Urlare quando si gioca non è così raro. Lo fanno molti bambini e molte bambine che alzano la voce non solo quando serve (per chiamare qualcuno, ad esempio), ma anche in situazioni quotidiane e normali. Come il gioco.
Ma quando diventa una prassi e non un'eccezione, forse è il caso di correggere quest'abitudine. Andrà a beneficio di tutti: dei compagni di gioco, degli adulti che ascoltano, e dello stesso bambino "urlante", che imparerà a modulare e utilizzare la propria voce in maniera più funzionale ed efficace.
Perché il bambino urla quando gioca
In alcuni casi l'urlo durante il gioco è normale. Quando i bambini giocano insieme, l'urlo può fungere anche da forma di comunicazione con gli altri partecipanti al gioco. I bambini possono urlare per attirare l'attenzione degli amici, per coinvolgerli in una particolare attività o semplicemente per condividere la loro euforia con gli altri.
Questo tipo di comunicazione vocale può aiutare a rafforzare i legami sociali tra i bambini e a costruire un senso di appartenenza e connessione all'interno del gruppo di gioco.
Alcuni giochi, poi, possono essere competitivi o implicare una certa dose di sfida. L'urlo può essere una reazione naturale alla tensione, allo stress o alla frustrazione che possono sorgere durante queste attività. Mentre alcuni bambini urlano per scaricare la pressione emotiva, altri possono farlo per cercare aiuto o supporto da parte degli adulti o dei coetanei quando affrontano situazioni difficili.
Infine, molti bambini e bambine urlano quando giocano semplicemente perché sono felici ed eccitati. Il gioco è un'attività spontanea che permette ai bambini di liberare energia e di esprimere le emozioni in modo intenso. L'urlo è un modo per esprimere la loro gioia e la soddisfazione di essere coinvolti in un'attività divertente. Questa forma di espressione vocale può essere considerata un modo naturale per i bambini di comunicare l'intensità dei loro sentimenti positivi.
Il problema si pone nel momento in cui il bambino o la bambina sembrano non saper giocare senza ricorrere all'urlo e alle grida.
Nella maggior parte dei casi, quando un bambino urla abitualmente durante il gioco è perché alla base c'è una sfiducia nella comunicazione. Forse, insomma, il bambino teme di non essere ascoltato, o percepisce che ciò che vuole comunicare cade nel vuoto.
Come comportarsi con un bambino che urla
Per far sì che il bambino modifichi questa sua abitudine – non per mera disciplina, ma per aiutarlo a sviluppare una migliore comunicazione con gli altri – è utile mettere in atto alcune strategie.
- L'esempio: prima di tutto, è utile osservare quale sia il tono di voce che solitamente si usa in casa, in famiglia. Quando si parla, è importante usare un tono di voce basso o adeguato, senza urlare.
- Il dialogo: invece di arrabbiarsi nel momento in cui il bambino urla, è consigliato prima di tutto chiedere di abbassare la voce con le buone.
- Il suggerimento: invece di imporre il divieto "non urlare", è bene provare a suggerire un'azione. Ovvero: "puoi abbassare la voce?"; "riesci a parlare con gli amichetti con un tono più basso?". In questo frangente è utile anche fare notare che anche comunicando con un tono di voce più basso ci si può fare intendere dagli altri, spesso con risultati migliori.