Avete presente l'incubo ricorrente che si presenta con cadenza fissa almeno due tre volte all'anno, di trovarsi di nuovo davanti alla commissione dell'esame di maturità? Ecco, questa è la sensazione che hanno provato gli 11 alunni del liceo linguistico di Spadafora, nel messinese. Ad attenderli però non un risveglio per riprendere fiato dopo l'incubo e rendersi conto che era solo un brutto sogno ma una vera commissione di docenti, per fare la maturità una seconda volta.
Un'irregolarità segnalata da un alunna dopo aver potuto leggere i voti sul tabellone fuori da scuola. La ragazza ha intrapreso insieme alla famiglia una battaglia legale perché il suo voto finale, inferiore al 70, era a suo avviso frutto di un errore effettuato dalla commissione.
La scuola ha infatti accettato il ricorso dei genitori, confermando le irregolarità, e spiegando che i ragazzi avrebbero rifatto l'esame orale il 20 di settembre. Si è scatenato il malcontento e lo sgomento di tutti gli altri 10 alunni, che invece si dicevano soddisfatti della loro prova di esame e che avevano iniziato serenamente l'università. I loro genitori hanno dunque presentato ricorso, tramite i loro avvocati, al Tar di Catania, intervenuto nell'immediato demandando la decisione alla Camera del Consiglio, lo scorso 15 settembre.
Alla fine gli alunni della ormai ex 5^AL del Liceo Galileo Galilei, la scorsa settimana hanno sfilato uno alla volta davanti alla commissione d'esame rivivendola davvero la loro "notte prima degli esami". A rifare l'orale anche chi la prima volta aveva preso 100, o quegli alunni che, già iniziata l'università, hanno dovuto dunque posticipare i primi esami universitari o rientrare da prestigiosi istituti all'estero.
Una madre, riporta Repubblica in un'intervista, ha spiegato che la ragazza che aveva fatto ricorso per il voto, era la migliore amica di sua figlia, ma che dopo l'accaduto i rapporti si sono incrinati. Le due erano partite insieme per la vacanza della maturità e la ragazza, che poi si è rivelata essere insoddisfatta dalla sua valutazione, non aveva rivelato all'amica la battaglia legale intrapresa.
La docente coinvolta nell'errore legato alla valutazione degli alunni è stata spostata in un altro istituto, ed è a rischio 6 mesi di sospensione della propria attività. Un docente della scuola l'ha difesa spiegando che i professori sono umani e sbagliano e che a volte, quel 5 che doveva essere un 2, viene dato per non scoraggiare, perché oltre la preparazione esiste l'impegno e oltre l'impegno un ragazzo di appena 18 anni che a volte, sbagliando, in quel voto si identifica.
Per ora sembra essere tutto finito per questi 11 studenti, che rimangono in attesa dei risultati e non vedono l'ora di uscire dal liceo e continuare a costruire le persone che desiderano diventare.
La maturità tornerà a trovarli solo di notte, nei sogni e poi si trasformerà in un ricordo lontano, che a volte rimpiangeranno quando, messi davanti ad esami ben più tosti dalla vita, scopriranno che non sempre si può tornare indietro per rifarli. E va bene così.