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30 Marzo 2024
10:30

Ma i bambini possono mangiare il gorgonzola?

A seconda della scuola di pensiero - svezzamento o autosvezzamento? - il gorgonzola può essere dato ai bambini, ma sempre con buonsenso e senza esagerare. E sempre e solo dopo i sei mesi d'età. Ecco ciò da tenere in conto quando si considera se dare questo formaggio erborinato e senza lattosio ai bebè.

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Ma i bambini possono mangiare il gorgonzola?
bambini gorgonzola

Il gorgonzola è un formaggio erborinato e la presenza di muffe porta i genitori e gli educatori a chiedersi (giustamente) se sia un alimento adatto ai bambini. Una domanda lecita, ma è bene partire da un altro assunto: tendenzialmente, ai bambini il gorgonzola non piace. Almeno nei primi anni di vita. Il suo sapore pungente e l'odore forte non lo rendono appetitoso per moltissimi bambini.

Ma diverso è il discorso per quei bimbi e bimbe che, magari grazie all'autosvezzamento, sono stati abituati fin da piccolissimi a sapori, odori e consistenze più tipicamente "da adulti".

Ma quindi: i bambini possono mangiare il gorgonzola oppure sarebbe meglio aspettare una certa età?

Gorgonzola sì o no?

Il gorgonzola di per sé non è un alimento pericoloso, a meno che vi sia un'allergia ai formaggi o una particolare intolleranza. Molte persone ritengono però di inserire l'alimento tra quei cibi "allergizzanti" o comunque da tenere sotto controllo, e quindi da inserire nella dieta del bambino gradualmente o addirittura solo dopo i quattro o cinque anni di vita.

Fermo restando che lo svezzamento non può partire prima dei sei mesi, quindi, da quel momento le possibilità sono due.

Seguire lo svezzamento tradizionale, quello culturalmente più diffuso nei paesi occidentali e che vuole l'introduzione graduale di sapori e alimenti, o l'autosvezzamento attraverso cui il bambino inizia ad assaggiare tutto ciò che gli altri membri della famiglia mangiano.

Il gorgonzola nello svezzamento tradizionale

Nello svezzamento tradizionale, pediatri e pediatre tendono a inserire il gorgonzola tra i formaggi che sarebbe meglio mangiare solo a partire dai 3, 4 o 5 anni, a seconda della scuola di pensiero. La motivazione non ha un fondamento scientifico, ma risiede nella consuetudine di partire da cibi insipidi per passare via via a sapori più forti con il passare degli anni.

Il gorgonzola nell'autosvezzamento

Pediatri e pediatre sono sempre più dell'idea che l'autosvezzamento sia un'alternativa più che valida allo svezzamento normale, nel caso in cui la famiglia segua una dieta variegata, bilanciata e sana. Non si ritiene più, infatti, che l'apparato digerente dei neonati (dai 6 mesi) sia sotto sviluppato o non in grado di digerire certi alimenti. La tolleranza è molto alta e per questo l'autosvezzamento è spesso raccomandato. Anche perché – se ben praticato e bilanciato – permette di educare meglio i bambini dal punto di vista alimentare, abituandoli a tutti i sapori e consistenze.

Oltre a proporre i cibi che mangia la famiglia, l'autosvezzamento tende a prediligere i cibi che il bambino pare apprezzare e richiedere. Se quindi il bebè non sembra amare il gorgonzola, meglio evitare di darglielo. Al contrario, se dovesse indicare di apprezzarlo, delle piccole quantità possono essere somministrate (con la giusta cautela se il bambino non ha mai mangiato formaggi e con un po' di buonsenso. L'esagerazione non è mai raccomandata).

Naturalmente è sempre bene sottoporre la questione al pediatra o alla pediatra, che valuterà caso per caso a seconda della storia clinica del bebè.

Il gorgonzola è senza lattosio

Altra informazione utile quando si parla di gorgonzola e bambini: questo formaggio a base di latte vaccino, fermenti lattici vivi, penicillium roqueforti, lieviti e caglio è naturalmente privo di lattosio grazie al processo di fermentazione durante la produzione.

I bambini intolleranti al lattosio, quindi, possono mangiare il gorgonzola senza problemi, dato che ne contiene meno di 0,1 grammi ogni 100.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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