Il pass rosa è un permesso di sosta che permette alle donne incinte o con bambini con un’età inferiore ai 2 anni di parcheggiare senza difficoltà in parcheggi riservati, che possono essere più comodi per raggiungere i supermercati, gli ingressi in alcune strutture, come ospedali o scuole. È un segno di attenzione e di rispetto a tutte le mamme, che si devono portare in giro il pancione pesante o che possono essere in difficoltà a causa del passeggino. Non è però sufficiente essere in dolce attesa o avere un seggiolino in macchina per avere il permesso per parcheggiare. È, infatti, necessario munirsi dell’autorizzazione, da richiedere al proprio Comune di residenza.
Come funziona il pass rosa
Il parcheggio per donne incinte è gratuito nelle zone a pagamento e senza limiti di orario nelle aree di sosta soggette a restrizioni, basta esporre il contrassegno. Inoltre, le autorizzazioni sono disponibili per qualsiasi tipo di veicolo, quindi anche per le auto noleggiate a lungo termine. Ad ogni modo, è opportuno controllare sempre le regole previste dal proprio comune per i parcheggi rosa, verificando le informazioni sul portale online dell’amministrazione locale.
Come si richiede il pass rosa
Il pass rosa si deve richiedere in Comune. Ogni amministrazione ha dei moduli da compilare con i dati della mamma e da presentare all'Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) o alla Polizia Municipale. In alternativa, si possono inviare i moduli con raccomandata con ricevuta di ritorno, via PEC o con procedura telematica (autenticazione con SPID). Il modulo è semplice, ma deve essere compilato con cura. Al suo interno bisogna specificare le proprie generalità e il luogo di residenza. Inoltre vanno allegati:
- certificato medico attestante lo stato di gravidanza o autocertificazione con data di nascita del figlio
- copia della patente di guida
- copia della carta di circolazione dei veicoli da autorizzare
Quando sono previste sanzioni
Fino a un paio di anni fa era possibile parcheggiare negli stalli rosa senza contrassegno. Nessuno dava la multa e l’occupazione dei parcheggi si basava solo sul rispetto e il senso civico. Poteva non essere ideale, perché in molti se ne approfittavano, ma almeno le mamme potevano spostarsi da un comune all’altro e parcheggiare liberamente. Con le modifiche al Codice della strada, introdotte dal Decreto Infrastrutture 2021, chiunque usufruisca degli stalli dedicati alle donne in gravidanza o ai genitori (inclusi, quindi, i papà) con figli di età inferiore ai due anni ma è sprovvisto di pass rosa, o ne fa un uso improprio, è soggetto al pagamento di una multa da 87 a 344 euro. Coloro che, invece, pur avendone diritto, utilizzano i parcheggi rosa senza osservare le condizioni e i limiti indicati nella suddetta autorizzazione sono soggetti al pagamento di una multa da 42 a 173 euro. Il pass rosa non costa nulla, ma per essere utilizzato in macchina ci deve sempre essere la mamma. Se quindi il papà porta il bimbo di 6 mesi al nido da solo ed espone il pass per parcheggiare, può essere multato.
Come sono contrassegnati i parcheggi rosi
I parcheggi rosa sono contraddistinti dalle line rosa e con il decreto 7 aprile 2022 del MIMS è stato anche realizzato un pittogramma ad hoc, che si può trovare o sul cartello stradale, che segnala il divieto di sosta, o nella segnaletica orizzontale. Facciamo quindi sempre attenzione sia ai cartelli sia alla segnaletica disegnata per terra.