Lo sviluppo motorio del bambino è il processo che prevede l'acquisizione di posture e movimenti specifici sempre più complessi, fluidi e controllati. Prima di fare una carrellata delle principali tappe motorie, è indispensabile fare alcuni precisazioni.
Premesso che…
Lo sviluppo è uno solo
Innanzitutto, chiariamo che lo sviluppo motorio non è slegato da quello cognitivo, comunicativo, relazionale: lo sviluppo è un "pacchetto" unico.
Le tappe motorie sono indicazioni standard, ma da non sottovalutare
Leggendo le cosiddette "tappe motorie", si rischia di assumere due atteggiamenti pericolosi: l'ansia di farle raggiungere al proprio figlio, "stressandolo" per far sì che ciò accada, o al contrario il dire "ma alla fine ogni bambino è sé!". L'invito che rivolgo ai genitori è, invece, quello di creare le condizioni favorevoli affinché il figlio venga naturalmente stimolato senza pressioni. Se, per esempio, tutti i giochi sono sul tappeto e il genitore è sdraiato sul tappeto, perché mai il bambino dovrebbe essere interessato a mantenere e sviluppare la posizione eretta? Nel caso, invece, in cui non si vedano evoluzioni o si notino atteggiamenti particolari è bene chiedere un consulenza a uno specialista.
È importante anche il "come" si muove
Non guardiamo solo il "cosa" e il "quanto" il bimbo fa, ma anche il "come". Sicuramente osservare cosa e quanto il bambino fa è importante ed è spesso più semplice da notare anche dai non addetti ai lavori (ad esempio, se a 2 anni il bimbo non cammina, il genitore se ne è già accorto autonomamente ed è ovviamente utile un approfondimento).
Ma è utile anche osservare "come" vengono svolte le azioni da parte del piccolo, se con lentezza o velocità, agilità o goffaggine. Capita di sentirmi dire dai genitori che il bambino "fa tutto ma è maldestro", o che per passare da seduto a in piedi "fa strane mosse”. È importante prestare attenzione anche all’interesse del bambino verso l'azione: gli piace muoversi? Tende ad essere statico? Evita la manipolazione di piccoli oggetti?
Sviluppo motorio non significa solo gattonamento e primi passi
Non esistono solo il cammino, il salto e la corsa! Spesso pensando a "motorio" ci vengono in mente i primi passi, le corse che da goffe diventano sempre più fluide, i grandi salti sui materassi… Ma c'è molto altro quando parliamo di sviluppo motorio!
Le attività citate, insieme alla modalità di gattonamento da piccolini, la coordinazione nel fare le scale, i saltelli su una gamba, eccetera, rientrano in quella che viene detta "motricità globale" o "grosso-motricità" o "motricità grossolana". Vi è però anche la "fino-motricità" o "motricità fine" che comprende tutti quei piccoli movimenti controllati e precisi fatti dalle mani e dalle dita, che spesso interessano anche la coordinazione oculo-manuale: pensiamo ai bimbi che prima prendono goffamente il cibo con più dita ma poi usano con precisione la presa a pinza per prendere piccoli pezzettini di pane, ai più grandini che usano i chiodini, si allacciano la zip o chiudono i bottoni.
Tappe motorie per età
Chiarito ciò, possiamo procedere con un breve elenco di quanto atteso per le varie fasce di età dagli 0 ai 6 anni, così da avere una "mappa" che ci aiuta ad osservare lo sviluppo del bambino.
0-12 mesi
Nel primo anno di vita il neonato sostituisce i movimenti riflessi con movimenti controllati intenzionali:
- Verso i 3 mesi controlla il capo
- Tra i 4 ed i 7-8 mesi si evolve il "rotolo", e inizia a rotolare dapprima sul fianco, poi dalla schiena alla pancia e viceversa, e si acquisisce la postura seduta sempre più stabile
- Generalmente prima dei dieci mesi il neonato striscia e poi gattona, iniziando dai 9-10 mesi a erigersi in posizione erette per brevi istanti con l'appoggio
- Tra i 2 ed i 4 mesi il neonato prova ad afferrare oggetti con la mano, arrivando ai 5-6 mesi ad afferrare goffamente con entrambe le mani gli oggetti posti di fronte
- A 7 mesi sono in grado di afferrare, muovere e lasciare oggetti che hanno in mano
- Lo sviluppo delle abilità fino-motorie procede poi velocemente, arrivando intorno ai 10 mesi a perfezione sempre più la cosiddetta "presa a pinza", ovvero l'opposizione di pollice e indice.
12-24 mesi
I primi passi sono generalmente tra i 10 ed i 18 mesi, età considerata "cancelletto" per l'acquisizione del cammino. Si arrampica in autonomia su mobili e ostacoli, sale e scende gradini con appoggio, emerge il salto con due piedi. Mangia da solo con il cucchiaio e beve da solo, aiuta nello svestirsi e infila piccoli oggetti. La presa a pinza, infine, è sempre più fluida e precisa.
24-36 mesi
- Il cammino veloce diventa una vera e propria corsa, il salto e piedi uniti è sempre più fluido e si osservano brevi saltelli consecutivi su un solo piede, i gradini vengono affrontati con appoggio e con alternanza destra-sinistra
- I passaggi posturali sono sempre più rapidi e fluidi
- La coordinazione occhio-mano permette scambi con la palla, non solo lanciandola ma anche afferrandola nella recezione
- È autonomo nell'alimentazione anche con cucchiaio e forchetta, manipola con precisione piccoli oggetti, infilandoli e incastrandoli.
- Tiene in mano pastelli o pennarelli per lasciare tracce sul foglio.
36-48 mesi
- Riesce a stare per alcuni secondi su una sola gamba
- Sale e scende dalle scale senza appoggio e con alternanza
- Le coordinazioni occhio-mano e occhio-piede con la palla sono sempre più precise, riuscendo a calciare la palla verso un bersaglio e ad afferrarla al volo con semplici lanci
- È in grado di opporre in sequenza il pollice a ciascuna delle altre dita
- Usa le stoviglie per versare, tagliare e mescolare in autonomia il cibo
- Si sa vestire da solo
4-6 anni
Il bambino in età prescolare padroneggia sempre di più i movimenti grossolani, sa fare cambi repentini di ritmo e direzione, sa camminare lungo una linea, sta stare sempre più tempo su un solo piede.
Imparano man mano a tagliare, usare le forbici, allacciarsi piccoli bottoni e a essere completamente autonomi nell'alimentazione e nella cura personale (vestirsi e lavarsi).