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12 Giugno 2023
18:00

Meno ansia da risultato e più attenzione alla crescita: è davvero possibile una scuola senza voti?

È possibile essere valutati senza ricorrere ai voti numerici? L’idea di una scuola senza voti sta suscitando nel contesto educativo sempre maggiore interesse, mettendo in discussione il sistema scolastico tradizionale che, con l’uso dei voti, provoca stress e ansia negli studenti.

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Meno ansia da risultato e più attenzione alla crescita: è davvero possibile una scuola senza voti?
Docente di scuola primaria e Tutor organizzatore di tirocinio SFP
scuola senza voti

Durante l'ultima parte dell'anno scolastico, gli studenti di ogni ordine e grado spesso si trovano completamente immersi in uno studio affrettato e superficiale per recuperare eventuali insufficienze ed evitare bocciature o debiti da portare a settembre.

In questo periodo i ragazzi sono dunque molto afflitti da ansia da prestazione, stress e nervosismo e il loro studio, ridotto a un mero tentativo di ottenere un buon voto in pagella, rende il processo di apprendimento un'esperienza difficile e spesso privo di piacere.

L'assegnazione del voto diventa la preoccupazione principale non solo per gli studenti ma anche per le famiglie che vivono di riflesso gli stati di inquietudine e di agitazione legati alle valutazioni scolastiche.

Allo stesso tempo, gli insegnanti si trovano costretti ad interrogare gli studenti per compilare i registri elettronici, calcolando medie aritmetiche conclusive che mancano di scopo didattico e pedagogico e che non tengono conto dell’evoluzione individuale e dell’effettivo rapporto con lo studio di ciascun allievo.

Il voto finale, infatti, non può semplicemente ridursi alla media aritmetica di una serie di prestazioni. Uno studente potrebbe ad esempio avere avuto un 4 all’inizio e un 8 alla fine: la media del 6, non testimonierebbe tutti gli sforzi profusi per migliorare ma solo un punto di arrivo troppo sintetico e poco esplicativo che si limita a classificare gli studenti in maniera superficiale.

A cosa è dovuto questo quattro? Il 4 è stato veramente un apprendimento fortemente lacunoso? L’8 rappresenta veramente un apprendimento significativo?

I voti servono?

Nonostante la normativa scolastica richieda l’uso del voto numerico nelle scuole secondarie e l’espressione del livello nella scuola primaria, solo sulla scheda di valutazione periodica e finale, diverse ricerche testimoniano che l'utilizzo delle valutazioni numeriche durante il percorso didattico tende ad avere un'incidenza nulla o addirittura negativa sui reali apprendimenti degli studenti.

Numerosi studi ed esperienze sul campo hanno mostrato come valutazione che incide in modo efficace sullo sviluppo degli apprendimenti e sul benessere degli studenti e delle studentesse sia quella di tipo educativo, capace d'informare lo studente rispetto ai suoi processi di apprendimento, fornire riscontri descrittivi rispetto alla singola prestazione ed elargire giudizi di valore in relazione alla distanza degli apprendimenti rilevati e quelli attesi, offrendo quindi indicazioni reali su come ridurre tale distanza.

Il valore della valutazione educativa

La valutazione che educa evidenzia le aree di sviluppo della competenza e quelle in cui l’allievo ha delle criticità e fornisce spiegazioni su come migliorare.

L’errore diventa per lo studente un’opportunità didattica utile a comprendere le proprie difficoltà, a individuare le aree di miglioramento e a sviluppare una consapevolezza del proprio stile di apprendimento.

Questo approccio valutativo prevede anche un cambio di prospettiva da parte del docente che, guardando oltre la semplice assegnazione di un voto, si trova a porre l’attenzione sull'apprendimento effettivo dello studente, sulle competenze acquisite e sul suo sviluppo personale, raccogliendo, inoltre, informazioni utili per affinare le proprie strategie didattiche.

La valutazione diventa così una parte integrante e continua del processo formativo; uno strumento volto a pianificare il processo di apprendimento del ragazzo.

I motivi per ambiare prospettiva

Ci sono diverse realtà scolastiche italiane che stanno sperimentando modelli di valutazione alternativi rispetto a quello tradizionale e che quindi scelgono di non utilizzare i voti numerici.

Una delle principali argomentazioni a favore di una scuola senza voti è che il sistema di valutazione tradizionale crea una mentalità orientata ai risultati, mettendo l'accento sulla competizione tra gli studenti anziché offrire loro feedback costruttivi e significativi, utili a comprendere i loro punti di forza e le aree in cui possono migliorare.

I docenti e gli allievi che stanno facendo questa esperienza sostengono che l’assenza di voti e l’utilizzo di una valutazione educativa genera meno stress e ansia da prestazione e offre un ambiente di scolastico meno competitivo e più accogliente. Questo favorisce una maggiore motivazione all’apprendimento e ridurrebbe la dispersione scolastica.

Togliere i voti permette alla scuola di essere più inclusiva anche nei confronti degli studenti con bisogni educativi speciali, in quando l’adozione di un approccio più personalizzato all'apprendimento, che consideri le esigenze, gli interessi e gli stili di apprendimento di tutti e di ciascuno, permette di progredire a un ritmo che rispetti le capacità individuali e gli effettivi bisogni didattici e personali di ogni studente.

Questioni di scelte

La possibilità di “abitare” una scuola senza voti dipende dalle scelte culturali e politiche adottate da ciascuna istituzione scolastica: le scuole possono decidere di sperimentare nuovi modelli di valutazione, oppure mantenere il sistema tradizionale dei voti.

La questione dunque è complessa e suscita opinioni contrastanti.

Tuttavia, qualsiasi sia la scelta, l'obiettivo principale dovrebbe sempre essere quello di spostare l'attenzione dai voti numerici, dall’incubo di raggiungere la sufficienza, verso un approccio più centrato sull'apprendimento, sulla crescita e sullo sviluppo formativo degli studenti, tenendo però anche conto delle implicazioni pratiche e del ruolo dei voti, in un’ottica di valutazione trasparente per gli studenti e le famiglie.

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