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16 Aprile 2023
9:00

“Mio figlio è distratto e non sta fermo un secondo”. I sintomi dell’ADHD e quando si manifestano

Tutti i bambini a volte possono essere troppo vivaci, con tempi di attenzione limitati e con la tendenza ad agire senza prima pensare. Se vostro figlio sembra particolarmente più vivace degli altri suoi coetanei, eccessivamente sbadato, disorganizzato, non rispettoso delle regole o se l’insegnante si lamenta che non sa stare tranquillo e seduto al suo posto e vi segnala che si comporta in modo aggressivo (talvolta alzando anche le mani), allora avete motivo di richiedere una valutazione per un sospetto ADHD.

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“Mio figlio è distratto e non sta fermo un secondo”. I sintomi dell’ADHD e quando si manifestano
Psicologa
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Signora, suo figlio è ingestibile!”, “Dà continuamente fastidio agli altri bambini della classe”, “Sembra che agisca come se avesse un motorino acceso”, “Non riesce a rispettare le regole”, “È sbadato e distratto da qualsiasi cosa”.

Queste sono solo alcune delle frasi che i genitori di bambini con sospetto ADHD si sono sentiti dire dagli insegnanti e dai genitori dei compagni.

Cos'è l'ADHD

 L'ADHD è l’acronimo inglese che sta per “Attention Deficit and Hyperactivity Disorder” ed è un disturbo del neurosviluppo che si manifesta con sintomi di disattenzione, iperattività ed impulsività che compromettono il funzionamento familiare, sociale e scolastico del bambino.

L'ADHD non è una fase di crescita

È bene precisare che l’ADHD non è una normale fase di crescita, non è un capriccio, non è nemmeno il risultato di una mala educazione e tanto meno non è un problema dovuto alla "cattiveria" del bambino. L’ADHD è un disturbo per il bambino, per la famiglia, per la scuola e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali.

Quali sono i sintomi

Se il piccolo soffre di ADHD, è probabile che manifesti una serie di sintomi specifici. Vediamoli.

Sintomi di disattenzione

  • Ha difficoltà a mantenere la concentrazione in compiti o attività di gioco
  • Non ascolta
  • Non segue le istruzioni
  • Ha difficoltà nell'organizzare i compiti o le comuni attività quotidiane
  • Evita incarichi che richiedono di sostenere uno sforzo mentale prolungato
  • Spesso è distratto da stimoli esterni
  • Non ha cura degli oggetti e materiale scolastico

Sintomi di iperattività e impulsività

  • Si agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia
  • Lascia il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti
  • È incapace di giocare o svolgere attività ricreative tranquillamente
  • È sotto pressione agendo come se fosse azionato/a da un motore
  • Parla troppo
  • Spara le risposte prima che le domande siano state completate
  • Ha difficoltà nell’aspettare il proprio turno (per esempio, mentre aspetta in fila)
  • Interrompe gli altri o è invadente
  • Ha necessità di tenersi costantemente impegnato

Le difficoltà mostrate sul piano attentivo, motorio e comportamentale fanno sì che il bambino abbia problemi di apprendimento scolastico e manifesti disagio nelle relazioni interpersonali.

Come avviene la diagnosi

È necessaria una valutazione globale per poter fare una diagnosi e individuare la presenza o assenza di altre condizioni. Tale valutazione dovrebbe includere un assessment del funzionamento scolastico, cognitivo, attentivo, sociale ed emotivo-affettivo anche tramite l’utilizzo di questionari da far compilare a genitori e insegnanti.

Quando si manifesta

La sintomatologia emerge più chiaramente con l'inserimento alla scuola primaria quando la disattenzione e l’iperattività compromettono il benessere del bambino nei vari contesti di vita.

Qual è il trattamento

Gli interventi terapeutici sono molteplici ed includono trattamenti sia di tipo farmacologico che psicologico. La scelta del tipo di intervento può variare in base alla gravità della sintomatologia, alla presenza di eventuali disturbi associati e all'età.

La psicoterapia cognitivo comportamentale è particolarmente indicata per questo disturbo e si focalizza sulla gestione dei sintomi. I trattamenti farmacologici utilizzano stimolanti come il metilfenidato e farmaci non stimolanti come l'atomoxetina.

Come comportarsi con un figlio con ADHD 

Ecco qualche consiglio da seguire con un bambino ADHD:

  • Stabilire chiaramente qual è il comportamento richiesto senza usare mai un tono sdolcinato, aggressivo, supplichevole, rassegnato
  • Non dare spazio a discussioni o a rifiuti verbali
  • Quando la tensione sale interrompere il contatto visivo e controllare il tono della nostra voce per evitare il contrasto o l’atteggiamento di difesa
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Elisabetta Lupi
Psicologa
Sono una Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ho conseguito la Laurea Magistrale presso Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica dell'Università di Pisa nel 2016. Ho lavorato presso il Servizio di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ho svolto, in qualità di docente, corsi di formazione per il personale sanitario inerenti la diagnosi, la valutazione e il trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico. Ho collaborato alla scrittura di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Mi occupo di valutazione, diagnosi e trattamento dei Disturbi del Neurosviluppo, in particolare del Disturbo dello Spettro Autistico. Effettuo incontri di Parent Training per i genitori di bambini con difficoltà nello sviluppo.
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