“Neanche un bacio alla mamma? Allora non mi vuoi bene!” Quante volte diciamo questa frase ai nostri bimbi? Proprio le stesse parole che ci sentivamo dire da piccoli e ci ripromettevamo, mentre controvoglia ci obbligavamo a un abbraccio o a un bacio che proprio non volevamo dare, che non avremmo mai ripetuto ai nostri figli, e invece eccoci qui.
Dopo giornate frenetiche tra casa e lavoro, dopo un rimprovero per il quale abbiamo alzato la voce, dopo ore passate a fare insieme i compiti difficilissimi di matematica, una carezza, un abbraccio e un bacio ci sembrano quasi dovuti. Ci servono per poterci dire che dopotutto come genitori non siamo così male.
Se i bimbi danno baci e abbracci secondo le proprie caratteristiche e necessità è perché rispettano i bisogni emotivi e fisici di quel momento
Se noi obblighiamo i bambini a darci un bacino mentre stanno piangendo, ad abbracciare la nonna quando non vogliono, a lasciarsi stringere da un nostro amico che per loro è un estraneo, stiamo forzando una loro necessità, il loro diritto ad essere "attori consapevoli del proprio corpo".
Dobbiamo sempre tenere a mente che i bimbi sono persone, esattamente come noi. Se a noi non va di abbracciare o baciare qualcuno non lo facciamo, proprio perché conosciamo il significato di quei gesti. I bambini sono individui che si stanno formando anche grazie al nostro esempio, se noi facciamo passare loro il messaggio che sono sbagliati o addirittura cattivi se non mettono in atto gesti d’affetto quando non se la sentono, penseranno che ascoltare il loro corpo non sia poi così importante.
Potrebbero anche pensare di non avere alcun potere contro la volontà degli adulti in generale e invece non è così, i loro no valgono e devono essere ascoltati.
I bimbi non devono per forza rispondere alle aspettative degli adulti
Spesso capita che adulti un po’ invadenti, sia che siano parenti del piccolo, sia nostri amici, quando ci incontrano insieme al nostro bimbo vogliano salutarlo con un abbraccio. Ecco che dunque si inginocchiano, spalancano le braccia, ma il nostro piccolo si nasconde aggrappandosi alle nostre gambe.“Ma fa il timido?”, “Neanche un abbraccio dai, che cattivo!” sono frasi che noi o i nostri piccoli possiamo ricevere di tutta risposta.
I bambini devono essere liberi di manifestare le loro emozioni senza dover rispondere alle nostre aspettative in alcun modo. Perciò un bambino che non ci corre in contro per abbracciarci, che ci conosca o meno, che lo abbia fatto fino a ieri ma oggi non sembra volerlo fare più, non è un bambino troppo timido, non è un bambino poco affettuoso, tanto meno un bambino maleducato. È solo un bambino che sta imparando a conoscersi, conoscere il proprio corpo e a rispettarlo.
A volte può capitare che noi genitori, convinti che la nonna possa rimanerci male se il piccolo non le salta in braccio, o la zia dica che è un maleducato se non le da un bacetto, lo obblighiamo a fare ciò che gli altri si aspettano da lui.
Lo facciamo perché ci sentiamo un po’ sotto giudizio, vediamo quasi contestati i nostri metodi educativi e pur di non avere scocciature, gli diciamo “Dai un bacio alla nonna mi raccomando”, senza preoccuparci però di star forse forzando l'espressione dell’affetto in maniera fisica. Ma se noi adulti siamo abituati a salutarci con una stretta di mano, con due baci sulle guance, con un abbraccio, a seconda dei rapporti e delle situazioni, i bimbi non sono tenuti a farlo, perché semplicemente sono bambini.
Lo stesso vale quando andiamo a prendere il piccolo fuori da scuola e un suo compagno uscendo corre ad abbracciare la mamma, oppure quando due suoi amichetti si abbracciano, non ha senso paragonare il bimbo a loro dicendogli "Li hai visti? Perché non fai così anche tu?", perché tutti i bimbi sono diversi, stanno vivendo momenti differenti e non ha senso metterli a confronto.
Come insegnare la gentilezza senza pretendere che si traduca sempre in gesti d’affetto
I bimbi imparano sempre per imitazione, dunque se sapremo essere genitori e in generale persone gentili e affettuose, i bimbi impareranno ad esserlo osservando i nostri gesti. Se noi genitori ci abbracciamo e baciamo in date circostanze, se tendiamo una mano a chi ha bisogno d’aiuto, se rispettiamo il volere del nostro bambino, lui imparerà a fare lo stesso.
Dobbiamo sempre impegnarci a essere rispettosi. Se il piccolo sta piangendo o facendo un capriccio, che è comunque un momento importantissimo per lui per comprendere le proprie emozioni, non ha senso stringerlo a sé a tutti i costi. Immaginiamo di essere abbracciati in un momento di collera, senza il nostro consenso, questo aumenterebbe solo il nostro nervosismo. Lo stesso vale se il bambino ci sta facendo un discorso, spiegandoci qualcosa di importante. Volerlo per forza riempire di baci o abbracci senza lasciarlo finire di parlare potrebbe solo aumentare la sua frustrazione, non facendolo sentire davvero ascoltato e compreso.
Non sono banditi baci e abbracci
Con ciò non vogliamo mettere al bando ogni gesto d’affetto, anche noi genitori abbiamo le nostre esigenze e non dobbiamo reprimere l’istinto che ci dice di dimostrare l’amore ai nostri piccoli abbracciandoli. Semplicemente non dobbiamo aspettarci da loro qualcosa che proprio non vogliono fare, soprattutto se dire di non volerlo fare è un modo per delineare il loro spazio nel mondo.
Se nostro figlio appare molto riservato o particolarmente restio a mostrare l'affetto fisicamente innanzitutto dovremmo rispettare le sue necessità e caratteristiche. Potremmo poi spiegargli che baci e abbracci sono la traduzione fisica di un “Ti voglio bene”, “Sono qui per te”, e dunque che quando sente il desiderio di dimostrare il suo affetto in questo modo e sa che a chi ha davanti fa piacere, può e deve sentirsi libero di farlo, perché esprimere i propri sentimenti è bellissimo.