La Gen Z è childfree, o almeno non ritiene prioritario avere dei figli. Il motivo principale? L’ansia. I giovani sono molto consapevoli delle problematiche dei giorni di oggi e delle ripercussioni che avranno per il futuro, dunque a spaventarli oltre al dolore del parto e al parto in sé è la crisi climatica e l’instabilità economica.
Un team di ricercatori dell’Università di Londra ha realizzato tra il 10 maggio 2021 e il 18 luglio 2022 uno studio che ha coinvolto 931 studenti tra i 16 e i 18 anni, pubblicato su due prestigiose riviste scientifiche negli scorsi giorni.
Ai ragazzi è stato sottoposto un sondaggio da compilare in forma anonima, con domande aperte e a crocette su temi quali la sessualità e il desiderio di genitorialità. I risultati hanno dimostrato che alla domanda “volete avere figli in futuro?” Il 64% degli intervistati ha risposto di sì. A tenere alta questa media sono i ragazzi che con una percentuale tra il 70% e il 75% si sentono pronti a diventare papà, una percentuale più bassa, appena superiore al 60% si registra, invece, tra ile ragazze. Il 49% di chi desidera figli, poi, si immagina con almeno due bimbi al seguito, tra i 26 e i trent'anni.
Dall'altra parte del desiderio di genitorialità si trovano invece i restanti 338 studenti, il 34% del campione analizzato, che proprio non vede pargoli nel proprio futuro.
A loro i ricercatori hanno chiesto il perché e tra le risposte più gettonate ci sono state:
- la paura del parto e l’associazione della gravidanza ad un periodo non troppo felice della vita: dallo studio è emerso che le ragazze temono le conseguenze negative della gravidanza sulle loro vite sia a livello fisico, terrorizzate dal parto e dai 9 mesi di cambiamenti fisici, che mentale, un altro spauracchio è la depressione post-partum. In ultimo conoscono le difficoltà che conciliare maternità e carriera lavorativa portano con sé.
- Paura di non essere dei buoni genitori: i ragazzi hanno mostrato poca fiducia nella propria capacità di sapersi prendersi cura di una nuova vita e temono di essere etichettati come “cattivi genitori”. I figli di genitori divorziati o particolarmente stressati hanno ammesso di non voler trasmettere ai figli i propri traumi o in generale temere la possibilità che vivano lo stesso che hanno vissuto loro in passato.
- Paura di dover rinunciare alle proprie ambizioni lavorative: gli studenti della Gen Z non vogliono sacrificare i loro sogni in vista di un futuro pieno di pargoli. Sanno bene che i bambini hanno bisogno di attenzioni ma anche di un supporto economico notevole e temono di non poter essere in grado di garantire loro tutto questo.
«Ho sempre desiderato dei figli, ma ho visto i miei genitori sacrificare qualsiasi cosa per me e mi rende davvero triste il fatto che dai miei 25 anni in poi non abbiano più potuto godersi la vita… è finita Ripenso a quanto della mia vita do via avendo un bambino e se sono troppo egoista per farlo» ha sctitto una ragazza nel sondaggio. - Preoccupazione per un mondo piegato dalla crisi economica e climatica: la politica, il costo sempre più elevato della vita, il sovrappopolamento, la società consumistica e l’assenza di molti diritti per le donne spaventano i giovani quando si parla di futuro e dunque non li inducono di certo a desiderare figli. I ragazzi pensano alle conseguenze che mettere al mondo dei figli in una società crudele, segnata dalle guerre, poco sicuro e che scarseggia di risorse potranno causare loro.
- Odio per i bambini: ad alcuni studenti semplicemente i bimbi non piacciono e hanno definito i pargoli non necessari, rumorosi e fastidiosi.
La paura, però non è un sentimento proprio solo di chi i figli non li vuole. Il 55% dei ragazzi, quindi più della metà di loro, che invece dei figli li vorrebbe, teme però di non poterli avere in futuro. Molti di loro, il 49% per l'esattezza, attribuiscono queste paure ad una educazione sessuale a scuola di cui non sono soddisfatti.
I ragazzi appartenenti alla comunità LGBTQ+ definiscono le lezioni scolastiche poco inclusive e gli altri poco formative. I ragazzi non sanno da che momento una donna non è più fertile, non conoscono l'impatto che malattie croniche o stili di vita malsani possono avere sulla fertilità e questo perché nessuno glielo ha insegnato.