Ha undici anni, abita nella cittadina di Galatone in provincia di Lecce e dopo aver concluso brillantemente la quinta elementare si prepara ad affrontare le scuole superiori.
No, non si tratta di un errore nel conteggio degli anni, ma della straordinaria storia di Giulio, il piccolo genio dal quoziente intellettivo di 146 che, proprio come il geniale Sheldon Cooper di Big Bang Theory, sta bruciando le tappe della propria istruzione.
Già dall'inizio di quest'anno scolastico Giulio aveva infatti cominciato a seguire un percorso scolastico personalizzato dove le regolari lezioni di quinta elementare venivano affiancate da corpose integrazioni modellate sul programma scolastico di prima superiore. E così sarà anche l'anno prossimo, quando pur frequentando la prima media potrà soddisfare la propria sete di conoscenza seguendo anche le ore di algebra del biennio di superiori.
Una volta uscito dalla terza media, dunque Giulio potrà accedere direttamente al terzo anno dell’istituto di istruzione superiore Enrico Medi di Galatone, riuscendo così diplomarsi a soli 16 anni.
In Italia è la prima volta che si verifica un simile caso di precocità negli studi. Ciò è stato reso possibile dal fatto che a Giulio è un bambino con la Sindrome di Asperger, una condizione rientrante nel disturbo dello spettro autistico e che il nostro ordinamento scolastico identifica come BES (Bisogno Educativo Speciale).
I bambini plusdotati possono saltare anni di scuola?
Il riconoscimento del BES consente infatti la personalizzazione di piani didattici cuciti su misura per il singolo studente in modo da aiutarlo nell'apprendimento e nello sviluppo delle proprie potenzialità. In assenza di questa certificazione, il sistema italiano non consente ai ragazzi dotati (gifted, secondo il termine usato in ambito internazionale) di saltare più di un anno di scuola
Ecco dunque perché Giulio ha potuto accelerare il passo rispetto ai suoi coetanei e correre verso il sogno di diventare un programmatore o un ingegnere informatico. Un desiderio coltivato fin da piccolissimo quando ai giocattoli preferiva passare le ore a smanettare con sistemi operativi e pannelli solari.
Un tratto caratteristico dell'Asperger è infatti proprio quello di portare chi ne è soggetto dedicarsi anima e corpo a ciò che lo appassiona, quasi al limite dell'ossessione.
Dopo la diagnosi – avvenuta intorno ai sei anni – Giulio però ha cominciato a godere del supporto di insegnanti e professionisti specializzati, riuscendo a trovare un certo equilibrio tra l'amore smisurato verso l'informatica e le altre cose belle del mondo.
Adesso Giulio è un undicenne «che gioca a basket e suona la batteria» ha raccontato la madre al Corriere della Sera, rivolgendosi anche agli altri bambini plusdotati che, proprio come suo figlio, possono trovare nella scuola il luogo migliore dove realizzare le proprie aspirazioni.