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28 Giugno 2023
14:00

L’accudimento invertito: quando i bambini diventano i genitori

Quando i bambini si trovano a dover essere i genitori dei loro genitori si assiste al fenomeno dell'accudimento invertito. Questa situazione porta i bambini a sviluppare fin da subito un senso di iper-responsabilizzazione che può causare nel tempo problemi psicologici.

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L’accudimento invertito: quando i bambini diventano i genitori
Psicologa
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Mamma piange spesso e a casa capita spesso che il frigo sia vuoto, cosa mi costa fare la spesa e mettere sul fuoco l’acqua?”. “Cerco di essere bravissima in tutto, così almeno non dò altri pensieri ai miei genitori”. “Gli altri mi dicono che sono una bambina matura anche se ho solo 10 anni, pure le maestre a scuola mi mettono sempre accanto di banco ai bambini con maggiore difficoltà. Io sono brava ad aiutarli e a farli sentire a loro agio!

Le bambine e bambini "adultizzati" si trovano a praticare un accudimento invertito. L’accudimento invertito si verifica soprattutto in occasione di gravi difficoltà familiari o eventi dolorosi come violenze, lutti, separazioni coniugali, gravi malattie fisiche o mentali, dipendenze dei genitori.

Che cos’è l’accudimento invertito?

L’accudimento consiste nel fornire cura, protezione, amore a chi ne ha più bisogno, ovvero chi generalmente viene percepito più fragile. Nel caso dei genitori dei bambini adultizzati sono proprio mamma e papà che si trovano in una condizione di fragilità. Succede dunque che il bambino o la bambina diventino il genitore del proprio genitore. 

Cosa comporta

Il bambino, trovandosi nella necessità di fornire cura e protezione al genitore si trova costretto a interrompere il processo di crescita psicologica. Dunque, i tipici fenomeni di differenziazione e separazione dalla famiglia di origine, che normalmente si presentano in adolescenza, possono essere inficiati.

L’ iper-responsabilizzazione di questi bambini e ragazzi li porta ad avere spesso risultati brillanti a scuola e nelle attività extrascolastiche, ma anche a difficoltà nell’integrarsi con i pari.  I “piccoli genitori” possono essere allontanati perché percepiti come pesanti, troppo rigidi nel modo di pensare e inflessibili.

Vengono scambiati per bravi bambini, maturi e responsabili

L’ iper-responsabilizzazione spesso non viene percepita come un peso dai bambini poiché fornisce la possibilità di avere un legame privilegiato e unico con il genitore.  Se infatti chiedete ad un “piccolo genitore” se è affaticato o se permetterebbe  volentieri a qualche adulto di prendersi cura del proprio genitore, con molta probabilità risponderebbe che va tutto bene e che non gli pesa. In fin dei conti perché dovrebbe rinunciare alla possibilità di sentirsi amato perché in grado di prendersi cura di?

Il loro spirito di sacrificio e solitamente il loro disagio passa inosservato e non desta particolare preoccupazione, in quanto vengono scambiati per bravi bambini adattati. Purtroppo l’accudimento invertito spesso si trascina dietro una sofferenza profonda che potrebbe portare il bambino o la bambina ad avere disturbi d’ansia e depressivi. Inoltre e con molta probabilità, il bambino andrà alla ricerca di dinamiche relazionali in cui il principio guida sarà: “sacrificati per il bene dell’altro e quindi sarai amato”.

Come intervenire

Quando i genitori sono incapaci di rendersene conto, è fondamentale che un adulto li incoraggi a chiedere aiuto.

I genitori che invece si stanno rendendo conto di attraversare un momento di difficoltà, devono ricordare che un bambino, per quanto ci possa sembrare responsabile, non è un adulto. Bisogna sempre avere chiaro cosa si sta facendo e perché, quali sono le motivazioni e le giustificazioni per il comportamento messo in atto. Chiedere aiuto è sempre una buona idea.

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Elisabetta Lupi
Psicologa
Sono una Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ho conseguito la Laurea Magistrale presso Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica dell'Università di Pisa nel 2016. Ho lavorato presso il Servizio di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ho svolto, in qualità di docente, corsi di formazione per il personale sanitario inerenti la diagnosi, la valutazione e il trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico. Ho collaborato alla scrittura di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Mi occupo di valutazione, diagnosi e trattamento dei Disturbi del Neurosviluppo, in particolare del Disturbo dello Spettro Autistico. Effettuo incontri di Parent Training per i genitori di bambini con difficoltà nello sviluppo.
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