Quante volte vi siete sentiti dire su voi stessi o sui vostri figli "Si vede che manca un metodo di studio"? Posso tranquillamente scommettere che siete in molti. Con altrettanta certezza posso anche scommettere che molti di voi non hanno però ricevuto una valida alternativa e siete rimasti sprovvisti di un vero e valido metodo di studio.
Che cos'è il metodo di studio?
Un metodo anzitutto è un procedimento che garantisce l'ottenimento di un risultato. E già qui incontriamo il primo errore che ci fa dire: non esiste il metodo di studio. Perdonerete provocazione, ma almeno sono certo di avere la vostra attenzione, perché quello che sto per dirvi è davvero importante. Se esistesse un metodo di studio, non avremmo bambini che faticano a scuola, non avremmo problemi a memorizzare, non avremmo problemi, punto. Invece ne abbiamo, anche quando trasmettiamo un modo di studiare che sia pedagogicamente riconosciuto. Come mai?
Fateci caso, quante volte vi è capitato di parlare con persone che hanno studiato per metà della loro vita e ognuna vi raccontava un modo di studiare differente? In base ai loro risultati, mi sembra si possa affermare che tutti i modi di studiare funzionano. Poi però succede che noi adulti insegniamo ai bambini proprio quel metodo di studio, che con noi funzionava e che questo puntualmente non funzioni! Il bimbo non apprende come dovrebbe, non porta a casa i risultati sperati ed è qui che subentra il pensiero che forse lo stesso modo di studiare non va bene per chiunque. Forse per una persona funziona un modo e per un'altra ci vuole un altro modo. Ed eccoci qua, alla ricerca del metodo di studio adatto. Eppure il cervello, detto in parole grossolane, ha le sue regole e sappiamo come possa funzionare al meglio.
Perché il metodo di studio non esiste?
Ma noi abbiamo ancora in sospeso una provocazione: non esiste il metodo di studio. Dobbiamo dunque rispondere e spiegare perché.
Se esistesse, basterebbe insegnarlo e si potrebbero prevedere i risultati, peccato che, come insegno nelle mie lezioni, l'apprendimento è un complesso e composto processo in cui entrano in competizione fattori cognitivi, emotivi, affettivi, sensoriali, percettivi, contestuali, motivazioni … Insomma, praticamente tutto. Diventa verosimile avere un metodo che contempli tutti questi fattori? E ancora, diventa verosimile pensare a un metodo su una cosa così fluttuante come l'emotività, l'affettività, la sensorialità ecc. Quelli che vengono pensati come metodi di studio contemplano i fattori cognitivi e ignorano tutto il resto. Peccato che "tutto il resto" contribuisca anche in misura maggiore, all'apprendimento dei fatti scolastici.
Dal metodo al modello di studio
Perché troppo spesso l'insegnamento dei metodi di studio falliscono? Perché si concentrano a insegnare le prassi da seguire nello studio, ma non si concentrano ad aumentare un fattore fondamentale per l'avvio di qualunque processo di apprendimento: so che state pensando alla motivazione e invece vi sorprenderà sapere che la motivazione è una conseguenza, non una causa. Ciò su cui bisogna precedentemente lavorare è la disponibilità, intesa come apertura emozionale e sensoriale nei confronti di qualcosa. Chiedete ai bambini cosa sentono quando si siedono alla scrivania prima di iniziare i compiti.
Se non scogliamo prima quel nodo alla gola, quel pungo allo stomaco, quell'irrequietezza nel petto, quel motorino nelle gambe, quegli occhi da stropicciare, quel fiato corto … Non potremo mai pensare che siano in una condizione di disponibilità. Allora non parlo più di metodo di studio, ma di modello di studio; dove modello sta per riproduzione delle caratteristiche di una determinata opera. Non si parlerà così di un risultato atteso, ma di tendere a un qualcosa di cui si riproduce le caratteristiche. Il modello a differenza del metodo, lascia libera la mia creatività, la mia unicità e la mia iniziativa, così come lascia spazio a un lavoro su misura per il bambino, perché di tutti i fattori che abbiamo elencato coinvolti nell'apprendimento, nessuno di loro è standardizzabile.