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5 Giugno 2023
17:00

Paura del parto: un sentimento fisiologico, ma attenzione a non farlo diventare fobia

La paura del parto è uno stato emotivo fisiologico e comune fra le mamme in dolce attesa, ma da non sottovalutare. Ce ne parla l’ostetrica Sara Menzione (sui social "Ostetrica Online"): «Normalizziamola: fino all’80% delle mamme in gravidanza vive la paura del parto, che può comportare dei rischi. Ma non confondiamola con la patologia della tocofobia».

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Paura del parto: un sentimento fisiologico, ma attenzione a non farlo diventare fobia
In collaborazione con la Dott.ssa Sara Menzione
Ostetrica
Paura del parto

La paura del parto è un sentimento comune fra le mamme in dolce attesa. Nei mesi che le separano dal contatto fisico con il figlio, quattro donne su cinque sono tormentate dagli incubi sul travaglio. Dai dolori del parto, alla preoccupazione per lo stato di salute del piccolo alla nascita, fino all’ansia per quella che sarà l’interazione con gli operatori sanitari al momento della spinta. Eppure, la paura in gravidanza è ancora un tabù difficile da scalfire. Il primo passo per superarlo è normalizzare lo spiacevole stato emotivo: avere paura del parto è normale.

La paura del parto: un sentimento diffuso

«Si parla troppo poco della paura del parto, di come arriva e di come superarla. Inizierei dal normalizzare queste emozioni, anche se negative» spiega a Wamily l'ostetrica Sara Menzione.

L'80% delle donne incinte ha paura del parto

«In questo ci aiutano i dati – continua – statisticamente l’80% delle donne incinte riporta di avere una paura in relazione all’esperienza del parto. Sapere che non è una paura propria ma comune a tante può farci sentire accolte» precisa Menzione.

Avere paura del parto comporta dei rischi

Quello che si tende a sottovalutare e sminuire sono i rischi connessi alla paura del parto e il suo impatto sul travaglio.

«Al di là degli aspetti negativi, il problema della paura in sé è che può interferire con i naturali processi del parto. La paura aggiunge maggiori rischi rispetto ad interventi non necessari, aumenta il dolore, prolunga il travaglio e aumenta la possibilità di sviluppare un trauma rispetto all’esperienza del parto».

Informarsi aiuta a combattere la paura del parto

La strada da imboccare è quella dell’informazione. Conoscere e informarsi sul parto è la ricetta migliore per lasciarsi alle spalle le paure.

«Ragionando in questi termini, uno penserebbe che la paura sia qualcosa di assolutamente negativo o insormontabile. In realtà, per superarla basta conoscerla: la paura va sviscerata, va capito nel dettaglio di cosa si ha paura. Più ci si informa sul parto e meno si avrà paura, perché una buona percentuale di quella paura è il prodotto della paura dell’ignoto, dell’incertezza, del non sapere cosa accadrà».

Non facciamoci influenzare!

Le abbiamo in mente tutti le scene dei film sul parto. Mamme afflitte da dolori lancinanti, che si contorcono in preda a spasmi, gridando con la fronte grondante di sudore. Nell’immaginario comune il parto è dipinto come un’esperienza traumatica, ma questa narrazione non risponde del tutto alla realtà.

«Quando parlo con le mamme spesso emergono ansie e timori specifici che non derivano da esperienze proprie. Una mamma quando si trova davanti alla prima gravidanza non ha vissuto l’esperienza del parto, quindi la sua paura proviene da quelle che io chiamo “storie dell’orrore”, i racconti delle altre che ti colpiscono e vanno a formare le paure del tuo parto» commenta Menzione.

Non facciamoci suggestionare dalle storie altrui: ogni parto è a sé

«Dalla paura dell'episiotomia, a quella del cesareo, fino alla paura dell’induzione, preoccupazioni che appartengono a storie sentite e filtrate dall’esperienza altrui. Ogni parto è un parto è diverso perché ogni donna è diversa. Non è come un intervento chirurgico per cui la procedura è una e definita: il parto coinvolge molto altro, è personale».

Parto

Come esorcizzare la paura del parto

Mettere nero su bianco le proprie paure è un buon metodo per esorcizzarle.

«Io consiglio alle mamme un esercizio, che chiamo “l’esercizio della pulizia delle paure”. Consiste nel prendere consapevolezza, aumentare le conoscenze, superare le paure. Per cominciare, suggerisco alle mamme di scrivere quali sono le loro paure su un foglio (come la paura che il bimbo esca velocemente o che abbia il cordone intorno al collo). E poi le invito a ricercare le conoscenze rispetto a quella cosa».

«Per esempio, se ho paura del cesareo, allora vado a capire quali sono gli eventi che mi portano al cesareo, come affrontarlo, in cosa consiste, com’è il post operatorio. Tutto questo mi permette di sostituire la paura con la fiducia in quello che accadrà e di acquisire confidenza con gli strumenti e le capacità che ho, in quanto donna, per affrontare il parto».

Paura del parto o tocofobia?

Non confondiamo la paura del parto, quella fisiologica, con la tocofobia, una patologia invalidante che può arrivare a compromettere il decorso del parto.

«La paura del parto fisiologico coinvolge fino all’80% delle mamme. Diverso è il caso della tocofobia, che è una patologia di tipo psicologico, una fobia che si sviluppa per specifici motivi che vanno ricercati nella donna e di cui si occupa lo psicoterapeuta».

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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