Vedere il proprio figlio sperimentare la noia crea ansia nei genitori. Per questo, nella società moderna, le famiglie tendono sempre a riempire le giornate di bimbi e ragazzi, per evitare che ci siano ore vuote in cui possano annoiarsi. Invece, ogni tanto farebbe proprio bene ai più piccoli sperimentare questa sensazione. Perché è importante che i bambini si annoino, dal momento che anche questo è un fondamentale momento di crescita.
Si tende a credere che la noia sia una sensazione negativa e non solo per i più piccoli di casa. I genitori tendono a risolvere velocemente questa situazione, non permettendo ai bimbi di risolvere la questione da soli. Per i pediatri e gli esperti, invece, è un diritto dei bambini che non dobbiamo mai negare loro.
I bambini non hanno mai tempo di annoiarsi
I ritmi della vita moderna non ammettono la noia. Dopo la sveglia del mattino, di corsa a scuola. Il pranzo e poi subito i compiti e tutte le attività pomeridiane: un'attività sportiva, le lezioni di musica o altre attività culturali. Fin dai primissimi anni di vita, la quotidianità dei nostri figli è scandita ora per ora, senza avere un attimo di respiro. E senza avere un momento per rilassare mente e corpo e magari sperimentare un po' di noia. In alcuni casi, i bambini non sanno nemmeno cosa voglia dire annoiarsi, così abituati ad avere sempre un'agenda di impegni fitti.
Così, quando capita che non ci sia nulla da fare, non sanno cosa sta accadendo e non sanno cosa provano. Abituare i bambini alla noia, invece, diventa fondamentale, per permettere loro di crescere. Perché, secondo gli esperti, annoiarsi è un'esperienza di vita fondamentale per il percorso di crescita psicofisica dei ragazzi.
Annoiarsi per i bambini è importante per la crescita
Sperimentare la noia, da piccoli e da grandi, è fondamentale perché ci costringe a rallentare, ad avere un ritmo meno veloce e a prendere fiato. Noi adulti siamo abituati a vivere sempre di corsa, quando invece dovremmo seguire uno stile di vita più slow. E non accettiamo che i nostri figli si annoino: quello stato di immobilità, di "far nulla", di inattività non riusciamo proprio a comprenderlo.
Gli psicologi, però, sostengono che sarebbe bene lasciare che i bambini sperimentino la noia, per accogliere quelle sensazioni ed emozioni ritenute negative, ma che inevitabilmente fanno parte del percorso di crescita. In questo modo si permette ai più piccoli di casa di fermarsi, analizzarsi interiormente, accettare i propri tempi e assecondare i propri bisogni. Il tempo lento mette ogni individuo a contatto con il mondo interiore che ha dentro, per capire cosa si prova. E per i bambini, che imparano a conoscere e gestire le emozioni, anche la noia può essere utile per crescere.
Senza dimenticare che annoiandosi i bambini sono spinti a sviluppare maggiormente la fantasia e la creatività. Senza altro da fare, iniziano a pensare e a riflettere, a immergersi nel silenzio e nel "dolce far nulla", a volare con la mente, concentrandosi su chi sono e dove sono.
Cosa non fare quando un bambino si annoia
Quando un bambino si annoia, dobbiamo resistere alla tentazione di trovargli qualcosa da fare. Non dobbiamo metterci al suo posto, ma lasciare che sia lui ad attivarsi: sarà lui in prima persona a decidere se vuole ancora rimanere in quello stato di immobilità o se è il caso di trovare qualcosa da fare, nuove attività per dare un calcio alla noia. Noi stessi dobbiamo smettere di pensare che sia una perdita di tempo e rivalutare questo momento come attimi di crescita fondamentali per i nostri figli per pensare, riflettere, sperimentare, creare.
Evitiamo anche di programmare ogni momento della giornata, quando vanno a scuola e anche quando si dovrebbero godere le vacanze estive. Lasciamo dei "buchi di programmazione" e permettiamo ai nostri figli di sperimentare un po' di sana noia, così impareranno a cavarsela da soli quando la situazione richiede uno sprint per quello che riguarda fantasia, creatività e voglia di fare e mettersi in gioco. Rallentiamo tutti un po' i nostri ritmi di vita: mente e corpo ringraziano.
Il commento dell'esperta
La possibilità di sperimentare la noia che si verifica spesso in situazioni di inattività (sia motoria che cognitiva), scarso coinvolgimento, silenzio e attesa fa parte dell'esperienza di vita di tutti i bambini e costituisce, se guidati opportunamente da un adulto, un'occasione per sperimentare anche emozioni negative ed imparare a tollerarle.