Gli alunni che aggrediranno o commetteranno un reato contro un professore, il preside o un membro del personale scolastico rischieranno multe salate, da un minimo di 500 euro a 10.000 € nei casi più gravi. È quanto riporta un emendamento depositato dal governo al Senato in commissione Cultura al ddl sulla valutazione del comportamento degli studenti.
I dati parlano chiaro e fanno luce su un fenomeno di violenza drammaticamente in aumento. Dall'inizio del 2024 si sono già registrati 28 casi di aggressione da parte di studenti ai loro insegnanti. Mentre lo scorso anno le aggressioni da parte dei genitori nei confronti dei docenti avevano subito un aumento del 111% sul 2022.
Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Valditara, costernato dai continui attacchi al personale scolastico in serio pericolo, già lo scorso anno dopo i casi di due aggressioni ravvicinate da parte degli alunni a Castellammare di Stabia e a Cesena aveva affermato: «Di fronte a questo preoccupante susseguirsi di aggressioni ai danni del personale della scuola, il Ministero dell’Istruzione e del Merito valuterà i presupposti per proporre una costituzione di parte civile, eventualmente lamentando anche un danno d'immagine all’Amministrazione. Docenti e presidi non saranno lasciati soli».
Sempre il Ministro alla luce dei fatti accaduti recentemente all'istituto Enaip di Varese, lo scroso 5 febbraio, quando un alunno appena 17enne ha aggredito una sua professoressa accoltellandola alla schiena, ha specificato: «Nel caso di minori, dovranno essere i genitori a farsene carico, in base a quella responsabilità educativa che ricade sui genitori così come prevede il nostro ordinamento. È, inoltre, urgente che il Parlamento approvi quanto prima il disegno di legge del governo sul voto in condotta. Una riforma che abbiamo fortemente voluto per ridare peso al comportamento degli studenti nella valutazione complessiva e rendere obbligatorie le attività di solidarietà sociale per chi compie atti illeciti. È necessario che si ripristini il valore del rispetto e che lo studente sia indotto a riflettere in modo concreto sui doveri che discendono dal suo appartenere alla comunità».
Intanto il testo di legge specifica che la multa da pagare saranno gli alunni che compiono un reato nei confronti di "un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell'esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni" , dunque mentre sta svolgendo la sua attività lavorativa. L'alunno che aggredisce un membro del personale scolastico a scuola o durante un attività didattica dovrà innanzitutto risarcire i danni commessi, essere sottoposto a giudizio per ciò che ha compiuto, e poi pagare una cifra commisurata alla gravità del fatto, che va da 500 a 10.000 euro. Questa è infatti una riparazione pecuniaria per l'istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa, la scuola.