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11 Gennaio 2024
11:30

L’ecografia tattile per accarezzare il bimbo prima che nasca: l’idea di Stefano Brunetti, cieco da quando aveva 18 anni

Stefano Brunetti ha brevettato la prima ecografia tattile, che tramite il modellino prodotto dalla stampante 3D permette a tutti i genitori, anche se non vedenti, di provare l'emozione della prima ecografia.

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L’ecografia tattile per accarezzare il bimbo prima che nasca: l’idea di Stefano Brunetti, cieco da quando aveva 18 anni
ecografia 3d

Arriva da Prato la prima ecografia tattile, che permetterà ai futuri genitori di poter toccare con mano il bimbo, anche se è ancora nel pancione. A brevettarla Stefano Brunetti, cieco da quando aveva 18 anni, per regalare anche alle persone non vedenti l'emozione della prima ecografia.

Anche solo immaginare di poter toccare con mano i lineamenti del proprio bambino, quando ancora è nel pancione, sembra qualcosa di impossibile. O meglio sembrava, prima che Stefano Brunetti, responsabile di un centro fisioterapico a Prato, brevettasse un’ecografia prodotta dalla stampante 3D.

Il desiderio di dare vita a un’ecografia tattile è nato proprio dall’esigenza di Brunetti, di far provare a tutte le persone l’emozione unica di “vedere”, in questo caso “sentire”, le forme del proprio bimbo nel pancione.

Stefano ha perso la vista a 18 anni, ma questo non gli hai mai tolto la voglia e il desiderio di continuare a vivere la vita di sempre. Ha fatto cose strepitose nella vita, camminato sui carboni ardenti, si è lanciato dal paracadute e ha viaggiato da solo più che ha potuto, spiegando che è stata proprio la cecità a dargli il coraggio di fare cose che prima, quando i rischi erano evidenti ai suoi occhi, mai avrebbe pensato di poter fare.

Così è nato anche v3do, il progetto il cui motto è “emozione, innovazione e stupore”, che permetterà per la prima volta, anche alle persone non vedenti o ipo-vedenti, di vivere l’emozione unica, oltre che di ascoltare il battito cardiaco del proprio bimbo, anche di provare a vederlo, toccandone i lineamenti con le mani.

«V3do in 3d per me è un emozione che anche un non vedente può toccare. Abbiamo inventato l’ecografia tattile per dare un’emozione anche alle persone non vedenti come me che non possono vedere un’ecografia su uno schermo» spiega Brunetti.

Per dare vita a un'ecografia tattile bisogna rivolgersi, tra il quinto e il settimo mese di gravidanza, a un centro che sia dotato di un marchingegno in grado di fare un'ecografia Stl. In Italia sono più di 380 i centri sparsi sul territorio in grado di realizzare questo tipo di fotografia.

Solo questo genere di ecografia è infatti convertibile in un file che può essere spedito a una stampante 3D in grado di dare vita a una vera e propria scultura. La riproduzione del bimbo, ancora nel pancione, sarà poi tra le mani dei genitori in meno di 7 giorni, realizzata in un polimero vegetale, atossico, ecologico e per nulla dannoso.

La prima stampa 3D di un bebè è stata realizzata il 2 febbraio del 2022, sotto richiesta di una coppia di Como, in cui entrambi i partner erano vedenti. Questo dato racconta l'inclusività di questo progetto, pensato per emozionare le persone non vedenti davanti a un bimbo che altrimenti non potrebbero percepire fino a prima della nascita, ma sviluppatosi per creare ricordi unici per tutti.

«Sono convinto che quando tra 3 o 4 anni un genitore toccherà di nuovo l’ecografia in 3d del suo bambino, riproverà la stessa emozione di quando l’ha toccata la prima volta. Ritroverà lo stesso naso e la stessa bocca del bimbo che ora è a casa dei nonni a giocare a pallone» dice emozionato Stefano Brunetti, nel video di presentazione del suo progetto.

Brunetti si dice emozionato ogni volta che col suo dito sfiora le labbra a cuoricino o il nasino di una delle sculture prodotte, immaginando che potrebbe essere il volto di suo figlio in futuro: «Già solo al pensiero un brivido mi scorre lungo la schiena».

Stefano è quindi riuscito nel suo intento, non lasciarsi fermare da quella che per qualcuno è una forma di disabilità, per lui è stata la spinta per costruire un mondo più accessibile per tutti.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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