È molto complicato fare i conti con i bambini che non vogliono lavarsi. Questa situazione si verifica spesso con i neonati, che potrebbero detestare il momento del bagnetto, ma diventa più estenuante con i ragazzi più gradi, a partire dai 9/10 anni, quindi nella preadolescenza, e a seguire. In questa fase della vita e di cambiamento ormonale, una cattiva igiene si traduce in cattivi odori, capelli sporchi e trascuratezza. Non certo bel biglietto da visita, che mette molto in imbarazzo i genitori, che si sentono ovviamente responsabili della cattiva igiene del loro bambino.
Perché il bambino non si vuole lavare?
I bambini che non hanno una buona igiene sono quei ragazzi che si rifiutano di farsi la doccia, lavarsi i denti o semplicemente sciacquarsi la faccia la mattina. La cura di sé non parte delle loro priorità, mentre trovano più divertente giocare, magari guardarsi allo specchio o truccarsi. Può sembrare un contro senso, ma una scarsa igiene non significa non essere vanitosi, semplicemente lavarsi coincide con un impegno poco divertente.
Purtroppo, però, la pubertà e la preadolescenza sono fasi della vita complicate, perché il corpo affronta molti cambiamenti e i bambini hanno bisogno di esser particolarmente seguiti e di più attenzione in termini di igiene. Dobbiamo quindi cercare di capire il perché non si vogliano lavare? Le ragioni possono essere tante: noia, stanchezza, soprattutto la sera dopo una giornata impegnativa, pigrizia, o magari poca consapevolezza di sé o un rifiuto dell’autorità.
Come aiutare il bambino?
L’istinto è sicuramente quello di infilarlo in un bel bagno di bolle e farla finita, ma non è questa la soluzione. È importante parlare del problema con il ragazzo: cerchiamo di capire perché non vuole lavarsi.
Se è in fase di pubertà, dobbiamo assolutamente parlare dei cambiamenti del corpo e dell’aumento della sudorazione, soprattutto in alcune zone. E di conseguenza della necessità di farsi docce con un’adeguata frequenza. Ma tutto ciò va fatto con delicatezza, senza imporre la nostra autorità. E se notiamo che poco serve, possiamo chiedere aiuto al medico. L’esperto ha un’autorevolezza maggiore del genitore.
Lasciamo che affronti le conseguenze
Un’altra cosa importante è evitare di proteggerlo sempre da ogni delusione. La scarsa igiene, oltre ad avere delle ripercussioni sul proprio corpo, le ha anche a livello sociale. Essere volutamente sporchi significa essere presi in giro, essere etichettati con aggettivi sgradevoli e magari essere un po’ allontanati dal gruppo. I genitori devono mettere in guardia i bambini da questi rischi, che sono sicuramente di maggiore interesse rispetto a eventuali problemi di salute, e poi lasciare facciano i conti anche con questo genere di difficoltà, che si può facilmente risolvere con una doccia.
Quando preoccuparsi?
I genitori dovrebbero preoccuparsi quando la mancanza di igiene non si traduce in banale pigrizia o semplice mancanza di igiene, ma in una trascuratezza più profonda, quando leggiamo che la mancanza di igiene è un esito di una sorta di apatia nei confronti della cura di sé. Spesso un disagio interiore può essere manifestato anche con la poca cura di sé o di attenzione nei confronti delle proprie cose materiali o del proprio fisico. In questo caso, se riteniamo che il disagio sia trasversale, è meglio sempre chiedere consiglio a uno specialista.
Perché i neonati non vogliono fare il bagnetto?
Diversa è la questione dei neonati. Ci sono piccolini che adorano l’acqua e piccolini che invece urlano appena inseriti nel bagnetto. Alcuni potrebbero sentirsi insicuri nella vasca, altri potrebbero non gradire il cambiamento di temperatura o la sensazione di fluttuare. Poi ci sono bimbi che hanno paura del rumore dell'acqua che scorre o di scivolare. Sono tutte motivazioni valide, che non sono in grado di comunicare ai genitori. Ciò che conta è rispondere a questo disagio con molta gentilezza per farli sentire rassicurati.
Come rendere piacevole il bagnetto?
Ci sono tante piccole accortezze che i genitori possono mette in atto per rendere il bagnetto più piacevole:
- Usiamo una vasca piccola, che può aiutare il bambino a sentirsi più sicuro
- Assicuriamoci che l'acqua sia vicina alla temperatura corporea.
- Manteniamo il contatto visivo
- Parliamo con il piccolo di cosa sta succedendo
- Fai il bagnetto con lui