La paura del dottore nei bambini è molto comune. Spesso anche gli adulti non amano particolarmente le visite mediche. La differenza? L’intensità e la gestione della paura. Alcuni piccoli esprimono apertamente i loro sentimenti con pianti e urla; altri si tengono tutto dentro e nascondono le emozioni. Come possono i genitori aiutare i figli e al tempo stesso aiutare anche il pediatra durante la visita?
Motivi per cui i bambini hanno paura del dottore
I motivi per cui i bambini si preoccupano possono variare in base all'età, alla personalità e alla storia clinica. Ecco le paure principali:
- Difficoltà di separazione dalla figura genitoriale: si manifesta già intorno ai 4-5 mesi, ma si verifica anche nei bambini più grandi. Questa è una parte tipica dello sviluppo e non è considerata significativa a meno che la difficoltà non sia grave, si manifesti quotidianamente e in molteplici ambienti e contesti.
- Paura del dolore: il bimbo potrebbe essersi spaventato in passato, durante un vaccino o una visita al pronto soccorso. I timori principali sono: le punture, i prelievi, l’assunzione di farmaci e il bastoncino per ispezionare la gola
- Paura per la salute: non è raro che medici e genitori usino parole o termini che i bambini non capiscono, il che può indurre alcuni piccoli a preoccuparsi che ci sia qualcosa che non vada o che siano più malati di quanto poi lo siano effettivamente. I bambini possono anche preoccuparsi di aver bisogno di un intervento chirurgico o di essere ricoverati in ospedale. È bene fare molta attenzione a ciò che si dice in presenza di “piccole orecchie”
- Paura della morte: può sembrare prematuro, ma intorno ai 4 anni si inizia a concretizzare il concetto di morte, che si definisce meglio verso i 7 anni. Se, poi, in casa c’è stato un lutto, magari improvviso, a seguito di una malattia, questa paura può essere più forte
- Paura del dottore: in questo caso non si intende come professionista, ma come persona estranea (uomo o donna) al piccolo. Il medico è prima di tutto una figura nuova che potrebbe avere un tono di voce alto, essere un po’ nervoso ed usare un linguaggio di difficile comprensione per il bambino.
Indipendentemente da dove può avere avuto origine la paura o da come il bambino risponde a quella paura, ci sono strategie che possono aiutarlo.
Come si capisce quale sia la causa? Se il bambino è abbastanza grande possiamo chiederglielo. Se scopriamo che esiste una spiegazione specifica, sarà molto più facile trovare insieme il modo di risolvere il problema.
Consigli per aiutare il bambino
- Facciamo in modo che ci sia prevedibilità: avvisiamo per tempo il nostro bambino e illustriamo con serenità le tappe che caratterizzano lo svolgimento di questo incontro. Il genitore deve essere chiaro. È importante usare un linguaggio appropriato all'età.
- Facciamo giochi di ruolo: il famoso gioco dottore-paziente è molto amato dal bambino e potrebbe essere l’occasione per interpretare il ruolo di un medico amorevole. Utile fare anche una inversione di ruolo, dove sarà il bambino a interpretare il ruolo del professionista.
- Portiamo un giocattolo di conforto: è importante per fornire rassicurazione al piccolo
4 cose da non fare
- Non usiamo la visita come forma di punizione o biasimo: alcuni bambini si sentono in colpa, credono che la loro malattia sia dovuta a qualcosa che hanno fatto di sbagliato e possono anche pensare che i vaccini o le cure facciano parte della loro punizione
- Non minacciamo i bambini con punture o potenziali ricoveri: questi “escamotage del terrore” possono minare il rapporto che il bambino ha con il suo medico e non è una soluzione a lungo termine per gestire il comportamento
- Non diciamo al bambino di non piangere: deve essere libero di esprimere le sue emozioni. In caso di bisogno saremo lì per consolarlo
- Non prendiamolo in giro: scherzare potrebbe sembrare un ottimo modo per "esorcizzare" la paura, ma ciò vale per i grandi. In situazioni di stress i bambini possono avere maggiori difficoltà a comprendere l’umorismo e l’ironia