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27 Luglio 2023
15:00

Perché i bambini si svegliano spesso la notte?

I risvegli notturni sono davvero complicati da gestire, noi genitori siamo stanchi i piccoli anche ma quando mettono la testa sul cuscino sembra impossibile che rimangano tranquilli a letto tutta la notte. Il disturbo fino ai 3 anni è del tutto normale, noi genitori possiamo instaurare una precisa routine per la nanna e aspettare che il ciclo del sonno del piccolo si regolarizzi.

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Perché i bambini si svegliano spesso la notte?
Risvegli notturni

Una delle paure più grandi di noi genitori è che nostro figlio non dorma. Ci immaginano tra gli schiamazzi e le urla, senza sapere come fare per addormentare il piccolo. Il sonno in età pediatrica è importantissimo, per lo sviluppo cognitivo dei bambini, per fare in modo che il loro organismo e il sistema immunitario si ricarichi.

Un neonato dorme circa l'80% della sua giornata, senza però riconoscere la differenza tra giorno e notte, semplicemente si addormenta quando ne sente il bisogno e si risveglia quando ha fame. Già a due mesi il sonno tende a concentrarsi nel pomeriggio e nelle ore serali, a 4 mesi le ore di sonno che il piccolo vuole dormire diminuiscono a 13-14 al giorno, fino a raggiungere le 8 ore necessarie in adolescenza. Crescendo  cioè il bimbo dormirà sempre meno ore e regolarizzerà piano piano il ritmo sonno-veglia, che dipenderà anche dal suo sviluppo neurologico e dall'ereditarietà. Ad essere del tutto normali entro i 3 anni di vita sono anche i risvegli notturni, il piccolo sta solo imparando a regolare il suo ritmo sonno-veglia, è importante però abituarlo a sonnellini non troppo lunghi nel pomeriggio, così dormirà sereno di notte.

Il ciclo del sonno nei bambini

Il ciclo del sonno dei bambini è molto diverso da quello degli adulti, se per gli adulti la durata di un ciclo di sonno è di circa 90 minuti, per i piccoli è di meno di un'ora.

Il ciclo del sonno dei bambini dura meno di quello degli adulti, per questo si svegliano ripetutamente

Il fatto che i cicli siano così brevi porta i bambini a svegliarsi più frequentemente, anche 6 volte durante la notte. Il ciclo poi è diviso in modo da avere una fase REM più lunga della fase non-REM, poiché è proprio durante la prima di queste due fasi che il bambino sviluppa la propria struttura cerebrale. Questo squilibrio, però, fa sì che tra un ciclo di sonno e l'altro il bimbo abbia dei micro risvegli e non sempre riesca a riaddormentarsi in autonomia. Ecco perché spaventato cerca il conforto dei suoi genitori piangendo.

Cause dei risvegli notturni dei bambini

Diverse sono le cause che fanno risvegliare i nostri piccoli in una valle di lacrime:

  • l'ansia della separazione: il bimbo si sveglia di notte, non sa perché non riesce a dormire e si trova distante da mamma e papà dunque piange per richiamare la loro attenzione.
  • fame: soprattutto nei primi mesi di vita i bambini non hanno chiara l'alternanza dei momenti di sonno e di quelli di veglia, dunque si svegliano solo perché molto affamati. Dopo qualche poppata torneranno a dormire sereni.
  • coliche gassose
  • pannolino bagnato: se il piccolo si bagna durante la notte potrebbe piangere perché la sua pelle umida si irrita più facilmente, una volta cambiato tornerà a riposare.
  • dentizione: stanno spuntando i primi dentini ai piccoli e le loro gengive si fanno dolenti, per questo potrebbero non riuscire a dormire tutta la notte.
  • cambiamento della routine serale: per i bambini i rituali sono importantissimi, un cambiamento anche minimo potrebbe necessitare di un po' di tempo per essere compreso e influire negativamente sul sonno.
  • stimoli esterni: luci accese improvvisamente, il troppo buio, rumori forti possono far svegliare il piccolo.
  • Apnee notturne: durante la fase REM, può capitare che i piccoli abbiano un'ostruzione delle vie aeree e si risveglino proprio perché fanno fatica a respirare
  • malattie o disturbi: reflusso, cattiva digestione, tosse, asma, raffreddore, febbre o indisposizione potrebbero essere la causa del risveglio
  • crescita: crescendo i bimbi saranno sempre più stimolati dal mondo esterno e quindi la notte potrebbero far più fatica a prendere sonno.

Cosa fare per migliorare il sonno del bambino ed evitare i risvegli notturni

Quando i piccoli piangono e non riescono a dormire ci sentiamo impotenti, vorremmo tranquillizzarli, essere sicuri che dormiranno sereni. Inoltre è estenuante per noi genitori doverci continuamente risvegliare nel sonno per calmare il loro pianto, ci sono alcune accortezze che possiamo mettere in pratica per migliorare il sonno del nostro piccolo.

Mantenere la stessa routine prima di dormire

I rituali sono fondamentali, insegnano al piccolo a gestire le novità, proprio perché impara, ripetendo sempre le stesse azioni, cosa può aspettarsi. Quindi cerchiamo di stabilire un orario per la nanna e di mantenerlo sempre uguale, prepariamoci insieme al bimbo, mettiamogli il pigiamino o il body per dormire e mettiamoci anche noi in tenuta da notte. Laviamoci i denti insieme a lui, e andiamo con lui in cameretta.

favola

La camera da letto del piccolo deve essere un luogo accogliente, se ha paura del buio possiamo comprare dei dispositivi che emettono luce soffusa, possiamo leggergli una favola e poi aspettare che si addormenti. Anche musica di sottofondo. La cosa migliore è però non stravolgere questa routine.

Fare un bagno rilassante

Se il piccolo vive il momento della messa a letto come qualcosa di traumatico e il sonno proprio non arriva, possiamo allora fargli fare un bagnetto tiepido nel tardo pomeriggio. Possiamo aggiungere qualche goccia di olio essenziale alla lavanda, al miele alla camomilla o al finocchio. Asciugando il piccolo col phon, poi, il rumore bianco prodotto lo aiuterà a rilassarsi ancora di più.

Fare un massaggio al bimbo

A vincere le fastidiose coliche dei neonati può essere un massaggio rilassante, anche in questo caso potremo usare qualche goccia di olii essenziali o una crema idratante da massaggiare delicatamente dopo il bagnetto.

Allattamento

Se nei primi mesi sarà difficile capire quando il piccolo ha sonno, crescendo dobbiamo comprendere che non appena i suoi occhi si fanno stanchi e le poppate meno intense, allora sta crollando ed è il momento per staccarlo e metterlo nel lettino.

Evitare cibi troppo pesanti a cena

Mangiare pesante potrebbe causare difficoltà nella digestione del bambino, che quindi potrebbe svegliarsi ripetutamente.

cena

Lo stesso vale per  l'acqua, che non va bevuta in grossissime quantità prima di dormire.

No alle sostanze eccitanti nel pomeriggio

Dare bevande troppo zuccherine al piccolo dopo le 16, potrebbe tradursi nel vederlo sveglio per tutta la notte, lo stesso vale per gli zuccheri.

No al lettone

Il piccolo deve abituarsi alla sua cameretta e non pensare di essere abbandonato da noi genitori quando è lì dentro, tanto meno deve credere che può dormire nel lettone quante volte vuole. Capita, stremati dal sonno, di cedere ai suoi lamenti ma dobbiamo cercare di resistere e fargli capire che in quella stanza non c'è nulla da temere. E no a media device o a programmi che potrebbero agitare il bambino.

Quando finiscono i risvegli notturni

Se il nostro bimbo proprio non ne vuole sapere di dormire, parliamone con il pediatra. Se il bambino cresce bene e il pediatra esclude che ci sia una malattia, quale il reflusso gastro esofageo,  non dobbiamo temere, entro i 3 anni si sistemerà tutto. O almeno così è nei più dei casi. Prima il bimbo deve ancora imparare a gestire le sue paure e ansie, si deve adattare e soprattutto si deve instaurare un equilibrio tra il sonno e la veglia. Dai 9 mesi ai 3 anni i piccoli potrebbero risvegliarsi soprattutto nelle fasce orarie tra le 21 e le 24 e tra le 3 e le 6, ma poi crescendo il sonno si regolarizza, e le ore di sonno profondo diventano di più.

sonno

La cosa importante, anche superati i 3 anni è accompagnare sempre il nostro bimbo nel rituale della nanna, così che si senta protetto e mai in pericolo. Se il bambino anche crescendo non dovesse proprio volerne sapere di dormire, considerando che il sonno è importantissimo per il nostro corpo, potrebbe essere il caso di chiedere aiuto al pediatra per qualche consiglio ad hoc.

Parasonnie e terrori notturni

Le parasonnie altro non sono che i disturbi del sonno, tra cui incubi, sonnambulismo e terrori notturni. Questi ultimi, ben peggio dei semplici brutti sogni, che svegliano i nostri piccoli tra le lacrime e in un bagno di sudore, sono molto simili al sonnambulismo, avvengono quando il bambino è parzialmente sveglio o si è appena svegliato dalla fase N-Rem.

paura

La reazione quindi è quella di un forte spavento, il bambino trema, ha il battito accelerato, il fiato corto, gli occhi sbarrati, i muscoli rigidi e suda moltissimo.

Non svegliamo il bambino che è preda di terrore notturno ma stiamogli accanto

Il disturbo si presenta soprattutto tra i 3 e i 4 anni, il bimbo in genere si tranquillizza da solo e al mattino non si ricorda nulla. Per quanto vedere il nostro piccolo in questa condizione ci possa spaventare è importantissimo non svegliarlo, questo lo agiterebbe ancora di più. Stiamogli vicino, accarezziamolo e parliamogli dolcemente, ma non raccontiamogli nulla l'indomani, tanto non se ne ricorderà.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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