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15 Luglio 2023
15:00

Perché i bambini scrivono tutto attaccato?

Se il bimbo scrive tutto attaccato potrebbe essere disgrafico. Tanti però sono gli altri sintomi associati a questo disturbo, se il bambino li manifesta dobbiamo rivolgerci a un team di esperti che valutino la sua situazione e diano lui gli strumenti adatti per non rimanere indietro con l'apprendimento.

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Perché i bambini scrivono tutto attaccato?
disgrafia

"Lapallarimbalzasulprato" frase difficile da comprendere ad una prima lettura, perché gli spazi tra le parole, in questo caso assenti, sono molto importanti nella nostra lingua. Ci permettono di comprendere il senso logico e la funzione grammaticale delle parole.

Alcuni bambini quando imparano a scrivere, nonostante siano perfettamente consapevoli delle parole e del loro valore all'interno della frase, scrivono tutto attaccato, con le letterine l'una in fila all'altra senza lasciare spazi. Questo può accadere per distrazione, inesperienza nella scrittura dovuta al primo approccio con la stessa, ma se si ripete spesso potrebbe essere un disturbo. Gli esperti lo chiamano fusione illecita e lo ritengono uno dei sintomi della disgrafia.

La disgrafia fa parte dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento, comunemente conosciuti come DSA, in particolare i bimbi disgrafici tendono a impugnare male la penna o la matita e di conseguenza a scrivere in maniera confusa, disordinata e poco leggibile. Il disturbo è infatti definito non verbale, i bimbi conoscono perfettamente ciò che stanno scrivendo ma un deficit motorio impedisce loro di scriverlo nella maniera corretta.

Come scrive un bambino disgrafico?

La scrittura di un bambino disgrafico, spesso si discosta molto da quella che cerchiamo di insegnargli e anche da quella un po' sghemba dei piccoli che sono alle prime armi. Se tende a scrivere con una o più di queste caratteristiche conviene approfondire con un esperto:

  • Posizione del corpo scorretta: il bimbo tende a scrivere col busto inclinato in avanti, i gomiti sollevati dal tavolo e la mano che non si occupa di tenere fermo il foglio
  • Spazi del foglio non rispettati: la disgrafia porta i piccoli a non rispettare i margini del foglio, nemmeno quelli imposti da righe o quadretti pre stampati
  • Scrittura storta: la tendenza è quella a scrivere spostandosi verso l'alto o verso il basso
  • Lettere tutte attaccate: i bimbi non rispettando spazi e margini non separano nemmeno le parole che scrivono. Inoltre faticano a seguire con gli occhi il movimento della loro mano e questo influisce sulla spaziatura tra i grafemi.
  • Dimensioni irregolari delle lettere: il bimbo tende a scrivere lettere molto grandi o eccessivamente piccole
  • La forma strana delle lettere: i bimbi scrivono alcune lettere in maniera molto simile e confondibile, la m simile alle n, la i alla u, la o alla a, la l alla e

Come capire se un bambino è disgrafico?

Come facciamo a capire però se il piccolo ha solo qualche difficoltà legata al primo approccio con la scrittura, o una brutta grafia o se invece è disgrafico? Se il bambino mentre scrive o disegna tende a manifestare questi sintomi:

  • Fa fatica a ricopiare dalla lavagna quello che scrive l'insegnante
  • Scrive molto lentamente e durante i dettati non sta al passo con la dettatura
  • Quando scrive sembra incidere il foglio perché fa troppa pressione con la matita
  • Sovrappone le lettere
  • Rappresenta una medesima lettera in maniera differente nel foglio
  • Non rispetta righe, quadretti e margini
  • Impugna la penna in maniera strana
  • Quando disegna, anche ricopiando un'immagine già esistente, il tratto risulta incerto e immaturo
  • Tende a invertire la direzione di scrittura

Se il bimbo presenta una di queste caratteristiche nella scrittura allora dobbiamo rivolgerci a uno specialista, non basta l'aiuto del pediatra ma dobbiamo contattare un team di esperti in neuropsichiatra infantile: neuropsichiatra, psicologo e logopedista.

disgrafia

Gli specialisti sottoporranno il piccolo a dei test specifici che valuteranno le sue abilità motorie e la sua produzione scritta. Il risultato del test sarà molto importante per il bambino, gli fornirà una certificazione fondamentale per il suo percorso di studi.

Le conseguenze della disgrafia sullo sviluppo e l'apprendimento

L'impatto che la disgrafia può avere sullo sviluppo e l'apprendimento dei bimbi dipende dalla gravità dei sintomi che manifestano. Sicuramente i bimbi, se non correttamente supportati, dal momento che sono più lenti dei loro compagni nella scrittura, possono rimanere indietro con gli appunti, i compiti e in generale il lavoro scolastico. Alcuni bimbi, comparandosi agli altri e sentendosi in difficoltà senza saperne il motivo, prima di una diagnosi, potrebbero scoraggiarsi ed evitare totalmente la scrittura.

Poi potrebbero sentirsi inadatti, sbagliati ed essere giudicati come pigri quando in realtà con i giusti strumenti sono in grado di apprendere esattamente come i loro compagni.

Spesso la disgrafia è anche associata a deficit motori, dunque i bimbi potrebbero fare fatica anche in qualsiasi altra attività manuale, dai lavoretti ad allacciarsi le scarpe.

Cosa si può fare?

Se il bimbo dovesse essere disgrafico dobbiamo innanzitutto spiegare lui in cosa consiste questo disturbo, facendogli capire che siamo tutti diversi e che con i giusti accorgimenti siamo tutti in grado di raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, in questo caso scolastici.

Il bimbo, con un team di esperti specializzati, dovrà poi fare esercizi motori, che gli permetteranno di rafforzare il tono muscolare, spesso complice del disturbo. Gli verranno proposti anche esercizi di memoria e di scrittura. Al piccolo sarà possibile utilizzare il computer per scrivere, rispetto alla carta.

giocare con l'argilla

Anche a casa possiamo coinvolgere il bimbo in attività volte a migliorare la condizione, giocare con l'argilla o con una pallina di spugna, migliorerà la sua manualità. Allo stesso modo creare una routine antistress prima dei compiti, che consista nello strofinarsi le mani o passare tra di loro una pallina antisress potrà aiutarlo.

Infine ricordiamoci sempre di complimentarci col bambino quando raggiunge un obiettivo, questo rafforzerà la sua autostima, quella che gli anni in attesa di una diagnosi o il paragone con i compagni potrebbero aver intaccato.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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