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27 Giugno 2023
14:00

La storia di Sharon, mamma a 17 anni: «Avere un figlio così giovane è stata una scelta. Non conta l’età, ma la testa»

Sharon è diventata mamma la prima volta a 17 anni, dopo un passato fatto di assenza della figura materna, le sue paure sono state molte. I suoi piccoli Brandon e Ilary illuminano le sue giornate e l'aiutano ad affrontare anche il dolore della separazione dal suo compagno: "Li guardo e trovo la forza per affrontare tutto, anche i dolori della separazione".

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La storia di Sharon, mamma a 17 anni: «Avere un figlio così giovane è stata una scelta. Non conta l’età, ma la testa»
Sharon-Cialona

Occhi azzurro ghiaccio, sorriso dolcissimo e solo parole piene d'amore per la sua famiglia, questa è Sharon Cialona, che ha raccontato anche in tv la sua maternità arrivata da giovanissima. Sharon aveva solo 17 anni quando è rimasta incinta di Brandon, un bambino amato e tanto desiderato, che a settembre inizierà la scuola elementare.

Oggi è mamma anche di Ilary, arrivata per raddoppiare l'amore in famiglia. I suoi figli le danno ogni giorno la forza per affrontare gioie e dolori della genitorialità, tra cui la separazione dal suo compagno, e per ricostruire quel vuoto che l'abbandono della sua mamma aveva lasciato in lei.

Sharon, che figlia sei stata?

È una bella domanda. Bella ma anche complessa, forse saprebbe rispondere meglio il mio papà. Io sono nata e cresciuta con lui come unica figura di riferimento e proprio per questo sono sempre stata molto affettuosa.

Volevo essere in grado di dare ai miei figli l'amore del quale sono stata privata fin dalla nascita

Mio papà per quanto ha potuto ha cercato di fare anche da mamma, ma crescendo ho molto sentito la mancanza di un legame con mia madre. Penso anzi, che il mio desiderio di maternità, che per me è stato proprio un'esigenza fin da quando ero molto piccola, sia nato proprio dal fatto che io volevo sperimentare un rapporto mai avuto, quello tra una mamma e i suoi bambini. Volevo essere in grado di dare quell'amore del quale sono stata privata fin dalla nascita.

Come è stato diventare mamma così giovane?

Per me diventare mamma da giovanissima è stata una scelta, ponderata e consapevole. Ho avuto Brandon a 17 anni e ovviamente mentirei a dire che è stato tutto facile, ma secondo me è complesso diventare mamma anche a trent’anni. Con i figli la vita cambia completamente, non puoi più pensare solo a te stessa, hai dato la vita al tuo bambino e quindi e ti dedichi totalmente a lui.

Le nottate in bianco a 17 anni non mi sono pesate molto, ma ho dovuto diventare responsabile molto presto

Poi ovviamente diventare mamma a 17 anni ha i suoi pregi e i suoi difetti, se le nottate sveglia mi sono pesate meno di quanto mi sarebbero pesate da più grande, ho dovuto però assumermi molte responsabilità fin da piccola. Non è l'età che conta, quanto più la testa, devi essere pronta a una gioia immensa che stravolge tutti gli equilibri e all'arrivo di creature piccole, indifese, la cui vita è nelle tue mani.

Ti sei mai sentita giudicata?

Sì, sicuramente è capitato che mamme più adulte di me mi abbiano guardata con fare giudicante, ma questo accade perché mi vedono diversa da loro e purtroppo la diversità porta ai giudizi. Ma a me questa cosa non è mai pesata, perché credo fermamente che ognuna abbia il suo modo di essere mamma, che va rispettato.

Diventare mamma giovane porta a rinunciare a qualcosa?

Non sento di aver fatto rinunce per i miei figli perché averli è stata una mia scelta. Però devo dire che io fin da piccola non sono mai stata, neanche prima dei bambini, una persona amante del divertimento, delle serate in discoteca o delle uscite tutti i giorni. Quindi non sento di aver rinunciato a qualcosa, anzi credo di aver solo ricevuto.

Come hai vissuto le due gravidanze?

La seconda maternità l’ho vissuta con una consapevolezza diversa rispetto alla prima, con meno paure sicuramente. Quando ero incinta di Brandon, il mio primo figlio, venendo da un passato senza la figura materna, avevo tante paranoie.

Sharon Cialona, Brandon e Ilary

Avevo paura di non saper fare la mamma, non avendo una esempio con il quale confrontarmi, temevo che mio figlio non mi avrebbe amata, oppure che non avrei saputo dargli tutto ciò di cui aveva bisogno. Con la seconda figlia non è stato così, Ilary è stata per me un’aggiunta di amore e gioia alla famiglia.

Qual è il valore aggiunto che hanno portato i tuoi figli nella tua vita?

I miei figli mi hanno insegnato ad essere paziente, ho imparato ad amare, a mettere sempre loro al primo posto, a ragionare di più. Ho imparato anche imparare ad essere sempre la versione migliore di me stessa per loro.

I miei figli hanno portato la luce anche sulle zone d'ombra del mio passato

So che per molte donne non è così, ma nel mio caso, forse per il mio passato, sento che essere diventata mamma mi ha completata. Prima non ero felice, sentivo che mancava un pezzo dentro di me, loro mi hanno fatto vedere la vita in maniera diversa, hanno portato la luce anche su tutte le zone d'ombra del mio passato. Io li guardo e trovo le risposte e anche la forza per affrontare tutto, anche i dolori della separazione.

Oggi sei una mamma single, quali difficoltà incontri?

Tante mamme mi scrivono, per chiedermi come si affronta la maternità dopo una separazione, io rispondo a tutte nello stesso modo: devono prendersi del tempo per guarire dai sensi di colpa. È inevitabile sentirsi sbagliati, pensare di aver fallito, aver rovinato una famiglia, di non aver fatto abbastanza, credere di essere la causa del dolore dei propri figli.

Sharon Cialona

Quindi bisogna passare del tempo da soli, dedicandosi al proprio benessere e a quello dei propri figli, poi le cose arrivano, arriverà anche la persona giusta che saprà amare me e loro. Quando poi si è sereni si capiscono tante cose, per esempio che anche separarsi può essere stata la scelta migliore per noi e per i nostri bambini.

Che mamma sei?

Sono una mamma protettiva, però pensando al futuro, spero di saperli sempre lasciare liberi. Voglio che sappiano che qualsiasi strada intraprendano la loro mamma sarà sempre al loro fianco, se lo desiderano. Spero che sappiano di poter sempre fare affidamento su di me, voglio essere capace di non giudicarli mai, di insegnare loro ciò che posso e di imparare da loro quello che ancora non so.

Perché hai scelto di partecipare a un programma televisivo per raccontare la maternità?

Ero incuriosita dal programma e per raccontare la mia storia. Partecipare mi ha aiutata ad affrontare la paura del  giudizio delle persone, io mi aspettavo di essere attaccata e invece ho trovato molte persone che si complimentavano con me. Oggi sono più forte e rifarei tutto, perché è stata la miglior medicina per imparare a credere in me stessa.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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