Ai bambini piace essere dondolati perché il movimento oscillante li rilassa. In effetti, già prima di venire al mondo, nella pancia della mamma, il feto ondeggia per mesi in quell’ambiente rilassante e avvolgente che è il grembo materno. In più, come riporta Nhs, il movimento dondolante e la vicinanza con il genitore favoriscono il bonding, cioè il legame con il piccolo e il suo sviluppo emotivo.
Essere cullati e dondolati è piacevole per i più piccoli, che si sentono coccolati e protetti. Lo dimostra chiaramente la loro reazione di disperazione quando, dopo essere stati cullati avanti e indietro in braccio, li si appoggia nel lettino e nella carrozzina: ecco che scoppiano in una valle di lacrime.
Fin dal passato più lontano, specialmente in Asia, Africa, India e America, le madri sono abituate a cullare i figli e a tenerli pelle a pelle in una fascia legata al petto. È la pratica del babywearing, che oggi si sta ampiamente diffondendo anche in Occidente per i suoi benefici e che testimonia come al piccolo piaccia muoversi e dondolarsi seguendo i movimenti del genitore, che nel frattempo cammina, si muove, sbriga le sue faccende.
Sulla questione del dondolio come azione soporifera si è interrogata anche la scienza. Neonati e lattanti, infatti, se dondolati, tendono a rilassarsi fino ad addormentarsi. È la strategia istintiva e naturale che dalla notte dei tempi adottano genitori, nonni, babysitter nella speranza di aiutare i piccoli a prendere sonno e ad abbandonarsi alle braccia di Morfeo. Dopotutto, accade anche agli adulti: a chi non piace riposarsi su una sedia a dondolo? Anche il treno, con i suoi leggeri sconquassanti, concilia il sonno ai suoi passeggeri.
Una correlazione tra dondolio e relax è stata effettivamente riscontrata da un gruppo di ricercatori che ha pubblicato due studi su Current Biology sul tema. Secondo gli studiosi, la reazione di calma del neonato quando viene dondolato è la risposta a una complessa interazione tra sistema nervoso, motorio e cardiaco. Quel gesto naturale ha, quindi, lo scopo di aumentare la vicinanza tra adulto e lattante, favorendo la sopravvivenza del neonato. Per gli esperti i piccoli sono neurologicamente predisposti a cessare di piangere e rilassarsi quando vengono mossi avanti e indietro.
Appurato che il dolce dondolio piace al piccolo, è opportuno ricordare che il lattante non va scosso con forza. Anzi, se agitato con veemenza, il bimbo rischia di essere infastidito dal movimento oscillante, rigurgitare, rigettare o riportare dei danni. È il caso della sindrome del bambino scosso (o shaken baby syndrome) che consiste nel violento scuotimento del bimbo, che nei casi più gravi è causa trama cerebrale e conseguenti complicanze neurologiche.