabile fiaba di Cappuccetto Rosso, una delle più popolari della tradizione europea.
Storia della fiaba
Le versioni più note del racconto sono due:
- Le Petit Chaperon Rouge di Perrault (1697), che non è a lieto fine e si conclude prima dell'arrivo dell'eroico cacciatore
- Rotkäppchen dei fratelli tedeschi Jacob e Wilhelm Grimm (1857), i quali, oltre alla versione originale, hanno dato vita a un sequel, in cui Cappuccetto Rosso torna a casa della nonna e incontra un secondo lupo, che proverà di nuovo a ingannarla nel bosco, invano. La piccola ha ormai imparato la lezione e mente all’animale. Il lupo riesce comunque ad arrivare a casa dell’anziana e ad entrare dal camino, ma la nonna, prontamente avvertita dalla nipote, mette a bollire un pentolone d’acqua sul camino, il lupo ci cade dentro e muore. In una rielaborazione diversa ancora, i due fratelli sostituirono il personaggio del cacciatore con quello del taglialegna.
In realtà, la storia di Cappuccetto Rosso affonda le sue origini nella tradizione orale: già nell'XI secolo la storia di Cappuccetto Rosso era narrata e intratteneva piccoli e grandi incantati nell'ascoltarla intorno al focolare.
Agli inizi del Novecento la fiaba è stata inserita nel sistema di classificazione ATU, il sistema che raccoglie e classifica i racconti folkloristici.
Trama
Cappuccetto Rosso è una dolce bambina che vive con la mamma in una casetta alle porte di un bosco. Un giorno la mamma le affida una consegna speciale: un cestino colmo di vivande e leccornie da portare alla povera nonna malata, che vive dall’altro lato del bosco. Prima di salutare la figlia, la donna le raccomanda di prestare attenzione e tenere gli occhi ben aperti durante il tragitto nella selva. Chiusa la porta alle spalle, Cappuccetto s’inoltra nella folta vegetazione.
Ad un certo punto, la piccola s’imbatte in uno spaventoso lupo, che le domanda, con astuzia e inganno, dove abita la nonna. Il lupo s’allontana lesto, raggiungendo velocemente la casa della nonna, prima di Cappuccetto Rosso, e bussa alla sua porta, fingendosi la nipote. La nonna cade nella trappola del lupo e apre la porta. A quel punto, il lupo s’avventa sull’anziana mangiandola in un boccone. Poco dopo, pure la nipotina arriva a destinazione, entra e trova il lupo nel letto, con indosso la cuffia e la vestaglia della nonna. Credendo si tratti della cara nonnina, si avvicina all’animale, che ingoia la bimba.
Un cacciatore di passaggio ode da lontano le grida e raggiunge il luogo del misfatto. Trova il lupo sazio e addormentato e gli apre la pancia, da cui fuoriescono, sane e salve, nonna e nipote. Il cacciatore riempie la pancia del lupo con delle pietre per sostituire il peso delle due donne e l’animale, quando si sveglia, cade a terra affannato e stanco, e muore.
Cappuccetto Rosso, la nonna e il cacciatore amico esultano insieme: hanno sconfitto il lupo cattivo!
Cosa ci insegna?
Nella versione di Perrault, che si conclude con la morte della nonna e della nipote, l'insegnamento è esplicito alla fine della narrazione: le fanciulle non devono prestare ascolto agli sconosciuti. Cappuccetto Rosso rappresenta l'ingenuità, una caratteristica che diventa un'esca perfetta per i malintenzionati.
I Grimm hanno rimaneggiato la trama della fiaba, cambiando diametralmente il finale: grazie al prode cacciatore, Cappuccetto Rosso e l'anziana sopravvivono e il lupo cattivo perisce. Pure nella versione dei fratelli tedeschi, però, rimane vivo il legame della storia con il rito dell'iniziazione. Nelle antiche cerimonie iniziatiche i più giovani erano costretti a partecipare a un rito di passaggio dall'adolescenza all'età adulta sottoponendosi a una serie di prove e correndo dei pericoli per entrare nella società ed essere accettati dalla comunità di genitori e nonni. Cappuccetto Rosso è una fanciulla che, attraversando il bosco, supera una serie di ostacoli per raggiungere la maturità.
Secondo gli psicoanalisti Erich Fromm e Bruno Bettelheim la fiaba è interpretabile alla luce della filosofia freudiana, perché conterrebbe elementi sessuali. In particolare la storia aiuterebbe a:
- Disincentivare la prostituzione perché in varie tradizioni la "giovane donna nel bosco" è una figura associata all'antico mestiere e la mantellina rossa rimanda alla prostituzione
- Mettere in guardia le fanciulle dai predatori sessuali (incarnati dal lupo cattivo), una volta raggiunta la pubertà e la maturità sessuale
Curiosità
Gli adattamenti di Cappuccetto Rosso sono parecchi, essendo una delle storie più popolari di tutti i tempi.
La fiaba del lupo cattivo, della nipote vestita di rosso e del cacciatore coraggioso evidentemente affascinava Italo Calvino, che nella raccolta Fiabe Italiane introdusse un’antica versione italiana della storia, dal titolo La finta nonna. Nella versione dello scrittore italiano, la piccola, quando varca la soglia di casa, trova nel letto un’orchessa, anziché il lupo, e con l’astuzia la spinge a uscire di casa.
La trama di Cappuccetto Rosso è analoga a quella di altre storie e aneddoti famosi: dalla fiaba russa Pierino e il lupo – da cui nasce il proverbiale “Al lupo, al lupo!” – alla storia Il lupo e i sette capretti, fino ai Tre porcellini. Dalla pancia del lupo escono la nonna e la nipote, così come nella fiaba di Pinocchio dal ventre della balena fuoriescono, fortunatamente salvi, Geppetto e l'imprudente marionetta.
Già nella rielaborazione di Perrault del 1697 la fiaba conteneva una morale di natura sessuale:
Da questa storia si impara che i bambini, e specialmente le giovanette carine, cortesi e di buona famiglia, fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti; e non è cosa strana se poi il Lupo ottiene la sua cena. Dico Lupo, perché non tutti i lupi sono della stessa sorta; ce n'è un tipo dall'apparenza encomiabile, che non è rumoroso, né odioso, né arrabbiato, ma mite, servizievole e gentile, che segue le giovani ragazze per strada e fino a casa loro. Guai! a chi non sa che questi lupi gentili sono, fra tali creature, le più pericolose! (Le Petit Chaperon Rouge, Charles Perrault, 1697)
Nel 1875 lo scrittore Carlo Collodi tradusse in italiano la storia di Perrault (inclusa la morale), introducendola nella sua raccolta Racconti delle fate. Voltati in italiano.
Cappuccetto Rosso Sangue è un film del 2011 ispirato alla fiaba, in cui Cappuccetto Rosso è impersonata dall'attrice statunitense Amanda Seyfried.
Ultimamente la fiaba è stata al centro di polemiche e oggetto di aspre critiche da parte di animalisti. L’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, nell’agosto 2022 ha definito la storia di Cappuccetto Rosso un’istigazione al maltrattamento dei lupi.