Che la musica classica abbia effetti positivi sulla mente è risaputo, tanto da essere arrivati a proporla anche al pancione in gravidanza per trasmettere fin dai mesi in utero le sensazioni positive che parrebbero avere benefici sullo sviluppo cognitivo del bebè. Ma è effettivamente così? A quanto pare sì, è esattamente così. Proporre ai bambini e alle bambine musica classica in tenere età è un'ottima idea, perché ha effetti positivi sulla loro crescita e sulla gestione delle emozioni.
I benefici sui neonati
I neonati possono trarre molti benefici dall'ascolto della musica classica. La musica classica con il suo ritmo regolare e ripetitivo può infatti aiutare a calmarli, riducendo lo stress proprio come accade con le ninna nanne. Allo stesso tempo, migliora inconsciamente la capacità di apprendimento del bebè, sin dai mesi in cui è ancora neonato. A trarre per prima benefici è la competenza spaziale, ovvero la percezione del proprio corpo e della propria individualità nello spazio, che ne esce rafforzata nei bambini e nelle bambine che ascoltano musica classica.
Dopodiché, sono ormai noti i benefici a lungo termine della musica ascoltata sin dalla prima infanzia. Ascoltare brani classici e musica in generale sembrerebbe infatti modificare quella che gli studiosi chiamano "riserva cognitiva", prevenendo così i deficit cognitivi futuri contrastandoli grazie a un tesoretto neuronale più ricco rispetto a quello di bambini e bambine che non ascoltano musica.
I benefici cognitivi
Nei bambini e nelle bambine più grandi i benefici dell'ascolto e della pratica della musica classica sono ancora più specifici. La musica (e il fare musica in particolare) coinvolge infatti numerosissime aree di apprendimento e stimola così la connessione neuronale in maniera potentissima.
Una ricerca condotta a Lipsia, presso il Max Planck Institute, mette in luce tutto ciò in maniera precisa. Studiosi e studiose hanno infatti preso in considerazione bambini tra i 9 e gli 11 anni. Chi tra loro aveva studiato musica per almeno 3 anni ha mostrato una sostanza grigia molto più voluminosa rispetto a chi non aveva mai suonato uno strumento o studiato gli spartiti. La materia grigia è proprio quella che contiene i neuroni, e il suo sviluppo incide positivamente su tutte le attività cognitive (logiche, matematiche, linguistiche…).
Meno ansia, più calma
Oltre ai benefici prettamente legati all'apprendimento, la musica classica parrebbe avere effetti positivi anche per quanto riguarda la gestione dell'ansia e delle emozioni negative, così come sull'iperattività.
Uno studio condotto dall'associazione musicale Apollo Music Project ha messo in luce proprio questo aspetto: su 574 bambini e bambine tra gli otto e i dieci anni presi in considerazione, l'82% ha dichiarato di aver provato emozioni positive durante le esibizioni live orchestrali. La metà di loro ha detto, nello specifico, di essersi sentita calma o rilassata.
I bimbi e le bimbe, quindi, ascoltando musica classica possono rilassarsi, provare emozioni positive e di calma e, di conseguenza, gestire meglio tutte le loro sensazioni, imparando ad ascoltarle tramite un'esperienza piacevole.