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8 Dicembre 2023
9:00

La storia della Befana da raccontare ai bambini

La storia della Befana è molto bella, per questo va raccontata ai bambini. Dietro il suo personaggio ci sono leggende, cenni storici, filastrocche e storielle ma è importante dire ai bimbi chi riempie le loro calze nella notte tra che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.

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La storia della Befana da raccontare ai bambini
befana

La storia della Befana ha radici molto antiche, raccontarla ai bimbi è importante perché si affezionino alla vecchina che il 6 gennaio fa trovare molti dolciumi nelle loro calze. Il giorno dedicato a questa figura tradizionale è quello dell'Epifania, la dodicesima notte dalla nascita di Gesù Bambino.

Tramite racconti, filastrocche e leggende si può raccontare ai bambini la storia della Befana, una vecchietta, decisamente bruttina ma generosa, che vola a cavallo di una scopa. Porta scarpe rotte, un abito trasandato, con numerose toppe colorate, ha un cappello vecchio ed è dotata di un naso sporgente, talvolta anche con un brutto neo. Solo così i bimbi non ne avranno paura, ne temeranno solo l'animo dispettoso: ai piccoli che non sono stati bravi nella calza non mette dolciumi, ma cenere e carbone.

La vera storia della Befana

La parola Befana arriva da latino epiphanĭam, significa “manifestazione” o, se vogliamo leggerlo in modo più simbolico, “nuova consapevolezza”. Con il tempo questo termine è stato trasformato in Beffania per ricordare la “Strega di Beffania” che volava sui tetti delle case in quella notte. Col passare del tempo, si perse una “f” e una “i” e diventò Befana.

Dove nasce la leggenda della Befana

L’Epifania, per la religione cattolica, è il giorno in cui i Re Magi si presentano in visita a Gesù. Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, provenienti rispettivamente dalla Nubia, la Godolia e la Tharsis, portano in dono oro, incenso e mirra al Re salvatore.

La leggenda della Befana narra che durante il lungo viaggio hanno incontrato una vecchina che li ha aiutati a trovare la strada, ma che non li ha accompagnati fino a destinazione. La donna solo dopo aver lasciato i Re Magi da diverso tempo si era accorta di aver perso il suo sacco di dolci. Ha cercato i tre saggi in lungo e in largo, facendo visita nelle case di tutti i bambini, nella speranza di trovare il Salvatore e i suoi dolcetti.

Come raccontare la Befana ai bambini

La storia della Befana, quella vecchina dal naso bitorzoluto e lo sguardo non sempre gentile, può essere un po' rivisitata per raccontare ai bambini la bellezza di questa figura. Per questo è bene trovare delle parole dolci, paragonare la Befana a una nonnina gentile e generosa, dal momento che riempie i bimbi di dolciumi. Ecco una storia da poter raccontare ai più piccoli.

La storia della Befana per i bambini

Tanto tempo vicino a un villaggio pieno di persone vi era una casetta un po' dismessa in cui viveva una vecchina. La donna se ne stava isolata e usciva solo per fare la legna indispensabile per accendere un fuoco nel suo camino e riscaldarsi un po'. Con lei viveva il suo amato gatto e un canarino, gli unici suoi fedeli compagni di vita. Nessuno andava mai a farle visita e questo aveva rinforzato in lei l'idea di essere odiata da tutti e negli abitanti del villaggio il pensiero che fosse pazza o peggio, una strega cattiva. Un giorno però la dolce nonnina sentì bussare alla porta, aprì con il cuore in gola e si trovò davanti 3 uomini vestiti con abiti lussuosissimi, che le chiesero di poter dare una carota ai loro tre cammelli. La vecchina fu molto ospitale e chiede loro dove stessero andando. I tre risposero in coro "A Betlemme, a portare i doni a Gesù bambino". La Befana pianse dalla commozione e i tre uomini la invitarono ad unirsi a loro. Lei accettò, aveva tanta voglia di potersi finalmente fidare di qualcuno e chiacchierare durante il tragitto. Non avendo un cammello decise di incamminarsi a cavallo della sua scopa, che sì era incantata e volava nel cielo. Prima di uscire di casa riempì un sacco di doni, quelli che avrebbe portato anche lei al bambino Gesù. Ma i Re Magi, i tre uomini ai quali aveva aperto la porta erano improvvisamente spariti, la Befana allora, non conoscendo la strada per Betlemme decise che i suoi doni non sarebbero andati perduti, in quella notte, a cavallo della sua scopa si aggirò per il villaggio donando a ogni bimbo un dono, sperando tra loro di trovare Gesù. L'idea della Befana piacque così tanto che i bimbi corsero nella sua casetta per ringraziarla l'indomani mattina, la Befana con il cuore colmo d'amore, decise dunque che avrebbe girato tutte le case del pianeta con ciò che aveva, qualche caramella, dei cioccolatini, a volte delle arance, per riempire le calze dei bimbi e ricevere in cambio tutto quell'amore. 

Le tradizioni sulla Befana nel mondo

La Befana è un personaggio solo italiano e non c’è una variante straniera. Il giorno dell’Epifania, però, si festeggia in tutti i paesi cattolici e alcuni hanno delle usanze interessanti:

  • Francia: si usa fare un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.
  • Islanda: si festeggia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi.
  • Spagna: la sera del 5 gennaio i bambini attendono i doni dei Re Magi e mettono davanti alla porta un bicchier d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa.
  • Russia: esiste una vecchietta, di noma “Babuschka”, che accompagnerebbe Papà Gelo o Papà Inverno distribuendo regali a tutti i bambini.

Filastrocca della Befana

La filastrocca della Befana è un componimento di tradizione orale e senza un autore. Per questo motivo ne esistono tantissime versioni. Quello che però resta immutata è l’immagine della vecchietta.

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!

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