Si chiama fattore assillo o nag factor, per usare il termine inglese che si utilizza in questi casi. Si tratta della tendenza dei bambini a chiedere insistentemente una cosa ai genitori. La parola viene utilizzata nel settore del marketing per indicare quanto i bambini sono influenzati dalla pubblicità che li bombarda ogni giorno e che li porta a domandare in modo assillante l'articolo pubblicizzato.
Con l'aumento degli spot pubblicitari, televisivi e cartacei, ma anche online, destinati a un target infantile, è cresciuto anche il problema di come i genitori possono reagire al fattore assillo, con i bambini che "tormentano" i genitori per farsi comprare quello che vendono nelle varie pubblicità di giocattoli o di altri prodotti, alle quali sono esposti i più piccoli di casa.
Cos'è il nag factor o fattore assillo
Nag factor o Pester Power, come viene anche definito, è un termine inglese che possiamo tradurre in italiano con "fattore assillo". Rappresenta la stimolazione che i minori subiscono dalla pubblicità, il cui target è proprio quello dei più piccoli di casa. Si tratta, di fatto, della tendenza dei bambini, che vengono letteralmente bombardati dai messaggi pubblicitari delle aziende produttrici, a domandare in modo assillante di avere quegli articoli che sono oggetto degli spot.
La pubblicità mira proprio ad arrivare a creare questa tendenza nei consumatori più giovani. Li portano a desiderare in modo ardente ogni tipo di bene di consumo, non solo giocattoli, ma anche prodotti alimentari o capi di abbigliamento e accessori. E la loro risposta è quella di assillare i genitori, chiedendo in modo quasi ossessivo di poter avere quello che hanno visto in tv, nelle pubblicità online, nei cartelloni in strada o su giornali e riviste.
Strategie dei bambini per convincere i genitori
Il bambino, in questi casi, è una vera e propria vittima di un comportamento del marketing che mira a instillare nei bambini un desiderio che, in realtà, non avrebbero mai avuto, senza essere esposti alla pubblicità. Il nag factor dei bambini si riconosce facilmente da alcuni comportamenti che ha e da alcune strategie che mette in piedi per tentare di convincere i genitori a comprare quella determinata merendina, quel particolare giocattolo o qualunque altro sia il prodotto oggetto dello spot:
- il bimbo richiede in modo ripetitivo l'oggetto dei desideri, fino a quando i genitori non cedono
- il bambino aumenta il volume e il tono della voce per cercare di sovrastare i genitori e convincerli a starlo a sentire
- la pausa tra una richiesta e l'altra tenta a diminuire, facendosi sempre più pressante, giorno dopo giorno, in attesa della resa dei genitori
- il bambino promette di fare qualcosa per ottenere ciò che vuole, facendo leva sul senso di colpa dei genitori
- il ragazzino più grande cerca di far credere ai genitori di aver bisogno di quel prodotto e di non riuscire a farne a meno, arrivando a usare anche l'inganno pur di ottenerlo
Di solito la reazione al no dei genitori è di ribellione, con urla, proteste, lamentele e continue richiede di ottenere quello che si vuole fino a quando non lo si ottiene. Cedere non è un'opzione per i minori assillati dalla pubblicità.
Come possono reagire i genitori al nag factor
I genitori possono reagire in tanti modi per porre fine a questo assedio. Possono cedere e concedere quello che vogliono. Oppure possono dire un no categorico, senza dare spiegazioni. Il consiglio che gli esperti in pedagogia danno è quello di cercare di rimanere calmi, spiegando il perché del nostro no e senza cedere, restando coerenti con la posizione presa. Non esiste un comportamento che possa far smettere questo comportamento, perché i bambini sono sempre bombardati da queste pubblicità.
Forse sarebbe anche il caso di non lasciarli soli di fronte a uno schermo sul quale possono passare spot di ogni genere: rimanendo al loro fianco possiamo spiegare ai nostri figli perché non possono avere tutto quello che vedono. La risoluzione dipende anche dal carattere del bambino e dalle scelte educative dei genitori, per trovare un punto di incontro che possa aiutare i bimbi a capire quali sono certi limiti da seguire sempre.