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16 Marzo 2024
14:00

Leggere fiabe ai figli vi annoia? Il parent talk o gioco del ricordo è la soluzione che fa per voi

Il parent talk o gioco del ricordo è la soluzione che la Florida Atlantic University ha trovato per i genitori che non amano leggere le favole insieme ai loro bambini ma desiderano migliorare il loro linguaggio e la loro capacità di raccontarsi.

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Leggere fiabe ai figli vi annoia? Il parent talk o gioco del ricordo è la soluzione che fa per voi
parent talk

I benefici per i linguaggio dei bambini della lettura insieme ai genitori sono molteplici, ma diciamoci la verità non tutti impazziscono dalla voglia di sedersi accanto al piccolo e inventare vocine simpatiche e divertenti per raccontargli una storia.

Nessun problema, una ricerca svolta dall’Atlantic University in Florida ha trovato un degno sostituto alla lettura: il parte talk. Questa tecnica consiste nel sedersi accanto al piccolo e iniziare a raccontarsi vicendevolmente i ricordi che si hanno insieme.

I benefici sono innumerevoli, sia a livello affettivo che linguistico. Lo studio ha dimostrato, infatti, che la proprietà di linguaggio dei piccoli che condividono i ricordi con i propri genitori è anche superiore a quelli che sono abituati a leggere o ascoltare fiabe, dal momento che per condividere racconti sulla propria vita insieme spesso si utilizzano strutture grammaticali più complesse.

L'indagine danese

I ricercatori hanno coinvolto 155 genitori (alcune mamme e alcuni papà) e i loro bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, convincendoli a svolgere insieme 3 attività per compararne i benefici:

  • Lettura condivisa di favole
  • Raccontarsi e ricordare eventi vissuti insieme (parent talk)
  • Giocare con i giocattoli

I risultati hanno dimostrato che giocare con i propri figli non è in  grado di arricchire il loro lessico quanto il parent talk o la lettura condivisa, ma che queste due attività, invece, hanno gli stessi benefici. I bimbi che parlano con i genitori, ascoltando e condividendo i propri ricordi usano un linguaggio controllato e molto ricco, a differenza di quanto fanno quando giocano insieme a loro. «Una reminiscenza particolarmente elaborata in cui l'adulto sostiene e incoraggia il discorso del bambino apporta benefici alla crescita linguistica dei bambini» si legge dallo studio.

Ovviamente i benefici linguistici, secondo lo studio, e la padronanza del lessico che il piccolo attraverso il dialogo con i suoi genitori è in grado di acquisire dipendono sempre dal livello di istruzione dei genitori stessi.

I benefici del parent talk

Lo studio sul parent talk specifica che il modo migliore che i bimbi conoscono per sperimentare e arricchire il proprio linguaggio è proprio la possibilità di dialogare con gli altri: «I bambini imparano la lingua interagendo con gli altri. Le differenze nella quantità e qualità delle interazioni linguistiche sperimentate dai bambini negli anni prescolari sono una fonte significativa di differenze individuali nelle abilità linguistiche dei bambini all'ingresso a scuola».

parent talk

Ma i benefici del parent talk non si esauriscono a sole competenze linguistiche che i piccoli acquisiscono condividendo i loro ricordi con i genitori, ecco altri importantissimi progressi che il parent talk permette loro di acquisire:

  • Si sentono ascoltati dai genitori
  • Stringono con i genitori un rapporto ancora più stretto
  • Si abituano a rispondere alle domande
  • Ascoltando i genitori imparano ad articolare anche discorsi complessi
  • Imparano a raccontarsi e prendono coscienza di chi sono
  • Riescono ad organizzare in maniera coerente i loro ricordi
  • Imparano ad essere empatici
  • Riescono ad ascoltare gli altri, lasciando a loro il giusto spazio per raccontarsi
  • Imparano ad esprimere le proprie emozioni a parole

Come giocare al gioco del ricordo con i bambini?

Giocare al gioco del ricordo o parent talk, che si voglia chiamare è molto semplice, per metterlo in pratica tra le mura domestiche basterà seguire questi passaggi:

  • Focalizziamo nella mente una serie di momenti vissuti col bambino: un uscita al parco, una  bella vacanza, un giro sulla giostra, tutti avvenuti una volta che il piccolo abbia compiuto almeno 3 anni, età dalla quale i bimbi riescono a ricordare.
  • Proponiamo al piccolo questi ricordi e cerchiamo di capire le sue emozioni a riguardo.
  • Raccontiamogli che cosa abbiamo provato e cosa ricordiamo, senza usare un linguaggio troppo complesso per lui, ma senza nemmeno scimmiottare un linguaggio bambinesco.
  • Rispondiamo a tutti i suoi "perché?" e "cosa significa?"
  • Lasciamogli tempo e spazio per esprimersi, senza giudicare il modo in cui sta parlando o gli elementi che più sono rimasti impressi nella sua mente.
  • Facciamogli delle domande dirette, in modo che impari a rispondere in modo corretto e a raccontarsi.
  • Chiediamo a lui di pensare a un ricordo bello che ha insieme a noi e parliamone insieme.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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