I cambiamenti a cui va incontro la donna duranta la gravidanza e nella fase del post partum sono tantissimi. Riguardano ogni distretto del suo corpo e anche la sua mente. Con il termine Mommy Brain si indica un fenomeno di solito transitorio che si innesca nel cervello delle neo mamme e che va a modificarne le funzioni cognitive. Si manifesta dopo la nascita del bebè e continua per i primi mesi di vita del neonato.
Il cervello della donna, in questa fase transitoria, si deve adattare al nuovo ruolo che dovrà ricoprire. Dalla nascita di un figlio, infatti, dovrà prendersi cura di lui, assicurarsi che stia bene, avere unicamente come pensiero il suo benessere. Diventare mamma scatena una rivoluzione cerebrale che porta le donne a mostrare uno scarso interesse verso tutto ciò che non riguarda il neonato.
Cos'è il Mommy Brain
Con il termine Mommy Brain si indica una condizione che si insinua nella mente delle neo mamme nella fase di post partum e che si caratterizza per un'alterazione delle funzioni cognitive della donna. Per la comunità scientifica è un'evoluzione del cervello femminile, per adattarsi alla nuova fase che, dopo il parto, inizia nella vita di ogni donna. Questo meccanismo permette di "togliere" dalla testa tutto quello che risulta essere superfluo e non utile a occuparsi del bebè. Così da liberare spazio nella memoria e trovare le energie che servono per crescere un neonato.
Si tratta di un processo involontario e praticamente obbligatorio e necessario, che scaturisce nella mente delle neo mamme. Quasi un meccanismo di difesa cerebrale per non sprecare energie in un momento in cui ne servono molte, come descritto da tre ricercatrici della Purdue University nel loro studio pubblicato sulla rivista “Current Psychology” nel 2016.
Lo studio ha svelato che il cervello delle neo mamme subisce degli adattamenti transitori, delle vere e proprie modifiche nella funzione cognitiva, direttamente collegabili alla maternità. Rispetto a prima della nascita del bambino, ora le funzioni cerebrali della mamma si adattano per venire incontro ai bisogni del neonato.
Come si manifesta e cosa cambia
Secondo le ricerche finora effettuate, pare che a due anni di distanza dal parto le mamme mostrano alterazioni della materia grigia, in particolare nelle aree cerebrali dedicate ai processi di cognizione sociale e allo sviluppo dell'empatia. Altri meccanismi con cui questo fenomeno si manifesta non sono noti. Alcune mamme dicono di avere poca memoria, difficoltà a seguire una conversazione, in particolare in presenza del neonato o a ricordare gli appuntamenti o dove si trovano oggetti di uso quotidiano, come le chiavi dell'auto.
Il fenomeno è diverso, ma comunque sempre transitorio e momentaneo. Si tratta di cambiamenti e adattamenti del tutto fisiologici e ben gestibili nella maggior parte dei casi, come evidenziato dalle tre autrici dello studio. Le variazioni della funzione cognitiva legate alla maternità, poi, tendono a scomparire con il passare del tempo.
Perché non deve spaventare
Come già sottolineato in precedenza, il fenomeno è del tutto naturale e non deve spaventare le neo mamme o le future mamme. È assolutamente fisiologico che il cervello della donna subisca tali cambiamenti, per venire incontro alle nuove esigenze del suo ruolo e delle responsabilità nei confronti del bebè. «È normale che una donna che è chiamata a prendersi cura anche di un altro essere umano, dia la priorità ai bisogni di un bambino e non a tutto il resto». Di fatto la maternità aumenta la soglia di attenzione delle neo mamme, entro certi limiti.