Francesca e Salvatore non dimenticheranno mai la notte tra il 28 e il 29 maggio, quando è nata la loro terza figlia Matilde. Un lieto evento indimenticabile per tutti i genitori, ma ancora di più per la giovane coppia che ha dovuto arrestare la corsa in auto verso l'ospedale e far nascere la piccola fra i sedili posteriori.
Un'emergenza a lieto fine che, però, si poteva evitare. Se solo il punto nascita del Camberlingo, il più vicino a Francavilla Fontana, dove i due risiedono con i loro bimbi, fosse stato aperto. Il centro ha chiuso infatti ad aprile dello scorso anno, causa mancanza di personale. L'organico del reparto di ginecologia oggi comprende 6 medici e 14 ostetriche, attivi solo nelle attività ambulatoriali e di monitoraggio delle future mamme.
La coppia avrebbe comunque potuto recarsi in ospedali più vicini, come quello di Grottaglie o il Perrino di Brindisi, dove l'Asl ha spostato le attività prima svolte al punto nascita di Francavilla Fontana, senza però inserire nuovi medici nell'organico. I due, che non potevano immaginare la fretta della loro piccola di nascere, avevano riflettuto a lungo e deciso di recarsi all'ospedale di Taranto, perché l'unico dotato di terapia intensiva neonatale. Se fosse stato necessario, la piccola avrebbe così immediatamente avuto accesso alle cure.
Alle 23:00 a Francesca si sono rotte le acque e si è quindi subito messa in macchina con il marito, la piccola però aveva fretta di nascere e in un attimo le contrazioni si sono fatte sempre più ravvicinate. Allora alle porte della città di Taranto, precisamente sul ponte Punta Penna, Francesca, dopo sole 4 spinte, ha dato alla luce in macchina la piccola Matilde.
Immediatamente i due si sono recati in ospedale, con la piccola avvolta nella giacca della mamma. I medici, inizialmente sotto shock per l'accaduto, hanno subito visitato mamma e bambina, tagliando il cordone ombelicale, favorendo l'espulsione della placenta e complimentandosi per la prontezza con i due genitori.
Ora Matilde è a casa con le sorelline e i suoi genitori, che non vedono l'ora di raccontarle, una volta cresciuta la sua nascita così rocambolesca.