«La mia mamma mi diceva sempre: "devi ricordare sempre che hai l'opportunità di fare ciò che vuoi ma la tua prima aspirazione è quella di essere mamma a tua volta". Questa è una cosa che le donne della mia generazione dovrebbero dire alle loro figlie».
Sono queste le parole con cui Flavia Mennuni, senatrice di Fratelli d'Italia, è intervenuta nel corso della trasmissione mattutina Coffee Break.
L'argomento della discussione, lo si può facilmente intuire, era l'annoso problema della natalità in Italia.
Così, al cospetto dell'arcivescovo Vincenzo Paglia – Presidente della Pontificia Accademia per la Vita che non mancava di sottolineare con decisi cenni d'assenso ogni sillaba pronunciata dalla parlamentare – Mennuni si è lanciata in un accorato appello per invocare un deciso cambio di «approccio culturale» nei confronti della maternità.
«Il rischio è che in nome di questa realizzazione professionale, che io auspico e che trovo sia giusta […] però non dobbiamo dimenticare che esiste la necessità, la missione di mettere al mondo dei bambini che saranno i futuri cittadini italiani» ha continuato la senatrice.
«Noi dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni a far sì che la maternità sia di nuovo cool. Noi dobbiamo far sì che le ragazze di 18 anni, di 20 anni, così come i ragazzi di 18 anni e di 20 anni vogliano sposarsi e vogliano mettere al mondo una famiglia».
Come ampiamente pronosticabile, le parole di Mennuni hanno immediatamente scatenato un putiferio, soprattutto sui social.
«A Coffee Break Lavinia Mennuni sta dicendo che bisogna far diventare cool per le ragazze (!) sposarsi a 18 anni e fare figli. Mica studiare, prepararsi, realizzarsi, viaggiare, acquisire consapevolezza ecc» ha tweettato la giornalista Francesca Fagnani, seguita a ruota da Riccardo Cucchi, storico radiocronista sportivo.
«Vorrei dire alla senatrice #Mennuni che le donne non sono solo mogli e madri e che a 18 anni non devono per forza sposarsi e fare figli, che a 18 anni devono poter scegliere anche altro: studiare, conoscere il mondo, lavorare e decidere la loro vita liberamente. Come gli uomini» scrive Cucchi.