I salumi sono lo spauracchio di molte donne incinte, questo perché nell’immaginario collettivo gli affettati sono sinonimo di toxoplasmosi, ma non è così per tutti. Infatti la mortadella in gravidanza si può mangiare .
La toxoplasmosi, che si manifesta con febbre, sintomi influenzali e dolori muscolari, tra le cause ha l’ingestione di carni crude o poco cotte. Sebbene dunque, alcuni affettati siano banditi in gravidanza, altri però, tra cui la mortadella, tacchino e pollo a fette, subiscono nel processo di lavorazione la cottura ad una temperatura superiore ai 60-70 gradi, che non li rende pericolosi per mamma e bambino.
Ovviamente, però, come specificato dalle linee guida ministeriali, i salumi sono molto grassi ed è importante limitarne il consumo durante la gravidanza.
Si può mangiare la mortadella in gravidanza?
La mortadella, a differenza del salame o del prosciutto crudo, ai quali a malincuore dobbiamo rinunciare per i nove mesi della gravidanza, è invece tra i pochi salumi che possiamo continuare a mangiare.
Infatti è un salume cotto sopra i 60 – 70 gradi, nel processo di lavorazione, temperatura alla quale il Toxoplasma gondii non sopravvive, rendendo dunque il rischio di toxoplasmosi pressoché nullo e il nostro panino alla mortadella sicuro da mangiare.
In ogni caso i salumi vanno mangiati con moderazione, il Ministero della salute parla di 2 fette di mortadella, equivalenti a 50g, al massimo una volta a settimana.
Il rischio di toxoplasmosi
Dunque mangiare la mortadella, che risulta tra gli affettati e gli insaccati cotti, non comporta rischio di toxoplasmosi per la mamma e il bambino, poiché il batterio Toxoplasma gondii viene eliminato dalle alte temperature.
Nonostante ciò occorre stare molto attenti al rischio contaminazione, quando siamo in coda al bancone dei salumi, specificando che l’affettato che desideriamo deve essere tagliato da un’affettatrice diversa o, dopo aver igienizzato quella sulla quale il salumiere potrebbe aver precedentemente affettato salumi crudi.
La cosa migliore, infatti, sarebbe optare per la mortadella in busta, preconfezionata, piuttosto che per quella acquistata al banco. Anche noi mamme dobbiamo sempre stare attente a lavarci le mani dopo aver maneggiato carni o affettati crudi che non possiamo mangiare o a lavare bene le stoviglie utilizzate.
Gli additivi presenti nella mortadella
La mortadella è un salume ricco di additivi, causa la necessità di produrla in enormi quantità, tra questi ci sono i coloranti, gli aromi artificiali, i nitrati e i nitriti, l'acido ascorbico, il latte in polvere, gli esaltatori di sapidità e il glutammato monosodico.
Ad essere però il vero spauracchio, fino a qualche tempo fa erano i fosfati, anche se ad oggi la produzione è controllata e soprattutto, per legge, queste sostanze sono contenute nell'insaccato in quantità tali da non essere pericolose per l'organismo.
La cosa più importante rimane scegliere sempre prodotti di qualità e leggere attentamente le etichette sugli alimenti che specificano cosa c'è al loro interno.
Quali affettati si possono mangiare in gravidanza?
In gravidanza si possono mangiare solo gli affettati cotti, che hanno dunque subito un processo di cottura durante la loro produzione il quale abbia permesso di uccidere i potenziali batteri contenuti nelle carni crude. Evitando così il rischio di toxoplasmosi, listeriosi o salmonellosi, infezioni pericolose per mamma e bambino.
Gli affettati che non finiscono sulla lista nera sono quindi:
- fesa di tacchino: a fette acquistabile al banco o in bustina, si può mangiare anche quando si è in dolce attesa, poiché vi è un processo di cottura che precede la vendita del prodotto.
- petto di pollo: come per la fesa di tacchino, anche il pollo viene cotto prima di essere messo a fette nelle bustine e di conseguenza può essere consumato senza problemi dalle gestanti.
- prosciutto cotto: è ricco di proteine e facilmente digeribile, come gli altri salumi concessi nell'alimentazione in gravidanza è cotto e non comporta rischio di toxoplasmosi.
- porchetta: risulta essere cotta ma è molto grassa dunque deve essere consumata in piccole dosi o bisogna rinunciarci durante i 9 mesi di gravidanza.
- wurstel: nonostante siano un prodotto precotto è importantissimo che per annullare qualsiasi rischio di contaminazione, vengano sempre cotti.