Kat Clark, mamma influencer con 5,4 milioni di follower su TikTok e oltre 500mila su Instagram, ha deciso di non iscrivere la figlia quasi tredicenne alla scuola superiore. I media hanno riportato la notizia spiegando che la motivazione era, apparentemente, la volontà di mettere al primo posto le opportunità di carriera di Deja (questo il nome della ragazzina), sempre più impegnata sul fronte della creazione di contenuti online.
Le due – mamma e figlia – sono conosciute perché la prima è una influencer che condivide la propria vita di madre e donna sui social, coinvolgendo sempre anche le figlie. Oltre a Deja ha anche una figlia più grande, Latisha, ventenne frutto di una teen pregnancy, ovvero di una gravidanza in età adolescenziale. Con loro conduce il podcast "Basically Besties" ("essenzialmente migliori amiche"), un po' sulle orme della serie "Una mamma per amica" in versione contemporanea.
La scuola tradizionale "non basta"
Secondo il Daily Mail, Kat Clark e il marito avrebbero deciso di non iscrivere Deja alla scuola tradizionale a causa dei frequenti viaggi di lavoro della madre e delle nuove opportunità di carriera di Deja, che le impegnerebbe la maggior parte delle giornate.
"TikTok prende un sacco di tempo", avrebbe detto Kat Clark al Daily Mail. E in effetti anche la figlia Deja ha già una pagina che richiede parecchia gestione, avendo il suo profilo su TikTok – ora disattivato – circa 1 milione di seguaci.
Il chiarimento
Dopo che la notizia ha fatto il giro del mondo, Clark e il marito hanno pubblicato un nuovo post congiunto per chiarire la situazione – distorta inizialmente dai media – e per difendere la propria posizione. Prima di tutto, specificando che "Deja non lascerà la scuola superiore" e che "Deja non è una influencer tempo pieno. È una normale ragazzina di 12 anni che fa ciò che di normale fanno i dodicenni. L'unica differenza è che ora verrà istruita a casa".
A ciò Kat Clark – che nella caption del post specifica anche che le citazioni riportate dal Daily Mail non erano autorizzate – aggiunge che la ragione dietro alla decisione risiede nel fatto che i genitori avevano diverse preoccupazioni riguardo a Deja e al bullismo da lei subito. Si tratta quindi, secondo loro, di una scelta di sicurezza e benessere.
Anche in Italia esiste la scuola parentale
Anche in Italia in realtà esiste l'homeschooling, anche se è più una consuetudine anglosassone. Come spiegano dal Ministero dell'Istruzione, "un’alternativa alla frequenza delle aule scolastiche è rappresentata dall’istruzione parentale conosciuta anche come scuola familiare, paterna o indicata con i termini anglosassoni quali: homeschooling o home education".
La famiglia, quindi, decide di assumersi direttamente la responsabilità dell'istruzione dei propri figli. Per farlo, i genitori o i tutori legali devono presentare una dichiarazione al dirigente scolastico della scuola più vicina, da rinnovare annualmente, attestante la loro capacità tecnica o economica di fornire istruzione in modo autonomo. Sarà il dirigente scolastico a verificare la validità di tale dichiarazione.