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11 Gennaio 2024
14:00

Paghetta, a che età la ricevono e quanto prendono gli adolescenti italiani?

La paghetta non è passata di moda. Da un recente sondaggio è emerso che la maggior parte dei bambini e adolescenti tra i 10 e i 18 anni continua a ricevere periodicamente la paghetta dai genitori. L’età media a cui si ottiene la mancia è 12 anni e la cifra si aggira sui 50 euro.

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Paghetta, a che età la ricevono e quanto prendono gli adolescenti italiani?
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Voi ricevevate la paghetta dai genitori da piccoli? Da un sondaggio condotto a novembre 2023 su un campione di circa un migliaio di italiani, è emerso che oggi 6 teenager su 10 (59,8%) di età compresa tra i 10 e i 18 anni sono abituati a racimolare periodicamente una piccola somma di denaro stabilita da mamme e papà. La mancia ai figli, quindi, non è passata di moda, anche se oggi, diversamente dal passato, in un caso su cinque la scelta ricade, anziché sui contanti, sui metodi di pagamento digitali.

La paghetta continua ad essere adottata da parecchi genitori come strumento di educazione finanziaria per i figli, specie per i più grandi. Dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat risulta che il 59,9% dei giovani tra i 10 e i 18 anni riceve la paghetta, una percentuale che cresce al 71,7% se si limita l’analisi alla fascia d’età 15-18 anni, mentre il valore scende al 51% per i 10-14enni.

La ricerca, che ha esaminato un campione rappresentativo della popolazione nazionale pari a 1.005 individui di età compresa tra i 18 e i 74 anni, si è posta quattro domande principali:

  • A che età si riceve la paghetta?
  • Con quale frequenza?
  • Qual è la cifra?
  • La paghetta arriva in contanti o online?

Per quanto riguarda l’età in cui i minori guadagnano la paghetta, la media è a 12 anni. I dati, tuttavia, cambiano in ottica geografica o anagrafica. Il 37,4% ha iniziato a ricevere soldi dai genitori a circa 10 anni, valore che sale al 41,1% tra gli abitanti del Nord Ovest, mentre quasi 1 su 3 (31,9%) ha ottenuto la sua prima paghetta a 14 anni o dopo, percentuale che raggiunge addirittura al 40,7% nel Centro Italia. È interessante notare come le nuove generazioni ricevano prima la paghetta rispetto alle generazioni più adulte: i 15-18enni di oggi hanno iniziato a ottenere soldi quando avevano poco più di 13 anni, mentre i 10-14enni l’hanno iniziata a prendere a poco meno di 11 anni.

Gli adolescenti ricevono la paghetta in media a 12 anni

Qual è la cadenza con cui mamme e papà erogano la mancia ai figli? Il più delle famiglie (65,2%) ha stabilito una frequenza settimanale, mentre nel 20,8% la paghetta arriva una volta al mese e nel 14,1% su richiesta.

Qual è lo “stipendio” periodicamente incassato dai figli? La media è di quasi 54 euro al mese,  anche se la cifra varia con l’età. I 15-18enni ricevono in media quasi 70 euro al mese, mentre i 10-14enni ottengono meno di 40 euro.

La somma intascata dai figli è di 54 euro al mese circa

I contanti continuano ad essere lo strumento principale per pagare gli adolescenti, anche se non più l’unico. Sta aumentando infatti il ricorso a tipi di pagamento digitali. Nell’82,1% dei casi i contanti rappresentano ancora la prima scelta, mentre in quasi 1 caso su 5 (17,9%) si utilizzano metodi come la ricarica di una carta prepagata, fisica o digitale, probabilmente anche per una questione di sicurezza, evitando di far girare i figli con soldi spicci ed esporli al pericolo di rapine. A livello nazionale l’11,8% ricarica una carta prepagata fisica, ma la percentuale sale al 14,7% tra gli abitanti del Sud e delle Isole e raggiunge il 15% tra i genitori di figli 15-18enni. L’uso di una carta digitale o di un’app, invece, risulta diffuso perlopiù tra i residenti del Nord Ovest (8,9% contro una media italiana del 6,1%).

È interessante notare che i genitori, quando erano loro adolescenti, si intascavano paghe più basse in casa. Quasi 1 genitore su 2 che ha risposto al sondaggio ha dichiarato che non riceveva la paghetta in giovane età, mentre chi era abituato a guadagnare periodicamente una mancia otteneva una somma più contenuta, pari a 26mila lire o, per le mamme e i papà più giovani, 30 euro.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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