«Chi va piano, va sano e va lontano» dicevano le nostre nonne in un elogio alla lentezza, che oggi sembra solo un ricordo lontano. Mentre tutto scorre velocemente, però dovremmo riabituarci e riabituare i nostri bimbi alla lentezza, almeno a tavola. Non solo per la bellezza della convivialità, ma perché è stato dimostrato da un recente studio che i piccoli speedy gonzales a tavola sono a maggior rischio obesità.
Lo studio specifica che per ovviare al problema del sovrappeso nei bambini le prime strategie da mettere in atto sono quelle di proporre un'alimentazione equilibrata, oltre che incentivare l'attività sportiva e uno stile di vita sano. Ma un peso rilevante sul rischio obesità e malattie cardiometaboliche, lo hanno anche la velocità e la frequenza con la quale bimbi e adolescenti mangiano.
Questo perché mangiare rapidamente, ha dimostrato lo studio, si traduce in un maggior apporto energetico che incide dunque sull'indice di massa corporea. Mangiare lentamente, invece, obbliga ad aumentare il numero di cicli di masticazione e può favorire il senso di sazietà, che placa il desiderio dei bambini di abbuffarsi senza una fine.
Ma cosa intendiamo con mangiare rapidamente? Per spiegarlo gli studiosi si sono affidati a un'indagine condotta dal Childhood Obesity Risk Assessment Longitudinal Study sul rischio di obesità nei bambini in età prescolare.
Tra marzo 2019 e giugno 2021 sono stati selezionati 956 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, di cui sono state indagate le abitudini alimentari grazie a dei questionari sottoposti ai loro genitori.
Per analizzare la velocità con la quale i bimbi sono soliti addentare le pietanze, è stato chiesto ad ogni famiglia: "Quanto tempo impiega di solito tuo figlio a mangiare in ogni pasto?". Gli studiosi hanno poi sommato il tempo totale in minuti, riportato dai genitori per i 3 pasti principali della giornata (colazione, pranzo e cena), dando vita a tre categorie: velocità di alimentazione lenta, moderata e veloce. I più lenti impiegano nel corso della giornata 85 minuti per mangiare, i moderati dai 66 minuti agli 85 e i veloci appena un'ora e 5 minuti.
I cibi che i bimbi mangiano con maggior voracità, forse per la loro appetibilità, oltre che per le loro caratteristiche, quali morbidezza, dolcezza, acidità o gusto intenso sono quelli grassi o ultra-elaborti.
I bimbi sono stati sottoposti anche a test che ne valutassero, nel corso dei mesi, il peso corporeo, l'indice di massa grassa, la pressione sanguigna, il colesterolo e i trigliceridi(tramite esami del sangue). È stata valutata anche la composizione della loro dieta, grazie a questionari che hanno valutato il consumo di alimenti tipici della dieta mediterranea è stata valutata anche la loro dieta, quanto olio d'oliva, frutta e verdura, noci, formaggio, frutti di mare o pollame. Infine sono state indagate le loro abitudini del sonno e le condizioni socio-economiche.
I risultati hanno fatto emergere che i bimbi che mangiano più rapidamente sono più grassi di quelli che mangiano più lentamente, più a rischio sovrappeso e obesità. Inoltre hanno la pressione arteriosa sistolica più alta, sono dunque a maggior rischio disturbi cardiovascolari e anche maggiori livelli di glucosio nel sangue. In ultimo i bimbi più mangiano veloce, meno aderiscono alla dieta mediterranea.
Gli studiosi suggeriscono quindi di modificare le abitudini dei bimbi abituati a mangiare molto rapidamente e a lasciare poi nell'immediato la tavola, per tornare a giocare o alle loro attività. Serve dunque educarli con l'esempio, creando un clima sereno a tavola che li induca a chiacchierare e a restare. Va evitata la tv o l'utilizzo di dispositivi digitali molto stimolanti, durante i pasti. Serve inoltre praticare una vera e propria educazione nutrizionale, invitando i bambini a cucinare con i genitori, così da appassionarsi anche sensorialmente al cibo e portando in tavola cibi sani. Se tutto questo non dovesse funzionare ci si può munire di timer e cercare di rallentare anche tramite sfide e giochi la velocità nel magiare dei più piccoli.