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4 Agosto 2023
15:00

Perché il secondo figlio non arriva?

Quando una coppia incontra grosse difficoltà nel concepire un secondo figlio si parla d'infertilità secondaria. Ecco di cosa si tratta, quali sono le possibili cause e come può essere trattata questa condizione piuttosto comune.

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Perché il secondo figlio non arriva?
infertilità secondaria

Dopo la gioia del primo figlio sono tanti i genitori che vorrebbero raddoppiare la felicità in famiglia mettendo al mondo un altro pargolo. Talvolta però il secondo figlio non arriva, nonostante i numerosi sforzi e l'assenza di particolari problematiche nel corso della prima gravidanza.

Quando questo accade – e non si tratta certo di un'eventualità così rara – si parla d'infertilità secondaria, una condizione che normalmente viene diagnosticata dal ginecologo dopo circa un anno o più di tentativi infruttuosi e che, purtroppo, può generare frustrazione e scoraggiamento all'interno della coppia.

Fortunatamente però esistono dei rimedi che, in una buona percentuale di casi, riescono a regalare alle mamme e ai papà il secondogenito tanto atteso.

Cos'è l'infertilità secondaria

Infertilità secondaria è il termine utilizzato per definire la difficoltà ad ottenere un nuovo concepimento dopo una precedente gravidanza che invece era stata portata a termine con successo.

Tale condizione presuppone dunque una certa capacità riproduttiva da parte dei partner coinvolti che però, per motivi legati a fattori (singoli o concomitanti) che possono variare dall'età al peggioramento della funzionalità ovarica o seminale, passando per ritmi di vita troppo stressanti, vedono ridurre drasticamente le loro chance per poter generare un secondo figlio.

Come mai non riesco a rimanere incinta del secondo figlio

L'infertilità secondaria interessa tanto le donne quanto gli uomini. Anzi, non è affatto inusuale che le difficoltà ad avere un secondo figlio nascano proprio dalla compresenza di complicazioni presenti sia nel partner maschile che in quello femminile.

Possiamo dunque apporre una distinzione tra infertilità secondaria maschile e infertilità secondaria femminile.

L'infertilità secondaria maschile è dovuta ad un peggioramento della qualità del liquido seminale, riscontrabile ad esempio con uno spermiogramma. Tale riduzione di qualità (che può comprendere, ad esempio un minor numero di spermatozoi o una diminuzione della loro motilità e vitalità) può essere determinata da:

  • Età superiore ai 40 anni
  • Bassi livelli di testosterone
  • Aumento eccessivo di peso
  • Stile di vita troppo stressante
  • Prostata ingrossata
  • Fumo e alcol
  • Ipogonadismo età-correlato (LHO), che comporta una graduale riduzione degli ormoni maschili

Ad incidere sullo sviluppo dell'infertilità secondaria femminile invece vi sono fattori come:

  • Età superiore ai 35 anni
  • Disfunzioni ovariche
  • Ostruzione delle tube di Falloppio
  • Endometriosi
  • Aumento eccessivo di peso
  • Fumo e alcol
  • Disordini ormonali

Quanto tempo ci vuole per rimanere incinta del secondo figlio

I tempi per concepire non seguono logiche standardizzate, tuttavia il tempo medio per ottenere un concepimento viene attestato tra i due e i quattro mesi.

incinta

È bene specificare però che l'esperienza precedente non dovrebbe essere utilizzata dai due genitori come pietra di paragone per la nuova avventura. Esistono tantissime storie di figli maggiori nati al primo rapporto e secondogeniti arrivati solo dopo numerosissimi tentativi, mentre in altrettanti casi è proprio il primo concepimento a risultare più difficoltoso.

Se però dopo un anno o più di rapporti non protetti e continuati i test di gravidanza continuano a presentare esiti negativi è il caso di rivolgersi ad un ginecologo (o un andrologo) per valutare il da farsi.

Che intervallo dovrebbe esserci tra una gravidanza e l'altra

Secondo i più recenti studi, gravidanze troppo ravvicinate potrebbero aumentare il rischio di parti prematuri e complicanze durante la gestazione.

Per questo i medici consigliano di aspettare almeno un anno dalla nascita del primogenito prima di cercare un nuovo figlio. Tale arco temporale aumenta a 18 mesi se la donna che cerca una seconda maternità presenta un'età superiore ai 35 anni.

Consigli per rimanere incinta più facilmente

Una volta appurata la difficoltà di ottenere una seconda gravidanza, la coppia può adottare una serie di piccole strategie che però – meglio affermarlo chiaramente – non garantiscono il raggiungimento del risultato sperato. Abitudini e accorgimenti possono influire solo fino ad un certo punto su situazioni determinate in larga parte da aspetti fisiologici che sono del tutto indipendenti dalla nostra volontà.

Ciò che possiamo fare è creare le condizioni il più possibili favorevoli al concepimento:

  • Adottando uno stile di vita sano, privo di eccessi (cibo, fumo e alcool) e con una dieta equilibrata
  • Individuando i cosiddetti giorni fertili (calcolo che però diventa molto complicato in presenza di un ciclo mestruale irregolare)
  • Abolendo lo stress eccessivo dalla nostra quotidianità

Lasciamo perdere invece l'adozione di ipotetiche posizioni che, se assunte durante l'amplesso, potrebbero aiutare la fecondazione dell'ovulo. Si tratta infatti di un falso mito.

Può essere utile assumere acido folico per rimanere incinta del secondo figlio?

Assumere acido folico almeno un mese prima di una gravidanza rimane una prescrizione caldamente consigliata da tutti gli esperti. Così scrive l'Istituto Superiore di Sanità:

«Una donna in età fertile, che preveda o non escluda una gravidanza dovrebbe, infatti, assumere una quantità aggiuntiva di 0,4 mg/die, a partire almeno da 1 mese prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza (periodo periconcezionale)»

La carenza di acido folico – una vitamina del gruppo B fondamentale per la produzione di nuove cellule e lo sviluppo del tubo neurale – aumenta infatti il rischio di malformazioni fetali (come la spina bifida o l'anencefalia). Dunque, soprattutto quando si sta cercando di avere un figlio, è molto importante assumerne sufficienti quantità attraverso l'alimentazione (preferendo cibi come agrumi, verdura a foglia larga e legumi) e integratori (l'assunzione totale raccomandata è di 0.6mg/die in periodo periconcezionale).

Non tutti sanno però che questa vitamina ricopre un ruolo decisivo anche nel favorire la fertilità. Uno studio danese del 2016 pubblicato su Nature ha infatti mostrato come l'integrazione di acido folico fosse associata ad un aumento statisticamente significativo sulle probabilità di concepire.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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