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19 Ottobre 2023
14:30

Nelle scuole di Roma arrivano lezioni e laboratori sulla comunità Lgbt per prevenire le discriminazioni

Il Comune di Roma propone alle scuole capitoline incontri, visite guidate e laboratori legati all’universo arcobaleno. L’iniziativa rientra in un progetto didattico più ampio, che tocca anche tematiche ambientali e di salute, e i singoli istituti sono liberi di scegliere se aderire o meno.

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Nelle scuole di Roma arrivano lezioni e laboratori sulla comunità Lgbt per prevenire le discriminazioni
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Per studenti e insegnanti delle scuole di Roma sono previsti laboratori e incontri formativi sulla comunità Lgbtqia+. L’iniziativa che guarda all’inclusività e ai colori arcobaleno nasce all’interno del più ampio progetto “Mappa della città educante”, ideato dall’Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro del Comune di Roma e rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della città. Si tratta di un lungo catalogo di proposte didattiche, formative e culturali gratuite e non obbligatorie per alunni e docenti della capitale, che riguardano, oltre ai temi legati alla comunità Lgbtqia+, la sostenibilità, l’ambiente, la sicurezza urbana, le nuove tecnologie, la protezione civile. I corsi contro le discriminazioni sull’identità di genere e l’orientamento sessuale hanno, tuttavia, destato diverse polemiche tra l’opposizione in Comune e i movimenti pro-vita, che hanno lamentato il presunto mancato «consenso informato da parte delle famiglie».

Il progetto del Comune capitolino

La “Mappa della città educante 2023/2024” – pubblicata sotto forma di bozza – è un progetto del Comune di Roma che prevede un lungo catalogo di iniziative didattico-formative gratuite proposte  (e non imposte) dalle istituzioni e dalle società del territorio alle scuole elementari, medie e superiori della metropoli capitolina. Sono 190 in totale i progetti disponibili che i singoli istituti sono liberi di attuare o meno, uno dei quali riguarda l’universo Lgbt. Le restanti 189 proposte concernono tematiche diverse, quali la salute, la sostenibilità, l’ambiente e la sua tutela, le nuove tecnologie, la sicurezza urbana e la cybersecurity, la protezione civile, l’immigrazione, la storia dei Romani e degli Etruschi,  la Shoah, e altro. Se si sceglie di aderire a uno dei progetti, verranno organizzati incontri con esperti, visite nei luoghi di interesse, lezioni e laboratori.

La “Mappa della città educante” non è una novità: l’iniziativa era già stata attivata lo scorso anno, tuttavia, nella versione del catalogo 2022/2023 non erano stati inseriti progetti sulla comunità arcobaleno.

Cosa prevedono le lezioni sulla Comunità Lgbtqia+

Il “progetto della discordia” legato all’universo arcobaleno e inserito nel catalogo di iniziative per l’anno scolastico 2023/24 si chiama “Ti presento Andrea – Viaggio nella comunità Lgbtqia+” ed è rivolto alle sole scuole medie e superiori e alle loro famiglie, non alle scuole primarie. Prevede uno o più appuntamenti dalle 2 alle 4 ore l’uno che consistono in laboratori, incontri formativi e visite guidate in luoghi rappresentativi della città, per esempio nelle sedi delle Associazioni del territorio a tutela dei diritti della comunità arcobaleno («Famiglie Arcobaleno, Genderlens, Rete Genitori Rainbow, Gaynet Roma, Plus Roma, Circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli” e Gay Center», oltre che Croce rossa e Aics).

"L'obiettivo è prevenire le discriminazioni su identità di genere e orientamento sessuale"

L’obiettivo dell’iniziativa – si legge nella bozza del catalogo – è «realizzare percorsi didattici volti a favorire la conoscenza di specifiche tematiche afferenti alla Comunità Lgbtquia+, permettere ai ragazzi e alle ragazze di conoscere i luoghi rappresentativi della città, promuovere la conoscenza delle attività e dei servizi offerti dalle associazioni Lgbtquia+ attive sul territorio di Roma Capitale, prevenire eventuali discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale attraverso modalità didattiche più inclusive e partecipative, alternative alla didattica tradizionale, per creare una società pacifica basata sul rispetto e sulla dignità di ogni persona».

Le critiche: "I genitori non vengono informati"

La proposta però non è piaciuta all’opposizione né ai movimenti pro-vita, che sono insorti contro l'iniziativa capitolina. La consigliera comunale FdI Francesca Barbato ha dichiarato: «Sembra un po’ strano che non vi siano associazioni con un punto di vista diverso, di sostegno alla famiglia e alla vita: una cosa è educare a tolleranza e rispetto, altro è inoculare nei bambini, anche piccoli, la convinzione che la sessualità e l’affettività siano qualcosa di fluido, da cambiare o modificare all’occorrenza».

A rincarare la dose di contestazioni è stata Maria Chiara Iannarelli, consigliera regionale FdI, che ha commentato: «Lascia perplessi il comportamento del Campidoglio che invita i bambini di tutte le scuole a visite didattiche nelle sedi delle associazioni Lgbt senza specificare i contenuti di questi corsi e sorvolando sul diritto dei genitori di essere informati».

Alla levata di scudi contro le lezioni sulla comunità arcobaleno si è aggiunta l’Associazione Pro Vita e Famiglia Onlus che accusa l'amministrazione comunale di aver portato nelle scuole della città «le lobby Lgbt».

La questione è anche politica. Nella bozza, insieme all’ampio elenco di proposte didattiche, si legge che l’iniziativa formativa legata all’universo Lgbt è in linea con il programma di mandato del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che si impegna per una «Roma che deve essere la città dell’uguaglianza» in cui «tutti i cittadini devono sentirsi parte di una comunità inclusiva, accogliente e solidale che riconosca pieni diritti e che chiami tutti ad una partecipazione attiva». Da tempo, in effetti, il Comune capitolino si sta facendo portatore di temi sensibili quali la sessualità negli adolescenti e le carriere alias, che consentono agli studenti transessuali di utilizzare in classe il nome scelto e non quello registrato all’anagrafe.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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