La Camera dei Deputati ha approvato oggi l'ormai celeberrima "proposta Varchi" – dal nome dell'On. Carolina Varchi (Fratelli d'Italia), prima relatrice del documento – che punta a rendere la maternità surrogata un reato universale, ossia perseguibile e punibile anche se commesso anche all'estero.
La modifica della legge 40 del 2004 «in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadino italiano» è infatti passata con 166 voti favorevoli e 109 contrari.
Respinti in blocco gli emendamenti presentati dalle forze politiche d'opposizione che puntavano a sostenerne l'inammissibilità costituzionale o quantomeno a stemperare l'applicazione e le pene previste, mentre è stato ammesso l'emendamento 1.0008 (Montaruli-Vietri) che nonostante la perseguibilità di coloro che ricorreranno alla GPA permetterà loro di adottare tramite stepchild adoption il figlio o la figlia nata da questa tecnica.
Adesso la proposta passerà all'esame del Senato. Qualora anche Palazzo Madama dovesse approvare il testo, questo verrà sottoposta alla firma del Presidente della Repubblica per poi essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale e diventare legge.
Cosa dice la proposta Varchi?
La proposta di legge avanzata da Fratelli d'Italia e caldeggiata dalla maggioranza in Parlamento mir ad intervenire alla legge 40 che punisce con multe da 600mila euro a un milione di euro e la reclusione da tre mesi a due anni chiunque realizzi, organizzi pubblicizzi «la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità».
Se il testo verrà definitivamente approvato, al testo della legge si aggiungerà un'ulteriore riga:
«Le pene stabilite dal presente comma si applicano anche se il fatto è commesso all’estero».
La maggioranza esulta
Per i partiti di centro-destra e dei moderati il voto positivo segna un punto importante nell'operato della legislatura.
«La riduzione di una donna a incubatrice meccanica ne offenda la dignità, anche in assenza di condizioni di bisogno» ha affermato Pino Bicchielli (Noi Moderati), lanciandosi poi in un'invettiva contro i prezzari e le modalità adottate dalle cliniche che praticano GPA.
«Si fissano i prezzi per gli embrioni in base al colore della pelle» ha chiosato il deputato.
Dello stesso avviso anche gli interventi di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, che plaudono ad una legge che vuole «proteggere la genitorialità nella sua unicità» per usare le parole della leghista Simona Loizzo.
«Non tutti i desideri possono diventare diritti – ha sancito la stessa Varchi, "madrina" della proposta – Ci criticano perché lo chiamiamo "utero in affitto", ma di questo si tratta […] questa è schiavitù, non è libertà».
Le reazioni delle opposizioni
Se esponenti di governo e partiti di governo esprimono soddisfazione per un'iniziativa pensata a loro dire per tutelare donne e famiglie, le forze di minoranza non ci stanno.
"Obbrobrio giuridico" è il termine più gettonato tra i relatori che si schierano contro un provvedimento ritenuto non solo inapplicabile e contrario alle norme nazionali e internazionali, ma anche discriminatorio nei confronti di bambini e bambini senza colpe.
«Il diritto penale applicabile solo entro i confini del Paese – ha ricordato Marco Grimaldi (Alleanza Vedi e Sinistra) nel suo intervento in Aula – questo principio può essere derogato solo in alcuni casi gravissimi: lesione fondamentale degli interessi dello Stato, crimini di genocidio, terrorismo, crimini punibili con l’ergastolo o con una reclusione non inferiore ai tre anni. Ecco perché non c’è traccia del reato di tortura, della lotta alle mafie e nemmeno di prostituzione femminile. Può la gestazione per altri essere ricompreso tra questi reati?»
«Giorgia Meloni dovrebbe guardare negli occhi Elon Musk e dirgli che è un criminale, invece gli ha aperto le porte di Palazzo Chigi» problema» ha attaccato invece il deputato Dem Alessandro Zan, facendo riferimento al fatto che anche il miliardario americano, incontrato recentemente dal nostro Premier, sia diventato papà proprio grazie alla maternità surrogata.
Il Movimento 5 Stelle – rappresentato in discussione dall'On.Valentina d’Orso – si è poi detto preoccupato del fatto che la linea di condotta intrapresa dall'Esecutivo possa mettere in pericolo anche la fecondazione eterologa, una pratica consentita legalmente ma che implica un ampio ricorso all'importazione di gameti dall'estero. Tali gameti non vengono comprati ma solamente rimborsati per le spese di trasporto, tuttavia anche questa movimentazione di denaro potrebbe essere additata come una pratica commerciale e quindi perseguita dalle procure.
Sempre da parte pentastellata sono tuonate anche le parole dell'ex sindaco di Torino Chiara Appendino, la quale ha accusato il governo di combattere una battaglia ideologica, rilanciando la necessità di arrivare ad un riconoscimento alla nascita di tutti i bambini, anche quelli nati da coppie omogenitoriali.
Bocciato l'emendamento Magi
Tra le voci più critiche all modifica della legge infine è l'On. Riccardo Magi (+Europa), il quale ha anzi proposto un emendamento per introdurre nel nostro ordinamento la possibilità di ricorrere anche in Italia ad una GPA altruistica e solidale, regolamentata con stringenti regole per evitare lo sfruttamento del corpo femminile.
Una posizione che però non è stata condivisa da buona parte delle opposizioni – Movimento 5 Stelle a parte del PD inclusi – con la deputata Luana Zanella (Alleanza Verdi e Sinistra) che è intervenuta nel dibattito per dirsi fortemente contraria ad una pratica che metterebbe a rischio la dignità e la libertà delle donne, ottenendo scroscianti applausi da parte dei banchi della maggioranza di governo.
L'emendamento è stato infatti bocciato, con M5S astenuto e il PD che non ha partecipato alla votazione.