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11 Febbraio 2024
9:00

Le ragazze di GenerazioneStem raccontano le difficoltà delle donne nella scienza:«Le bimbe già a 5 anni smettono di sognare di poter fare le scienziate»

Oggi è la giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, per l'occasione abbiamo intervistato Chiara Pacchioli project e Community Manager di GenerazioneStem, una community nata su Instagram un anno fa per fornire orientamento, testimonianze e punti di riferimento a tutte le ragazze che hanno intrapreso o intraprenderanno un percorso di studi STEM. «Per le bambine di domani e le ragazze di oggi è importante fare luce sulle donne nella scienza che sono sempre esistite ma la storia ha invisibilizzato».

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Le ragazze di GenerazioneStem raccontano le difficoltà delle donne nella scienza:«Le bimbe già a 5 anni smettono di sognare di poter fare le scienziate»
Chiara Pacchioli parla sul Palco di TedxAscoli Piceno
Chiara Pacchioli parla sul Palco di TedxAscoli Piceno

1 bimba su 5 raggiunti i 5 anni smette di credere che da grande potrà fare la scienziata, l'astronauta o la biologa marina, a causa di un sistema familiare e scolastico che ancora non supporta adeguatamente il desiderio delle ragazze di farsi largo nel mondo delle materie Stem.

Per questo motivo, oggi si festeggia la giornata internazionale delle donne e le ragazze nella scienza, festività che chiude un'intera settimana dedicata al mondo delle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematical) quelle inerenti dunque al mondo delle scienze e della tecnologia.

Abbiamo intervistato Chiara Pacchioli, Project e Community Manager di GenerazioneStem, che un anno fa, all'interno della Media Company La Piazza Group, con Alessandra Cravetto, ideatrice del progetto, ha dato vita alla community, tutta al femminile, in cui le ragazze si sentono libere di raccontare la loro esperienza in famiglia, fra i banchi e al lavoro riguardo la passione per le materie STEM.

Cosa sono le materie STEM?

Stem è una sigla che sta per Science, Technology, Engineering and Mathematical, e fa riferimento a tutte quelle discipline come appunto la matematica, l'informatica, l’ingegneria e la tecnologia, che oggi permettono a chi le studia di trovare un posto in quelle che vengono chiamate le professioni del futuro. Le competenze legate al mondo scientifico e tecnologico sono ormai richieste da tutte le aziende, poiché sono molto trasversali e anche in aziende che non sono propriamente tech o scientifiche hanno un ruolo molto importante per quanto riguarda la programmazione.

Da che età bambine e bambini iniziano a dimostrare interesse per queste materie?

Direi da subito, il mondo STEM è fortemente legato alla natura, al mondo che ci circonda e proprio da piccolini si vive maggiormente in connessione con esso, meravigliandosi e mostrando interesse per ciò che accade intorno.

Già attorno ai 5 anni le bambine smettono di sognare di poter intraprendere percorsi scientifici una volta cresciute

Nonostante la passione per le STEM nasca dunque in egual misura in bambini e bambine in queste ultime tende ad affievolirsi. Già attorno ai 5 anni le bambine smettono di sognare di poter intraprendere percorsi scientifici una volta cresciute. Questo perché se nei bambini l’interesse per le materie scientifiche viene supportato e alimentato fin dall’asilo, anche con i giochi che vengono loro regalati, che stimolano le abilità creative, la manualità, che li interessano a esperimenti o ai motori. Le bimbe ricevono pochissimi giocattoli inerenti al mondo della scienza e così distolgono presto l’attenzione dalle proprie ambizioni. Alle bambine si regalano spesso bambolotti e accessori, che al posto di potenziare il loro interesse per le materie STEM, potenziano la propensione al lavoro di cura o a quello dell’insegnamento.

Le famiglie supportano le ragazze che si appassionano alle materie scientifiche?

Dipende, esistono dei fattori che inducono i genitori ad essere di supporto alle loro figlie appassionate di materie STEM e altri che invece li portano ad ostacolarle.

Le famiglie in cui già uno dei due genitori, o degli zii o dei nonni ha studiato materie scientifiche tendono ad invogliare figli e figlie a continuare sulle loro orme i percorsi scientifici. In altri contesti è più complesso per una ragazza sentirsi libera di scegliere, perché magari i genitori si fanno prendere dalla paura che il percorso non sia adatto a lei, e di conseguenza la ragazza finisce per non sentirsi davvero portata.

Chiara Pacchioli

Statisticamente abbiamo notato che nei nuclei familiari in cui ci sono sia figli maschi, che figlie femmine, i genitori tendono a consigliare più ai ragazzi di intraprendere percorsi scientifici, quando invece ci sono due figlie femmine o una figlia unica, i genitori tendono a supportate le ragazze nella scelta delle materie STEM.

E la scuola supporta in egual misura ragazze e ragazzi?

Il problema della differenziazione tra bambini e bambine per quanto riguarda le materie STEM persiste poi anche in ambiente scolastico, dove le femmine ricevono il 24-25% in meno dell’attenzione dagli insegnanti. Quando si parla di matematica o scienze i professori tendono a dare maggior rilievo alle opinioni e alle prestazioni dei ragazzi, portando così le ragazze a esporsi sempre meno o a pensare di non essere portate, proprio perché non vengono prese in considerazione. Senza contare che nei libri di testo scolastici mancano i nomi delle donne della scienza, che invece fanno e hanno sempre fatto parte della comunità scientifica.

A scuola le bambine ricevono il 25% di attenzione in meno dagli insegnanti di materie scientifiche

Ci sono comunque docenti e contesti scolastici che riservano la stessa attenzione a bambini e bambine, ma capita spesso che finita la scuola media o le superiori, quando gli studenti devono orientarsi nella scelta del percorso di studi più adatto a loro con il supporto dei docenti, questi associno con maggior facilità i percorsi STEM ai maschi piuttosto che per le ragazze.

Oppure un altro fenomeno che si verifica tra i banchi è che se un ragazzo ha dei risultati discreti ma non brillanti in materie come matematica, scienze, fisica e mostra interesse per i percorsi STEM viene supportato. Le ragazze per ricevere supporto devono invece essere eccellenti, è importante riguardo ciò sfatare il mito che se un alunno non ha voti meravigliosi  in matematica, allora gli è preclusa la possibilità e la capacità di affrontare queste facoltà.

Chiara Pecchioli_GenS
Chiara Pecchioli_GenS

Va evitato questo terrorismo psicologico, perché la scuola è uno dei primi contesti sociali che bambini e adolescenti vivono, e se già questo contesto non favorisce le ragazze, allo stesso modo dei ragazzi, è difficile che a potenziarli sarà il mondo esterno.

Da cosa è nata l’esigenza di fare divulgazione sulle donne in ambito STEM?

L'idea di creare uno spazio social per raccontare la storia delle ragazze che hanno intrapreso o concluso percorsi STEM, è nata per tre motivi principali:

  • Aumentare i modelli di riferimento: lasciare che siano delle ragazze a creare contenuti che trattino argomenti scientifici o tecnologici serve a normalizzare la loro presenza delle ragazze in questi ambiti.
  • Sfatare i pregiudizi di genere: lasciare che le ragazze raccontino nella community il proprio vissuto, permette di raccogliere delle testimonianze sulla vita reale delle donne che intraprendono questi percorsi, creando anche una rete di aiuto. È importante capire confrontandosi se si è vittime di discriminazione e capire poi come affrontare e superare queste situazioni discriminatorie.
  • Fare mentoring: grazie alla community le ragazze più grandi si offrono di aiutare le ragazze che ancora fanno le superiori perché le ragazze più piccole possano fare orientamento per quanto riguarda le materie STEM, così che possano conoscere tutte le facoltà di cui a scuola non parlano e avere delle persone alle quali fare domande e dalle quali ricevere risposte.

Quante sono le donne in Italia iscritte a facoltà STEM?

Nel 2022 i dati ci dicevano che 1 studente STEM su 4 era donna. In generale livello STEM le percentuali di presenza femminile sono diverse da facoltà a facoltà, negli ambiti ict (più informatici) le donne sono solo il 16%. Invece a biologia o chimica la presenza femminile è più alta tra i banchi, i problemi si incontrano comunque dopo nella conciliazione tra lavoro e famiglia. Se le donne decidono di farsi largo nel mondo della ricerca, si scontrano con il precariato, è molto difficile per loro rimanere indipendenti a livello economico e in famiglia con una buona probabilità saranno loro a dover rinunciare alla loro mansione per dedicarsi alla cura dei figli, se si fatica ad arrivare a fine mese.

Chiara pacchioli

In ambito tech o informatico, invece l'offerta di lavoro è ampissima, nonostante tra i banchi le ragazze siano poche si trovano poi a lavorare già mentre studiano, scontrandosi con diversi stereotipi e con il fenomeno del soffitto di cristallo che vede sempre gli uomini nei ruoli apicali.

Perché è importante che esista una giornata dedicata alle donne nella scienza?

Perché bisogna mettere in luce l’apporto che le donne hanno dato alla scienza, raccontare tutte le storie di quelle donne che sono state invisibilizzate per troppo tempo. Infatti durante questa giornata si leggono le storie delle donne della scienza che spesso non si trovano sui libri di testo, per cercare di riraccontare la storia della scienza, anche in ottica di eliminazione degli stereotipi, cercando di smarcarsi dall’associazione che ancora oggi qualcuno fa donna-famiglia-casa, o "sei già carina non puoi essere anche intelligente".

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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