"L'aspartame potrebbe essere cancerogeno per l'uomo" è quanto emerso da una revisione di studi condotta da OMS e l'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
L'aspartame è il dolcificante chimico utilizzato per addolcire diverse pietanze fin dal 1980. Si trova non solo nelle bustine che troviamo al bar, ma anche nelle bevande zuccherine, nelle gomme da masticare, nella gelatina, nei gelati, nei cereali, nello yogurt e ne è persino ricco il dentifricio.
La IARC ha classificato la sostanza ponendola nel gruppo 2b, della classifica di sostanze cancerogene per gli esseri umani, dove si trovano anche la benzina esausta, il piombo o il caffè. In questo gruppo vengono posizionate tutte quelle sostanze che risultano cancerogene per l'uomo solo per prove limitate. Infatti l'OMS specifica che gli studi andranno avanti e saranno sempre più approfonditi. Per il momento suggerisce di limitare l'utilizzo di alimenti o bibite contenenti aspartame, tenendosi sotto una soglia giornaliera di 40 mg per kg. Impresa non impossibile considerando che per superare la soglia una persona dovrebbe bere tra le 9 e le 15 lattine di bibite con aspartame.
Ma per quanto riguarda i bimbi, come dobbiamo agire? Privarli per sempre delle bibite gassate, o lasciare che le bevano con moderazione? Lo abbiamo chiesto alla dietista Valentina Muollo.
Aspartame e bambini
Il direttore del dipartimento di nutrizione e sicurezza alimentare dell'OMS, il dottor Francesco Branca, come riporta il Corriere della Sera, in relazione al consumo di aspartame da parte dei bambini, si è espresso dicendo che i consumatori messi davanti alla decisione di prendere una bevanda addolcita con dolcificanti o una con lo zucchero dovrebbero prendere in considerazione una terza opzione, ossia bere della semplice acqua. Questo accorgimento varrebbe soprattutto per i bambini piccoli, che anche se consumano bibite con dolcificanti, si abituano troppo presto a continuare a bere sostanze zuccherine.
Le bevande zuccherate, infatti, sarebbero da evitare, come spiega la Società Italiana Pediatri(SIP), perché tendono a riempire troppo il bimbo, che dunque dopo non riuscirebbe più ad apprezzare cibi completi, come dovrebbe. Senza contare che uno dei rischi in cui incorrono i piccoli abituati così presto ai sapori zuccherini è l'obesità.
Il parere della dietista
È importante dire che gli zuccheri che si trovano nelle bevande, come bibite, succhi e te, sono considerati calorie vuote, perché apportano calorie ed energia ma non saziano e per questo sono inutili.
Considerando che l'obesità in adulti e bambini è una problematica in aumento, stanno uscendo in commercio molte bevande ricche di dolcificanti, in cui dunque la molecola dello zucchero è stata sostituita da degli edulcoranti artificiali oppure naturali che danno la percezione di dolcezza. Il tutto senza che la bevanda abbia zuccheri o calorie.
Questa sembrerebbe una svolta, ma attualmente si stanno molto indagando gli effetti che i dolcificanti possono avere sul corpo umano. In particolare sembrerebbero agire sul microbiota intestinale, creando gonfiore e alterazione di alcuni batteri benefici dell'organismo. Recentemente l'OMS, insieme allo IARC, hanno classificato l'aspartame, ossia il dolcificante delle principali bibite gassate, posizionandolo tra gli elementi cancerogeni del gruppo 2B. Questo gruppo, nella scala creata dallo IARC, contiene anche altre sostanze come il caffè, i sottaceti, la benzina, tutti caratterizzati dal fatto di non avere studi sull'uomo con grandi evidenze.
L'OMS ha anche stabilito una dose oltre la quale ci sarebbe maggior rischio rischio, la quale corrisponde a più di 5/10 lattine di bibita al giorno per un bambino. Una dose che è impossibile dunque che i genitori somministrino ai bambini. Capiamo quindi che il rischio di andare incontro a tossicità è molto basso.
Poi ovviamente la scelta migliore per un bambino, come specifica l'OMS sarebbe l'acqua, ma a mio avviso, se i bimbi proprio desiderano una bibite zuccherina, opterei per dare loro occasionalmente quelle addolcite con dolcificante.