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26 Agosto 2023
15:00

Perché fa bene tenere un diario della gravidanza (alla mamma ma anche al bambino)

Scrivere su carta le emozioni della gravidanza, incollare le immagini della prima ecografia, annotare il giorno del primo calcio nella pancia aiuta la mamma a rielaborare il turbinio di pensieri che la attraversano, a esorcizzare le sue paure e a non tralasciare nessun dettaglio durante la dolce attesa. Ecco cinque motivi per cui tenere un diario della gravidanza è utile per la mamma e per il piccolo in arrivo.

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Perché fa bene tenere un diario della gravidanza (alla mamma ma anche al bambino)
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Inchiostro, pagine, emozioni della gravidanza. È vero, quei ricordi rimarranno scolpiti nei cassetti della memoria in eterno, e non sarà quindi un diario della gravidanza a ricordarci quegli attimi preziosi di vita. Eppure, la nostra convinzione vacilla e viene meno se pensiamo, per esempio, alla potenza di una fotografia o al significato di un tatuaggio sulla pelle: sono segni visibili di un ricordo speciale, come il diario della gravidanza. Tenere traccia delle tappe della gravidanza significa ripercorrere le gioie, le paure, le ansie, le aspettative, l’eccitazione della dolce attesa. Sfogliare e rileggere i pensieri e le note scritti durante i mesi di gestazione, quando il piccolo sta crescendo in grembo, regala un’emozione unica a noi e a nostro figlio, che un giorno si divertirà a consultarlo.

Cinque motivi per cui scrivere un diario in gravidanza

Il diario della gravidanza consente di registrare la prima ecografia, il gender reveal, il primo calcio nella pancia, l’ascolto del cuoricino che batte, il nostro corpo che cambia, lo scontrino della prima tutina acquistata, il biglietto del concerto visto con il partner due mesi prima del parto, il progetto della camera da letto del nascituro. Ecco le ragioni per cui ha senso creare e custodire un diario della gravidanza:

Cristallizza i ricordi

Il diario della gravidanza, come una fotografia scattata con gli amici in una giornata di festa o un tatuaggio dedicato a un caro o a un evento significativo della vita, ci trasporta indietro a ricordi che vogliamo collezionare e a istanti che non intendiamo per nessuna ragione dimenticare. Il diario è, di fatto, un quaderno bianco che funge da spazio dove documentare i ricordi speciali della maternità. Un periodo straordinario che merita di essere raccontato e rivissuto, perché, anche se si hanno più figli, ogni gravidanza è unica.

È rilassante

Realizzare e conservare un registro delle tappe e delle emozioni della gravidanza è un utile anti-stress. Se si decide di crearlo in autonomia, senza acquistarlo in libreria, il diario diventa anche il pretesto per un rilassante bricolage: la mamma, quando scrive il diario, dà sfogo alla sua fantasia e creatività, libera la testa dai pensieri negativi, e si destreggia tra fogli, biro colorate, ritagli, forbici, fotografie, documenti e scontrini da appiccicare. Un passatempo che aiuta ad alleviare lo stress e le ansie, consentendo alla gestante di rielaborare con calma il turbinio di emozioni contrastanti che sta vivendo. In futuro, poi, rileggere il diario permetterà alla mamma di riguardarsi indietro e apprezzare i progressi fatti.

Consolida il legame con il figlio

Il diario della gravidanza va conservato in un cassetto, per essere mostrato un giorno al protagonista di quelle pagine. Il piccolo, quando sarà più grande, sarà incuriosito da quelle pagine che la sua mamma ha scritto in  suo onore, in attesa del suo arrivo. Il bimbo vedrà il suo aspetto nella pancia della mamma, leggerà i pensieri di lei quando s’immaginava come lui sarebbe diventato. Sfogliare il diario insieme è un momento che unisce mamma e figlio.

È un’agenda che conserva le informazioni mediche

Tenere traccia sul diario degli appuntamenti medici, ostetrici, ginecologici prenatali accumulati durante la gravidanza e dei dati sulla crescita del feto e sui sintomi della gravidanza (nausee, affaticamento, piedi gonfi) facilita la gestante nell’organizzazione e pianificazione di visite ed esami e nel monitoraggio dello sviluppo del figlio e dei propri cambiamenti fisici. La donna avrà modo di discutere i suoi sintomi e le sue preoccupazioni in modo più accurato con il suo medico, senza dimenticare nulla. Il diario, in questo modo, diventa anche un’agenda che potrebbe tornare utile pure dopo la nascita del piccolo, in caso si debbano ricontrollare dei valori emersi durante la gestazione.

È catartico

Il taccuino diventa uno sfogo terapeutico per la futura mamma. In effetti, scrivere i proprio pensieri è generalmente una pratica consigliata dagli psicologi per migliorare l’equilibrio psico-emotivo del paziente, anche se non è in gravidanza. Mettendo nero su bianco i loro pensieri, le mamme incinte hanno modo di riflettere su ciò che stanno vivendo, sui loro sentimenti e sulle loro esperienze. A volte, è più facile scrivere quello che non si riesce ad ammettere a voce. Il diario, quindi, assume anche una funzione catartica e diventa uno strumento per la cura di sé, aiutando la gestante a esplorare ed esprimere eventuali paure, ansie, insicurezze che matura in attesa della cicogna.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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