Intelligenti si nasce o si diventa? Ecco un dubbio che assale ognuno di noi, in particolare quando ci chiediamo se l'intelligenza può essere ereditaria oppure no. Tanti gli studi scientifici e le ricerche condotti per cercare di comprendere se i bambini sono intelligenti per ereditarietà o per altri fattori, come gli stimoli ambientali o attitudini meramente personali.
Oggi cerchiamo di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, visionando una serie di studi condotti da esperti e studiosi per capire se davvero l'intelligenza si eredita dai propri genitori o se questa dote e questa capacità può essere sviluppata nel corso della propria crescita. Nasciamo già con una certa predisposizione a un quoziente intellettivo alto o tutto dipende da come, con chi e dove cresciamo?
Da cosa dipende la nostra intelligenza?
Da moltissimo tempo gli studiosi indagano sulla "nascita" dell'intelligenza, arrivando spesso a conclusioni differenti. Nella seconda metà dell'Ottocento si pensava che i geni determinassero alla nascita tutte le caratteristiche umane. Quindi anche il suo quoziente intellettivo. Dal secondo dopoguerra in poi, invece, i ricercatori, oltre a parlare puramente di genetica, hanno introdotto anche altri fattori, tipicamente ambientali, che possono influenzare il grado di intelligenza di una persona: la famiglia in cui cresce, l'ambiente in cui vive, la scuola che frequenta, la società della sua epoca e, da ultimo ma non per importanza, anche l'esperienza che ha vissuto.
Oggi la ricerca preferisce soffermarsi su tutti questi aspetti. Di sicuro nel nostro DNA ci sono già scritte molte cose che riguarderanno la nostra crescita, il nostro sviluppo, come potrebbe delinearsi il nostro futuro. Ma non si può dire che i fattori ambientali non giochino un ruolo fondamentale nella creazione della nostra persona, da quando siamo piccoli a quando siamo adulti. Le influenze che riceviamo, gli esempi che abbiamo di fronte ogni giorno, ma anche l'ambiente in cui cresciamo e viviamo possono influenzare molto chi siamo. E, di conseguenza, anche la nostra intelligenza.
Inoltre, altre ricerche, come quella degli studiosi del King's College su gruppi di gemelli impegnati a ottenere una sorta di diploma (il General Certificate of Secondary Education), hanno svelato che l'ereditarietà è la componente maggiore, ma i fattori ambientali possono dare uno sprint in più. Questo studio ha sottolineato che le componenti genetiche influirebbero al 60%, ma a questa percentuale vanno aggiunte le ragioni di tipo ambientale.
Da chi si eredita l'intelligenza?
Di conseguenza è chiaro come l'intelligenza si possa ereditare. Su Psychology Spot è stato recentemente pubblicato un articolo che contiene al suo interno molte ricerche sul tema svolte fino a oggi. Ricerche che sembrerebbero suggerire che effettivamente essere più o meno intelligenti è un fattore ereditario. E sarebbe in particolare uno dei due genitori a influenzare questa "dote": l'intelligenza, infatti, si erediterebbe principalmente dalla figura materna.
Le madri sarebbero le principali responsabili della trasmissione dei geni dell'intelligenza, perché alcuni studi hanno rivelato che i geni dell'intelligenza si trovano sul cromosoma X. Uno studio del 1984 dell'Università di Cambridge è stato poi seguito nei decenni a seguire da altre ricerche che hanno portato a dire che i geni materni sono in grado di contribuire in maniera maggiore allo sviluppo dei centri del pensiero nel cervello.
Infine, altre ricerche hanno suggerito che per predire il quoziente intellettivo di un bambino è bene guardare a quello della madre, perché saprà dare indicazioni utili a comprendere lo sviluppo dell'intelligenza del piccolo. Questo, però, sarebbe solo il punto di partenza, da cui iniziare per lo sviluppo intellettivo che si compone anche di altre componenti.
La genetica e l'ambiente non sono gli unici fattori determinanti
Molti studi hanno svelato che non solo la genetica è importante per lo sviluppo dell'intelligenza e, in particolare, l'ereditarietà da parte materna. Così come non solo gli stimoli dell'ambiente in cui i bimbi crescono può giocare un ruolo abbastanza fondamentale. Nello sviluppo intellettuale dei bambini anche il contatto fisico ed emotivo, così come legami molto sicuri e stretti, possano migliorare il quoziente intellettivo di ogni bambino.
I ricercatori dell'Università del Minnesota hanno scoperto che i bimbi che hanno sviluppato nell'infanzia un attaccamento molto forte con le madri hanno capacità di giocare a giochi simbolici molto complessi già all'età di due anni e sono più bravi nella risoluzione dei problemi.
Di fatto è chiaro come l'intelligenza sia in larga misura una "dote" che si può ereditare, ma se non si allena o non si stimolano i bambini, creando un ambiente idoneo a sviluppare questa capacità, si rimane al quantitativo di partenza. Al contrario, se l'ambiente è stimolante e in grado di aiutare i più piccoli a migliorare il proprio talento intellettivo, a prescindere dal valore di partenza, allora si potranno ottenere risultati davvero stupefacenti, come hanno dimostrato diversi studi inerenti ai miglioramenti scolastici.