Mamma da poco, la consigliera comunale del Pd a Monza, Francesca Dell'Aquila ha lasciato il suo incarico in Comune, perché si è vista negare la possibilità di partecipare alle sedute di consiglio comunale da remoto.
Diventare mamma e continuare a lavorare può essere complicato per le donne italiane, infatti, una su cinque si licenzia dopo il parto e il tasso d'occupazione femminile (55%) è il più basso dell'Ue. La storia di Francesca Dell’Aquila è la storia delle mamme italiane, che ogni giorno si ritrovano a dover scegliere tra famiglia e lavoro.
La consigliera ha raccontato di aver partorito a settembre e, nel corso della gravidanza, di aver proposto al suo gruppo consigliare una revisione del regolamento, perché le consigliere donne in gravidanza prima e le mamme e i papà dopo la nascita del bambino, potessero assolvere al proprio impegno pubblico a distanza. La proposta è stata accolta con entusiasmo, ma il suo gruppo di partito ha preferito proseguire con una “revisione strutturale del regolamento“. Per una revisione, il vuole circa un anno, un tempo eccessivo per una neomamma che avrebbe avuto bisogno di una risposta immediata.
Dell’Aquila ha quindi scelto di dimettersi. Una scelta dettata prima di tutto dal senso civico, perché lasciare un posto vuoto per mesi in aula non sarebbe stato moralmente corretto nei confronti dei suoi elettori, e poi per poter stare vicino al suo bambino. La consigliera ha aggiunto di aver scelto spontaneamente le dimissioni, ma di essersi sentita obbligata.
I dati, diffusi da Rapporto Plus 2022. Comprendere la complessità del lavoro, raccoglie i risultati dell'indagine Inapp-Plus, dimostrano che il 20% delle donne lasciano il lavoro dopo essere diventate mamme. Non sono dimissioni spontanee, ma dipendono dalla difficoltà a conciliare lavoro e cura del bambino (52%), dal mancato rinnovo del contratto o licenziamento (29%) e da valutazioni di opportunità e convenienza economica (19%).
A questo si deve aggiunge il problema della poca disponibilità e accessibilità, anche economica, degli asili nido. Mancano i servizi per la prima infanzia e il 56 % dei genitori occupati ha dichiarato di non aver mandato i propri figli in età compresa tra 0 e 36 mesi all'asilo nido (i dati confermano l'indagine Istat). Le famiglie più fortunate chiedono aiuto ai nonni.
Per conciliare lavoro e cura dei figli, circa un quarto degli intervistati ritiene fondamentale un orario di lavoro più flessibile, mentre un 10% indica la possibilità di lavorare in telelavoro o smart working. E’ proprio in questo contesto che la storia della consigliera di Monza diventa portabandiera di un bisogno sociale e, come ha definito la Dell’Aquila, della necessità di rompere quei vecchi schemi che tengono la società ingessata sulla pelle delle donne e dei bambini.