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20 Marzo 2023
17:30

Lo streptococco nei bambini, tra code in farmacia e scuole chiuse: epidemia o allarmismo?

Scuole chiuse in due comuni Siciliani, code chilometriche davanti alle farmacie romane, siamo davvero davanti a un'epidemia da streptococco? Lo spauracchio di noi genitori se preso in tempo può essere curato tempestivamente. Non possiamo parlare di epidemia, ce lo spiega la pediatra Elena Bozzola, i medici conoscono bene il batterio e sanno come intervenire.

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Lo streptococco nei bambini, tra code in farmacia e scuole chiuse: epidemia o allarmismo?
In collaborazione con la Dott.ssa Elena Bozzola
Pediatra
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La parola streptococco fa preoccupare un po’ tutti noi genitori, in questo periodo poi tra code interminabili per un tampone fuori dalle farmacie romane e scuole chiuse in due comuni siciliani per aumento dei casi, è facile farsi prendere dal panico.

Con streptococco intendiamo l'infezione causata da uno dei batteri facenti parte della famiglia degli streptococchi. Alcuni tipi di streptococco si chiamano commensali e si trovano nelle mucose del nostro corpo, gola o intestino, o sulla pelle, latenti, senza arrecare alcun danno. Altri invece sono definiti opportunisti e attaccano l'organismo di grandi e piccini causando un'infezione.

Lo streptococco nei bambini è spesso riconoscibile da mal di gola, mal di testa o febbre alta, appena si manifestano questi sintomi è bene recarsi dal pediatra, che sottoporrà il piccolo a un tampone. É innegabile che, come per tutte le malattie, se non si agisce per tempo, possano esserci delle complicanze, ma non dobbiamo farci spaventare da allarmismi. Agli antibiotici in circolazione oggi lo streptococco non fa più paura.

Farmaci, riposo e molta attenzione al fatto che il nostro bimbo si lavi le mani ed eviti di metterle in bocca, ed è pronto a tornare a scuola.

Cos’è lo streptococco

Lo streptococco è un batterio e deve il suo nome alla sua forma sferica, rotondeggiante, kokkos in greco significa infatti bacca. Esistono diversi tipi di streptococco, quello più noto a noi genitori è lo streptococco beta emolitico di gruppo A. Lo conosciamo bene, perché è quello che causa le infezioni a gola, orecchie, tonsille, genitali o eruzioni cutanee, nei nostri bambini.

La trasmissione del batterio avviene soprattutto negli ambienti affollati: a scuola, a teatro, in palestra. Si trasmette tramite goccioline derivanti da starnuti o colpi di tosse, oppure anche per contatto con una ferita infetta.  Può vivere indisturbato nelle vie aeree di grandi e piccini, può essere presente e non manifestarsi in alcun modo, nei soggetti definiti portatori sani e comunque contagiosi, oppure un improvviso abbassamento delle difese immunitarie può dare il via a una moltiplicazione del batterio e dunque a un’infezione.

streptococco tampone

Questa è molto contagiosa, un colpo di tosse senza la mano davanti alla bocca, uno starnuto, toccarsi il volto con le mani sporche e il danno è fatto. Colpisce soprattutto i bimbi in età scolare, tra i 5 e i 15 anni e raramente si manifesta nei bimbi sotto i 3 anni.

Sintomi dello streptococco

I sintomi dello streptococco dipendono sempre da quale batterio ha causato l’infezione, sicuramente quello che i bimbi manifestano più spesso e inizia a metterci  un po’ in allarme è il mal di gola. Arriva improvvisamente ed è caratterizzato da un forte dolore durante la deglutizione.

Il piccolo potrebbe avere lo streptococco se ha mal di gola, le tonsille ingrossate e dolori a deglutire

Se chiediamo al piccolo di “aprire grande la bocca”, potremmo in alcuni casi vedere distintamente le tonsille molto ingrossate e ricoperte da macchioline bianche, si tratta di secrezioni, precisamente essudato, un liquido biancastro che si forma spesso a causa delle infiammazioni acute. Siamo davanti a una faringite streptococcica o angina, che va fatta accertare dal pediatra tramite un tampone faringeo.

streptococco

Altri sintomi possono essere:

  • febbre alta (può arrivare anche a 39 0 40 gradi)
  • ghiandole sotto la mandibola più gonfie
  • placche
  • mal di testa o capogiri
  • mal di orecchie
  • nausea e vomito
  • dolore addominale

Lo streptococco di tipo A, a seconda della zona in cui si manifesta può anche causare:

  • Scarlattina: generalmente segue la faringite ed è una malattia esantematica, caratterizzata dunque dal rush cutaneo. A causarla possono essere ceppi diversi dello streptococco, per questo i piccoli la possono avere più volte nella vita.
  • Impetigine: bolle rosse e pruriginose che si presentano attorno alla bocca o al naso del piccolo, sulla pelle delle sue braccia e delle sue gambe e nella zona dei genitali e dell’ombelico, caratterizzate da prurito.
  • Cellulite: la pelle nella zona coinvolta si arrossa e si fa dolente
  • Fascite necrotizzante: chi ne è affetto sente brividi, freddo, dolore molto forte nella zona dove si trova il muscolo il cui tessuto connettivo, che lo ricopre, si infetta

Se non curato tempestivamente può degenerare causando:

  • Febbre reumatica: poco diffusa, causa rigonfiamento delle articolazioni e nei casi più gravi infezioni cardiache
  • Sindrome da shock tossico infezioni del sangue

Diagnosi e cura

Innanzitutto al comparire di tutti questi sintomi è bene recarsi dal pediatra. Anche se i nostri piccoli storceranno il naso o ne saranno spaventati l’esperto si occuperà di fare loro un test antigenico di riconoscimento rapido, ossia il tampone faringeo. L’asticella del tampone è abbastanza lunga da permettere il contatto con le tonsille.

Il pediatra farà un tampone faringeo al piccolo per capire se ha lo streptococco

Per questo, nonostante esistano dei tamponi fai da te, è meglio farsi fare il tampone dal pediatra che raggiungerà le tonsille con maggiore facilità. Anche perché solo il medico, una volta appurato che il piccolo ha lo streptococco di tipo A, quello individuabile dal tampone, gli prescriverà l’antibiotico, indispensabile per facilitare la guarigione, evitare che subentrino complicanze e prevenire lo sviluppo tra gli altri bambini.

L’antibiotico viene prescritto generalmente per 9-10 giorni, il piccolo già un giorno dopo l’assunzione non è più contagioso, per riprendersi dai sintomi, però, impiegherà 2 o 3 giorni.

Prevenzione

Il batterio si muove molto in fretta dunque se il nostro bimbo è stato a contatto per molto tempo con un bambino infetto, trascorsi da i 2 ai 5 giorni, periodo di incubazione del batterio, potrà manifestare i sintomi. Invitiamo quindi i nostri bimbi a lavarsi sempre le mani, in assenza di acqua e sapone di utilizzare disinfettanti.

bimbo si lava le mani

È importante che i piccoli imparino a gettare via i fazzoletti sporchi, a mettere la mano davanti alla bocca quando starnutiscono o tossiscono e si lavino spesso le mani. In casa dobbiamo stare attenti a pulire sempre bene piatti e stoviglie. Anche bere da un bicchiere infetto potrebbe infatti causare l’infezione.

Epidemia o allarmismo?

Già a fine 2022 l’Oms aveva riscontrato un aumento dei casi in alcuni Stati europei, in particolare in Irlanda, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito. Lo streptococco sembrava svilupparsi soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 10 anni. Anche nel nostro Paese c’è stato un drastico aumento dei casi «Sicuramente si tratta di un forte incremento, si parla addirittura del 30% in più di casi di infezione da Streptococco beta emolitico. Ma non di epidemia» ci ha confermato la pediatra Elena Bozzola.

pediatra e bambina

Tra le code chilometriche fuori dalle farmacie romane, tamponi introvabili e le due scuole chiuse in Sicilia, lo scenario sembra ricordare quello dello scoppio della pandemia. La pediatra Elena Bozzola ci ha tranquillizzati però dicendo: «Fortunatamente siamo in una situazione ben diversa da quella in cui ci siamo trovati quando è iniziata la diffusione del covid 19. Ci troviamo cioè di fronte in questo caso a un batterio che conosciamo bene e che sappiamo trattare.»

Dunque l’importante è non farsi prendere dal panico ma agire in modo tempestivo ed adeguato, ossia contattando il pediatra in caso il bambino avesse febbre alta o forte mal di gola.

Fonti mediche
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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