La Commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo finale per la proposta di legge che vuole dichiarare la Gestazione per Altri (GPA) un reato universale, cioè perseguibile anche quando questa tecnica viene praticata all'estero.
Concluso il voto degli emendamenti alla proposta, il prossimo step avrà dunque luogo il prossimo 19 giugno quando Carolina Varchi, esponente di Fratelli d'Italia e prima firmataria della legge, sottoporrà il testo alla discussione della Camera dei Deputati
«Ce la stiamo facendo: l'utero in affitto sarà reato universale – ha affermato l'On. Varchi – Il 19 giugno sarà in aula a Montecitorio per il primo via libera definitivo».
Qualora tutto procedesse come nei piani della maggioranza, l'ormai celebre Legge 40 del 2004 verrebbe modificata all'articolo 12 per far sì che il reato di pratica o promozione della maternità surrogata – già previsto dal nostro ordinamento – venga esteso anche quando commesso oltre i confini nazionali.
Ciò significa che le coppie o i single che si rivolgeranno alle cliniche dei Paesi dove la GPA è legale per avere un figlio, al rientro in Italia potrebbero incorre in multe salatissime e pene detentive.
Inutile il voto contrario delle opposizioni, che però continuano ad osteggiare sia il contenuto originale del documento, sia la riformulazione inserita con uno degli emendamenti della maggioranza per limitare l'applicazione dell'universalità del reato ai soli cittadini italiani.
«Si è tentato di mettere una pezza sull'abnormità della pretesa di punire in Italia un cittadino straniero per una condotta commessa in un Paese dove la Gestazione per altri è legale, magari in forma solidale, ma rimane un'assurdità giuridica – ha dichiarato Riccardo Magi di +Europa – Con la riformulazione non viene arrestato il medico canadese che viene in vacanza in Italia insieme al bimbo avuto con la Gpa, ma si arresta il medico italiano che ha avuto anch'egli un bimbo con la Gpa in Canada e torna a trovare i genitori in Italia».
Lo stesso Magi ha anche rivolto un'accorata serie di quesiti ai firmatari della proposta e ai partiti di Governo:
«Non ritenete che sia profondamente punitivo nei confronti di questi bambini prefigurare una situazione in cui si trovino ad essere "non riconoscibili" esattamente la condizione rispetto alla quale la Corte Costituzionale ha messo in guardia il Parlamento e il Paese? Cosa immaginate per questi bambini, non siate ipocriti rispondete. L'arresto dei genitori? È questa la vostra concezione di famiglia?».