Si sente spesso dire che le patate “non sono una verdura”, e viene spontaneo domandarsi allora cosa esse siano, soprattutto perché sono quell’alimento vegetale che è facile portare in tavola perché amato da quasi tutti i bambini in tutte le salse: lesse, arrosto, fritte, in busta, in crocchette. Come poter allora introdurle nell’alimentazione familiare in un contesto di sana ed equilibrata alimentazione?
Classificazione nutrizionale
Le patate effettivamente non sono da considerarsi verdura, perché questa è una definizione nutrizionale che viene attribuita a diversi vegetali in base alla loro ricchezza di fibre, vitamine, minerali e acqua e povertà dei nutrienti principali (carboidrati, grassi, proteine).
A livello botanico sono classificate come tuberi, al pari di rape e carote, ma al contrario di queste contengono una considerevole quantità di carboidrati complessi che le rendono più simile ad alimenti nutrienti come pane e pasta, piuttosto che a vegetali ricchi di acqua come zucchine e pomodori.
Come introdurle nella nostra alimentazione?
Le linee guida suggeriscono di inserirle:
- 1 volta a settimana in porzione di circa 100g per bimbi dai 2 ai 6 anni
- 1 volta a settimana in porzione di circa 150g per bimbi dai 7 ai 10 anni
- 1 volta a settimana in porzione di circa 200g per bimbi e ragazzi dagli 11 ai 17 anni (nel caso di questi ultimi anche 2 volte a settimana, con una porzione e frequenza similari agli adulti).
Queste possono essere servite come:
- il semplice contorno ad un secondo piatto (se lessate in acqua, arrostite al forno, ripassate in padella, tagliate a spicchi e fritte in olio bollente)
- così come essere la componente di piatti quali tortini di verdura, frittate, crocchette di legumi, gateau con prosciutto e formaggio, purè, vellutate con verdure come zucchine o porri, insalate fredde con tonno o polpo.
In qualunque modo decidiamo di inserirle nel pasto di grandi e piccoli in questo non dovrebbe mai mancare una componente vegetale ricca di fibre, rappresentata da un buon contorno di verdure, e una quota proteica garantita da carne, pesce, uova, legumi o formaggi.
Ciò che può essere carente invece, essendo già presente nelle patate stesse, è una fonte di carboidrati come pane, pasta, riso, cracker.
Le patatine fritte o in busta sono da vietare?
Essendo un alimento gradito alla maggior parte delle persone, il mercato ha da sempre ideato molti prodotti a partire dalla materia prima (o da surrogati di questa): patatine fritte in busta, patate pre-fritte surgelate, french fries di fast food e sagre, bastoncini o crocchette di patate e formaggio pre-formate, purè liofilizzato o refrigerato, e via dicendo. Nonostante la maggior parte di questi siano prodotti molto lavorati, si possono comunque inserire nell’alimentazione di grandi e piccini, con un’attenzione sia alla frequenza di consumo, che alla loro non-demonizzazione.
Il sacchetto monoporzione di patatine può essere uno snack comodo per una merenda occasionale, senza che il genitore debba attribuire un significato di “cibo spazzatura” tuttavia goloso con cui premiare il bambino per il bel voto a scuola, ma al contrario solo come spuntino in sostituzione di altri più freschi: frutta, frullati, yogurt e cereali, tarallini, pane e marmellata, e via dicendo.
Allo stesso modo il purè in busta o le crocchette di patate da cuocere velocemente in forno possono essere una scelta pratica per la famiglia quando si ha poco tempo di organizzare una cena, ricordando sempre di fornire più alimenti di fianco per far assaggiare ai figli diversi sapori e garantire diversi nutrienti, utili alla crescita e alla scoperta dei sapori.
