Con l’appello mattutino l’insegnante, davanti alle mani alzate, indagherà lo stato d’animo degli scolari. «Come stai?» chiederà ad ogni nome e cognome letto sul registro. Nella scuola elementare di Chieri (Torino), che ha scelto di adottare il metodo didattico finlandese, il fallimento non sarà contemplato: «qui esistono solo tentativi e sperimentazione» spiega la coordinatrice dei laboratori. I banchi sono stati sostituiti da tavoli di gruppo e divanetti per leggere e riposare, in corridoio si trova il calcio balilla, e in giardino è stato allestito un orto botanico. Si chiama Daisy, sorge negli spazi della scuola Sant'Anna di piazza Mazzini di Chieri, ed è la prima scuola primaria paritaria d’Italia a sperimentare il metodo finlandese, ritenuto uno dei migliori dell’Occidente. Le lezioni inizieranno a settembre, mentre al momento è in corso l’accreditamento da parte del Ministero dell’Educazione della Finlandia.
L’idea della scuola Daisy – il cui nome è un omaggio a una docente, Margherita Ronco, che era stata socia dell’Istituto – è nata durante la pandemia, quando la dirigente, insieme a quattro colleghe, si è interrogata sulla felicità dei più piccoli in classe. «Gli studenti quando sono in classe sono felici?» si sono chieste. Da una domanda è scaturita l’associazione con il sistema educativo della Finlandia, che annualmente si qualifica come il Paese più felice al mondo e che vanta uno dei modelli educativi e pedagogici più apprezzati del pianeta.
La giornata scolastica sarà ricca di lezioni e attività. La mattina verrà dedicata allo studio, con sei ore di lezione da 50 minuti l’una, mentre il pomeriggio sarà destinato alla pratica e allo svago, con laboratori, miniquiz, danza, rugby, svariate attività intervallate da momenti di relax. «Ma non c'è uno schema fisso, ci si organizzerà in base all'umore dei bimbi – ha spiegato la preside Nicoletta Coppo, come riporta Repubblica – . Il nostro obiettivo è lavorare sull'autonomia, declinata in tanti modi, dal rispetto del bene comune all'autonomia di pensiero e di gestione del tempo, che crediamo vada incentivata già da piccoli».
Tra le iniziative inedite, sono inclusi l’orto didattico, le letture in biblioteca, il corso di cinese dalla prima elementare, le lezioni in lingua inglese con insegnanti madrelingua, le classi di yoga e mindfulness, lo sviluppo di competenze digitali. Spazio anche allo studio dell’etica e della filosofia, di cui verranno trasmessi i principi cardine per stimolare il pensiero critico, riflessivo e creativo nei più piccoli.
Al momento la scuola Daisy conta circa dieci iscritti per l’anno scolastico 2023/2024, anche se il numero è destinato ad aumentare nel corso dell’estate. I voti verranno assegnati come sprone per migliorare, perché, come sottolinea a Repubblica Monica Ferri, coordinatrice dei laboratori e insegnante di arte e cinese, «il fallimento qui non esiste, esistono solo tentativi e sperimentazione».
L’obiettivo è sviluppare l’empatia, l’unicità, l’autonomia e la curiosità nei piccoli, fornendo un’istruzione di stampo europeo, unita all’apprendimento della lingua inglese. Il progetto di Daisy, tra l’altro, nasce dopo vent’anni di sperimentazione parziale del metodo finnico nelle altre due scuole paritarie dell’Istituto Pascal di Chieri, il Liceo e la Scuola Media Holden. Il costo della retta per un’educazione scandinava è di 4.500 euro all’anno, anche se il prezzo è scontabile con il bonus scuola.