Il riconoscimento della seconda madre è illegale e l'atto di nascita così composto deve essere cancellato. Questo il contenuto dell'atto giudiziario che la Procura di Padova ha notificato al Tribunale per chiedere la rettifica dell'atto di nascita di una bambina con due madri che era stata registrata all'anagrafe il 30 agosto 2017.
Nella notifica, la Procura ha intimato formalmente la «cancellazione» del nome della madre non biologica e chiesto dunque la modifica del cognome della piccola, perché figlia di solo una delle due mamme.
Ciò significa che da oggi la donna che finora ha allevato la bimba non potrà più andare a prenderla a scuola senza un permesso scritto, firmare un ricovero in ospedale o viaggiare con lei senza espressa autorizzazione dell'altra genitrice
Ora si dovrà attendere il prossimo 14 novembre, data fissata per la prima udienza, per capire in che modo evolverà la vicenda. Quel giorno, la bambina che rischierà di trovarsi improvvisamente senza una mamma avrà già compiuto sei anni. E rischia di non essere la sola.
Lo scorso aprile infatti la Procura padovana aveva acquisito 33 trascrizioni anagrafiche di figli di coppie omogenitoriali e, stando a quanto anticipato da Repubblica, tutti i bambini coinvolti riceveranno lo stesso trattamento.
Tale intervento a gamba tesa contro i diritti delle famiglie arcobaleno apre un inedito (e preoccupante) precedente. Fino ad ora infatti, mai le procure avevano impugnato atti di nascita precedenti alla decisione della Corte di Cassazione del dicembre 2022 che aveva stabilito la necessità di registrare come genitore solo il padre biologico di un bambino nato attraverso la maternità surrogata.
Ora invece i pm stanno procedendo anche con atti molto più vecchi, gettando nell'incertezza centinaia di famiglie i cui figli non sanno se domani potranno vedere tutelato il diritto di crescere con i genitori che finora li hanno accuditi con amore.